Autore Topic: Inzaghi dimentica il Milan: 'Felice di restare, la mia Lazio sarà fortissima. E su Tare...'  (Letto 313 volte)

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Pensiero della Juventus e sogno del Milan, alla fine Simone Inzaghi è rimasto alla Lazio e in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport ripercorre le tappe che hanno portato alla permanenza sulla panchina biancoceleste: "Ho solo voluto prendermi una pausa di riflessione. Dopo tre anni avevo bisogno di fare chiarezza con me stesso. Ritengo di essere una persona seria, un professionista, e non mi va di prendere in giro nessuno. Mentalmente avevo bisogno di chiudere il ciclo iniziato nel 2016 per, eventualmente, aprirne un altro con maggiore entusiasmo e convinzione. Un allenatore, se non possiede queste motivazioni, non può chiederle ai suoi giocatori".
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</br>NUOVO CICLO - "Ci ho pensato e sono pronto per un nuovo ciclo, per una nuova sfida, per un bel progetto tecnico, in accordo con la società - prosegue Inzaghi - Posso dirlo subito, con grandissima chiarezza: io e il mio staff daremo il massimo per centrare obiettivi importanti. Per noi, per la Lazio, per i nostri tifosi, per la società che ha creduto in me".
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</br>LOTITO - Inzaghi parla anche del rapporto con Claudio Lotito: "Ci siamo detti tutto, come capita in tutte le buone famiglie. Ora conta solo una cosa, guardare avanti. Ripartiamo più uniti e più forti che mai".  I NO PER LA LAZIO - Dalla Juve al Milan e all'Atalanta, Inzaghi commenta i rumors delle scorse settimane: "Gli interessamenti fanno piacere. Non sono arrivati solo quest'anno, già nel 2018, anche se abbiamo perso la qualificazione in Champions nell'ultima partita contro l'Inter, un po' per demeriti nostri, soprattutto per fattori esterni. Avremmo strameritato di andarci. C'erano state le richieste di un club italiano e di uno estero, avrei sicuramente guadagnato di più. Ma io ho sempre dato priorità alla Lazio, è la squadra del mio cuore, è la società che ha avuto fiducia in me. Sono contento della scelta di continuare. In futuro si vedrà? E' normale, sono un allenatore ambizioso, voglio crescere, ma in questo momento voglio fare bene qui. Il mio futuro è la Lazio, sono strafelice di andare avanti".
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</br>MERCATO E TARE - Inzaghi parla poi delle prossime mosse di mercato concordate con Lotito e il ds Tare, finito anche lui nel mirino del Milan: "Ho parlato con il presidente e con il direttore, mi hanno detto che la squadra rimarrà super competitiva. Ci saranno interventi, la Lazio rimarrà forte. Tare è una garanzia, una sicurezza sul mercato. E' un grandissimo direttore sportivo, c'è grandissima fiducia in lui. Siamo una grande famiglia. Con Tare, Peruzzi, De Martino e Calveri, assieme al presidente Lotito, ci conosciamo da una vita, c'è grande sinergia, stiamo sempre assieme. Fare nomi è prematuro. Di volta in volta vedremo come si svilupperà il mercato. Bisognerà fare degli interventi. Le idee ci sono, il confronto è continuo, c'è un bel clima. Potrebbe anche esserci un ringiovanimento, ma gli uomini che sono con me dall'inizio, cito ad esempio Lulic, Radu e Parolo, mi hanno sempre dato grandissima disponibilità e fiducia. Possiamo fare le cose per bene. Ho un grandissimo rapporto con tutti i giocatori, con quelli che sono stati con me dall'inizio e con quelli arrivati quest'anno. Con Acerbi, ad esempio, lavoriamo da un anno, ma sembra che ci conosciamo da sempre. Lulic, Radu e Parolo, i miei 'anziani', mi hanno aiutato tantissimo, non mi hanno mai tradito, da loro ho sempre avuto grande disponibilità. A Lulic, il capitano, ho cambiato spesso ruolo. Sono super contento di loro".
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</br>OBIETTIVI - Un passaggio infine sugli obiettivi dellla stagione: "Champions? Quando sono arrivato io la Lazio non era in Europa, adesso ci gioca con regolarità da tre anni, già questo è un grandissimo obiettivo. E dopo questi tre anni vogliamo crescere tutti quanti. In Italia ci sono squadre che hanno più budget rispetto a noi. Ma la Lazio, con tanto impegno e idee, ha dimostrato di potersela giocare alla grande contro tutti. Ho una società ambiziosa, vuole migliorarsi sempre. Bonus scudetto? Sì e' vero. Il presidente ci crede".
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