Autore Topic: L'incredibile evoluzione della storia della Lazio  (Letto 3441 volte)

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L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« : Venerdì 7 Giugno 2019, 17:08:55 »
Estate 1971: un esonero mal digerito ed un arrivo non gradito

Uscita con le ossa rotte dal campionato 1970/71 che vede la Lazio retrocedere in Serie B e dopo innumerevoli diatribe fra la presidenza e l'allenatore, le strade di Juan Carlos Lorenzo e Umberto Lenzini si dividono con l'esonero del trainer da parte del contestatissimo presidente. Lenzini, dopo aver sondato il terreno con alcuni allenatori (Pugliese, Helenio Herrera, secondo i giornali), opta a sorpresa per Tommaso Maestrelli fresco anch'egli di retrocessione con il Foggia e, secondo la stampa ed i tifosi, nome di secondo piano nel panorama calcistico. La rottura del rapporto con Lorenzo provoca, da parte dell'allenatore, numerose polemiche velenose che, alimentate dai giornali, rendono l'ambiente elettrico.

A nulla vale la vittoria ottenuta nella Coppa delle Alpi per stemperare gli animi surriscaldati che si addensano a Via Col di Lana. Malgrado un ottimo precampionato e la qualificazione in Coppa Italia (unica squadra di Serie B a qualificarsi) con una clamorosa vittoria nel derby, la ritrosia verso Maestrelli da parte di una frangia del tifo laziale non sembra sopirsi, anzi monta giorno dopo giorno e si aspetta la scintilla giusta per accendere il fuoco della contestazione.


I bidoni di Terni

Il momento buono per scatenare la prima contestazione avviene venerdi 1 ottobre quando la squadra preannuncia uno sciopero per la trasferta di Terni, con conseguente rifiuto di scendere in campo nel caso non fossero pagate le spettanze ed i premi partita per la qualificazione in Coppa. Il general manager Antonio Sbardella preannucia intanto denunce alla Lega e sanzioni severe, assumendo un atteggiamento intransigente al quale si contrappose quello "buonista" di Umberto Lenzini che la domenica mattina arriva a Sangemini per saldare le spettanze dovute, creando un dissidio con il dirigente. Il neo capitano Pino Wilson addirittura riconsegna la fascia a Maestrelli dichiarandosi "non idoneo", ma l'allenatore reagisce con fermezza bloccando il gesto sul nascere.

Intanto sabato 2 ottobre vengono esposti 14 bidoni della spazzatura, numerati da uno a tredici più uno con la scritta "mister" fuori dal campo di allenamento dove sarebbe dovuta scendere la Lazio, che invece rimane chiusa in albergo a causa dell'ammutinamento dei giocatori. Dapprima si pensa ad un gesto ironico dei tifosi locali, ma poi si scopre che i bidoni venivano da Roma. Comunque il fatto finisce su tutti i giornali scatenando l'ironia dei tifosi.


Maestrelli e Lenzini i bersagli

Martedi 5 ottobre i giocatori biancazzurri che si allenano allo stadio Flaminio vengono fatti oggetto di una violenta contestazione che costringe Maestrelli a sospendere la seduta ma,senza nessun timore, il tecnico va ad affrontare i tifosi inferociti iniziando a discutere con loro guardandoli negli occhi. La folla vuole le dimissioni di Lenzini reo, secondo loro, di essere la rovina della Lazio, per sostituirlo con un nuovo presidente ed il ritorno di Lorenzo che, intanto, non smette di inviare parole di fuoco a mezzo stampa. Lenzini, da parte sua, pensa seriamente di lasciare la mano ad Andrea Ercoli o al dirigente delle minori Fabrizio Di Stefano. Inoltre le disastrose finanze della Lazio stanno convincendo il presidente a cedere Giuseppe Massa e Giorgio Chinaglia per fare cassa, e la vicenda porta ancora più sconforto nell'ambiente laziale.

Sbardella denuncia persino un settimanale sportivo, reo di aver scritto che è stato lo stesso direttore generale a bloccare la cessione di Chinaglia nel luglio precedente quando era già tutto concordato con una squadra del nord. La situazione nel frattempo si fa giorno dopo giorno sempre più insostenibile. Le contestazioni avvengono domenicalmente allo stadio con insulti all'uscita del presidente. Scritte offensive appaiono sui muri in città assieme a volantini firmati dal sedicente gruppo "La Coscienza della Lazio" che racchiude una parte degli oppositori alla dirigenza e all'allenatore. In soccorso del presidente arrivano i due fratelli Aldo ed Angelo che portano un po' di soldi freschi che scongiurano cessioni eccellenti. Per aumentare la rosa a disposizione dell'allenatore si ricorre agli acquisti di due giocatori sulla via del tramonto: Carlo Facchin e Giambattista Moschino.

La Lazio comunque balbetta e non gioca bene. C'è malumore continuo anche se la squadra, in definitiva, non si allonta mai dalle posizioni di vertice. Maestrelli è più volte contestato e rischia l'esonero. La fermezza di Lenzini lo mette però al riparo da ogni pericolo.


Nostalgia di Lorenzo o regista?

Ma chi c'è dietro a tutte queste contestazioni? Non è mai stato chiarito. Nell'ambiente si vocifera che è Lorenzo, assieme ad alcuni dirigenti biancazzurri ed ad alcuni giornalisti a manovrare i fili della contestazione facendo leva su alcuni capitifosi a lui fedeli. La tifoseria smentisce seccamente quest'ipotesi, ma il sospetto rimase e non si fa molto per chiarire la situazione. C'è anche la sensazione che in società si abbia una sorta di timore di qualche ritorsione se si fosse scavato a fondo sui mandanti. L'inverno in casa biancoceleste è duro per l'altalena di risultati e per le dure dichiarazioni di Lorenzo dopo ogni sconfitta. La squadra ne risente ed è emblematica la ribellione del portiere Rosario Di Vincenzo che ha un violento alterco con l'allenatore durante una partita di allenamento. Insomma si va avanti così fino a primavera quando, il 25 marzo 1972, Lorenzo accetta l'ingaggio di allenare il San Lorenzo de Almagro facendo così ritorno in Argentina. Di colpo si calmano le contestazioni e svaniscono nel nulla anche i contestatori della Coscienza della Lazio. I buoni risultati della Lazio in lotta per la promozione fanno sì che la tifoseria si schieri finalmente con Maestrelli e con la squadra mettendo così una pietra tombale su dissidi e contestazioni di ogni sorta.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #1 : Venerdì 7 Giugno 2019, 17:34:08 »
Mio padre raccontava che le contestazioni erano feroci anche nel precampionato della stagione 1972 1973. Giustificate in parte dai risultati non lusinghieri delle amichevoli.

Offline fish_mark

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Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #2 : Venerdì 7 Giugno 2019, 17:50:55 »
È la fisiologia del rapporto tifoseria squadra società
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #3 : Venerdì 7 Giugno 2019, 18:30:02 »
Tutti i torti non li avevano pero'. Cedere Peppiniello Massa per l'onesto mestierante Frustalupi, roba da pazzi.

geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #4 : Venerdì 7 Giugno 2019, 18:39:07 »
Della squadra protagonista del favoloso biennio successivo non c'è n'erano poi molti comunque.
Wilson,Martini! Nanni e Chinaglia. Piu' Manservisi, Facco e forse Polentes. Forse perché non sono sicuro sia tra i campioni del 1974. Anche se successivamente dovrebbe aver giocato con noi.

geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #5 : Venerdì 7 Giugno 2019, 18:59:37 »
Mio papà' raccontava anche di un radicale cambio nella preparazione estiva durante il ritiro di Pievelpelago sempre relativamente alla stagione 1972 1973.Giustificando quindi le figuracce nelle amichevoli e in Coppa Italia. Trattandosi di racconti a posteriori non ho idea di cosa pensasse di quelle sconfitte. Però' parlava di allenamenti massacranti, mai visti prima.

Offline Arch

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Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #6 : Venerdì 7 Giugno 2019, 20:43:20 »
Certo che c'era Polentes. E' Campione d'Italia.
I nomi di coloro che avevano creato la "Coscienza della Lazio" sono noti. E quasi tutti sono diventati giornalisti.

ThomasDoll

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #7 : Venerdì 7 Giugno 2019, 20:51:50 »
sarà che quella della retrocessione 70/71 è la prima Lazio di cui ho memoria vera, diretta, sia pure con gli occhi di un otto/novenne, non riesco a capire le vedove di Lorenzo. La Lazio perdeva sempre, Chinaglia non segnava più, le avversarie ci lessavano. Ricordo che la Fiorentina si salvò all'ultima giornata, con noi retrocessi la domenica prima che imponemmo il pari a Milano all'Inter fresca campione, con un gol di Nanni pareggiato allo scadere.
Solo dei cretini invocano il nome di un mister  mezzo matto appena retrocesso. Se poi chiedono pure l'esonero di Maestrelli... lasciamo stare... ora, ovvio che non conoscevano l'uomo, ma Maestrelli/Lorenzo era veramente sole/luna.
Non ho mai capito perché Chinaglia abbia riportato quel vecchio pazzo a Roma.

darienzo

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #8 : Venerdì 7 Giugno 2019, 20:52:37 »
Ma a distanza di 48 anni si può avere qualche nome di questi famigerati "coscienziosi"? E qualcuno è ancora attivo? E scrive qua sopra come a volte lascia intendere il Sig. Zap?

E a proposito dell'allenatore argentino ricordiamo che durante la nostra adolescenza di tifosi questa "cappa lorenziana" coi suoi sodali continuava a incombere sulla Lazio, fino a materializzarsi col ritorno di Lorenzo proprio nell'autunno del 1984 (tra l'altro con lo stesso abbigliamento di 14 anni prima) e forse a sopravvivere pure durante la reggenza Calleri

ThomasDoll

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #9 : Venerdì 7 Giugno 2019, 20:54:27 »
(oh, poi dice ti tempri: la mia storia di laziale
70/71 8 anni e mezzo di età retrocessione
71/72 9,5 promozione
72/73 10,5 quasi scudetto
73/74 scudetto
74/75 Lazio-Torino 1-5
75/76 n'antro po' si retrocede

tifare per la Lazio era roba da cuori fortissimi...

darienzo

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #10 : Venerdì 7 Giugno 2019, 20:56:00 »
Ma eravamo piccolini e non avevamo troppa contezza, Sig. Doll

ThomasDoll

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #11 : Venerdì 7 Giugno 2019, 21:02:41 »
Caro Marcolino, mi pare che i cosiddetti "coscienziosi" siano una costante della tifoseria laziale, e non certo perché quei giovani contestatori siano poi rimasti su piazza. Fossero solo loro...
La mamma dei laziali coscienziosi è sempre incinta, purtroppo.

Offline Jim Bowie

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Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #12 : Venerdì 7 Giugno 2019, 21:17:30 »
Mio papà' raccontava anche di un radicale cambio nella preparazione estiva durante il ritiro di Pievelpelago sempre relativamente alla stagione 1972 1973.Giustificando quindi le figuracce nelle amichevoli e in Coppa Italia. Trattandosi di racconti a posteriori non ho idea di cosa pensasse di quelle sconfitte. Però' parlava di allenamenti massacranti, mai visti prima.
Quelle sconfitte erano solo il pretesto, la tifoseria sobillata dai soliti noti, si fece anche pilotare contro Maestrelli per via del suo trascorso riommico e dei famosi balletti rosa con Tonto Donati dar ciriola, ma che nulla aveva a che fare se non che serviva a montare la merda intorno alla Lazio.
Per me  che ho vissuto quella Lazio, formato Armata Brancaleone, avere oggi un dirigente come Lotito e come essere passato dal materasso di crine a quello regolabile in funzione del peso, altezza, posizione del corpo.
Certo che leggere la vostra eta ai tempi dei fatti mi fa venire le lacrime all'occhi, Mentre TD faceva si e no la quarta elementare io gia avevo la patente e con la 124 di mio padre andavao a vedere la Lazio a Pievepelago.
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till i die

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Antiromanista si nasce non ci si diventa, ed io modestamente lo nacqui!

geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #13 : Venerdì 7 Giugno 2019, 21:29:02 »
Certo che c'era Polentes. E' Campione d'Italia.
I nomi di coloro che avevano creato la "Coscienza della Lazio" sono noti. E quasi tutti sono diventati giornalisti.
Non è nella filastrocca  Arch. Ed io salvo un flash di Lentini che si affaccia da un finestrino e della Monte Mario il12 maggio di quei due anni di ricordi non ne ho. Polentes lo ricordo negli anni successivi, ero piccolo ancora e il nome mi faceva ridere.
Comunque, coscienziosi a parte, della stagione della promozione se ne sa poco. Oggi su Lazio wiki mi sono reso conto che dell'undici leggendario non ce n'erano poi tanti, chi sa racconti. Si intuiva qualcosa? La Lazio all'olandese era già in embrione? Oppure età palla a Giorgione e ci abbracciamo?ⁿ

darienzo

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #14 : Venerdì 7 Giugno 2019, 21:48:23 »
Vero che c'è pochissima iconografia di quella stagione.

Il Panini 71-72 l'ultimo da attaccare con la colla, fu il primo album che provammo a riempire.

C'erano le figurine piccole di Bandoni, Di Vincenzo, Legnaro, Moschino, che ci sembravano dei vecchiacci a dire il vero. Brutti assai.

Ci ricordiamo di un rovescio 4-0 a Brescia. Per anni pensammo che le rondinelle fossero una sorta di invincibile armata.

Chinaglia convocato in nazionale fece gol a Sofia direttamente dalla B. C'era questo titolo di giornale "Chinaglia salva la faccia all'Italia" che ci risuonava come una filastrocca: lo aveva ritagliato e attaccato in cameretta un nostro cugino più grande

Offline Arch

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Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #15 : Venerdì 7 Giugno 2019, 21:55:11 »
J.C. Lorenzo, al di là di quel che si ritiene comunemente ed erroneamente, alla fine degli anni '50 e nei primi '60 fu allenatore moderno e capace. Allenò la nazionale argentina e in Spagna portò il Mallorca dalla terza serie alla prima. A noi ci riportò in serie A per due volte e il gioco fu sempre piacevole ed efficace. Posso rivelare che Bob Lovati, quando era allenatore, affermava che Lorenzo fu colui che più gli aveva trasmesso calcio. Poi, indubbiamente, quando tornò per la terza volta era cotto.

Polentes rimase alla Lazio per 8 stagioni, dal 1969 al 1977. Ha giocato 110 partite e fu uno dei protagonisti della promozione in A. Anche l'anno dello scudetto giocò 8 partite intere e 5-6 da subentrato. In quella Lazio immutabile non fu poco.

geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #16 : Venerdì 7 Giugno 2019, 21:58:01 »
Tra l'altro è' l'ultimo anno con un solo giocatore in panchina, dall'anno dopo diventano due. 1 più il portiere forse nel 1972 73. Uno nel 1971 72. Adesso si cambia quasi mezza squadra. Altro sport.

darienzo

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #17 : Venerdì 7 Giugno 2019, 22:01:07 »
Sul libro di Arcadio Spinozzi scritto assieme al Grande Ellenico c'è un capitolo esilarante sulle pratiche di Lorenzo.
Doveva essere davvero un personaggio incredibile. Ci ricordiamo che alla sua presentazione con Long John presidente indossava delle fantasmagoriche camice a pallini con dei colletti oversize.
Il personaggio ci esaltò subito, e con un paio di compagni di classe facemmo in modo di recarci il più possibile a Tor di Quinto per visionare gli allenamenti della squadra, ci sembrava bello poter vivere anche noi quell'epopea. All'epoca le sedute infrasettimanali erano aperte al pubblico e un buon numero di studenti, perdigiorno e appassionati era presente, soprattutto col fresco entusiasmo dei primi due mesi.

Aggiungiamo che purtroppo in rete non si trovano i nomi di chi faceva parte di questo movimento a sostegno del bonairense, manco fossero membri dell'operazione Gladio: cazzarola, quasi mezzo secolo

geddy

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #18 : Venerdì 7 Giugno 2019, 22:17:07 »
Doveva avere un legame forte con Long John. Forse perché' e' stato proprio lui a lanciarlo nel calcio che conta. Nel libro football force onè, la biografia di Chinaglia, se ne parla benissimo. Quasi quanto Maestrelli.
Comunque nel 1984 appena tornato inchiodò' sullo 0 a 0 l'Inter di Rumenigge. Rinfocando illusorie speranze di salvezza.Forse fu lui a lanciare Dell'Anno.

darienzo

Re:L'incredibile evoluzione della storia della Lazio
« Risposta #19 : Venerdì 7 Giugno 2019, 22:21:18 »
1-1 con Inter, col famoso striscione (anzi stricione, come si diceva allora) di Chinaglia in curva sotto il diluvio.
Eravamo in Monte Mario quel pomeriggio. Che giornata fu quella, abbiamo ancora nelle frosge il tanfo di quell'acquazzone