Autore Topic: Lazio, Acerbi: "Cerco di dare sempre il massimo, a Roma sto benissimo. E sulla Nazionale..."  (Letto 493 volte)

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                           Acerbi è ormai diventato leader indiscusso della Lazio. Costanza, sacrificio e tanta voglia di dimostrare il proprio valore. Ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 ha rilasciato una lunga intervista: “Abbiamo trascorso un buon periodo, abbiamo vinto e abbiamo giocato bene, peccato per il pareggio con la Fiorentina dopo un buon primo tempo. Dobbiamo migliorare da quel punto di vista. È comunque un buon periodo e la pausa può essere utile, ora ci aspetta un calendario impegnativo. Lavoriamo tutti di squadra, difendiamo e attacchiamo in tanti, stiamo bene fisicamente. Abbiamo tanta qualità e siamo sempre un pericolo per gli avversari, in Italia se non ci si aiuta tra compagni è difficile vincere”.



ACERBI UOMO E GIOCATORE – “Io dico sempre quello che penso, non bisogna mai dire cose che vogliono sentirsi dire. Io sono sempre sincero, mi sentirei sporco altrimenti. Questo è importante per stare bene con se stessi, non bisogna mai nascondersi dietro alla verità o alle preoccupazioni. In campo mi piace aiutare ed essere aiutato. Non sono Dio in terra e ho bisogno di una mano anche io, cercando di fare le cose con la massima attenzione. Devo ringraziare i compagni che comunque mi supportano sempre. L’umiltà è fondamentale in campo e non solo, il mio è un modo di fare ormai consolidato. Cerco sempre di capire i momenti e l’avversario per poter ottenere il massimo”.



BUON MOMENTO – “Con il Milan siamo stati prudenti, loro vivono di ripartenze e in casa volevamo essere attenti. Con la Roma non c’è stata partita sin dai primi minuti, siamo stati bravi a sfruttare le difficoltà dei giallorossi. Leiva dà una mano fondamentale in difesa, è un leader silenzioso. Un giocatore importantissimo per questa squadra, come tutti gli altri. Fa filtro, recupera, imposta e corre. Noi abbiamo tanta qualità nel palleggio, siamo tra le più forti in questo. Non si può avere un solo modulo di gioco, le altre squadre ti conoscono e devi avere delle alternative. Strakosha? Mi trovo benissimo con lui, è affidabile e ha grandi margini di miglioramento. Io mi fido sempre di chi gioca, cerco di aiutare e se ho mezzo dubbio sul mio compagno significa che ho sbagliato qualcosa io”.



LA NAZIONALE – “Per quanto riguarda la mancata convocazione, quando non sono stato convocato mi sono detto: “Perché? Devo fare di più?”. Io credo di dover dare il massimo fino alla fine, per essere a posto con me stesso. La vita mi ha insegnato a guardare avanti e comportarmi bene, cercare di capire gli errori che si fanno. L’importante è andare avanti a testa alta, poi le cose arrivano da sé”.



DIFENSORI – “Wallace, Luiz Felipe, Bastos e Patric: hanno tutti qualità indiscutibili. Poi dipende da loro, devono dare tutto e non perdersi d’animo. Giocando poco si tende a mollare, ma è normale. Se uno però tiene duro fa sempre bene quando scende in campo, infatti loro hanno offerto belle prestazioni quando chiamati in causa. Devi avere anche la fortuna di giocare nel momento giusto, se la squadra sta giocando male e tu entrando fai una partita negativa, ti demoralizzi”.



CALENDARIO – “L’Inter ha vinto il derby perché aveva più voglia di vincere, è una spanna più forte dei rossoneri. Fisicamente e mentalmente sta bene. Io non guardo mai il calendario. Giorno per giorno valuto la partita successiva, quando è finita penso a quella seguente. Ora c'è l'Inter. Sicuramente è un calendario difficile, mancano 11 partite e ognuna di queste è fondamentale. Ogni squadra ha qualcosa per cui lottare, sono tutte complicate”.



AMBIENTE - "Dal primo giorno mi sono subito trovato bene, sapevo già che l’annata sarebbe partita positivamente. Sto bene quì, come se fossi a Roma da tanto. Devo ringraziare il mister e i compagni che mi hanno accolto benissimo. Io sono sempre andato per la mia strada anche nei momenti difficili, ho sempre dato tutto e il lavoro paga. L’impegno non deve mancare mai, nessuno può dirmi nulla da questo punto di vista. Cerco di migliorarmi giorno per giorno. Ho stretto legami forti con tutti. Parolo è molto simile a me, poi ci sono Immobile, Milinkovic. Radu è il boss, non si può non essere d’accordo con lui (ride, ndr)”.



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