Autore Topic: La bella intervista rilasciata dal Patron alla "Bibbia Rosa"  (Letto 1185 volte)

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darienzo

La bella intervista rilasciata dal Patron alla "Bibbia Rosa"
« : Lunedì 17 Giugno 2019, 15:20:08 »
Sempre connesso. Con i suoi tanti telefonini e gli innumerevoli interessi. Il Patron non si tira mai indietro. Sta per festeggiare i 15 anni di presidenza della Lazio. Il regalo, dopo la Coppa Italia, sono le conferme di Tare e Inzaghi.

Signor Presidente, ce l’ha fatta, è riuscito a trattenere entrambi.
"Ma nessuna fatica. Era naturale che restassero. Sono qui da tanti anni e i rispettivi cicli non sono certo finiti".

Su Inzaghi tanti rumors. Per Tare il Milan è uscito allo scoperto. Lei è stato interpellato?
"No. E la cosa non mi è piaciuta. Noi non ci saremmo mai permessi di contattare un tesserato di un altro club. Ma ognuno ha il suo stile".

Tare ha preferito restare.
"Scelta logica. In questo momento la Lazio è una società più strutturata di quella rossonera. E poi qui il lavoro che ha da fare sarà sempre maggiore. La Lazio è una società dalla catena corta, qui si lavora bene. Oltre a Tare e Inzaghi c’è anche Peruzzi. Sono felice che anche lui resti".

Tare e Inzaghi. Scelte che suscitarono forti perplessità.
"Tare voleva continuare a giocare. Gli dissi che gli avrei  rinnovato il contratto, ma per fare il diesse. Restò incredulo, ma sin dal primo giorno dimostrò che la mia scelta non era sbagliata. In quanto a Inzaghi, il suo arrivo sulla panchina parte da lontano. Quando accettò di spalmare il contratto gli dissi che gli avrei dato la possibilità di fare l'allenatore quando avrebbe smesso. Poi lui si è meritato tutto".

Poteva dargli la prima squadra già nel 2014, giusto?
"Sì, ci pensai. Adriano (Galliani, ndr) proprio quell’estate aveva affidato il Milan a Pippo Inzaghi. Mi suggerì di mettere Simone in panchina, ma non era ancora pronto".

Due anni dopo invece lo prese. Al posto di Bielsa...
"Col tecnico argentino non c’era dialogo. Chiedeva giocatori e il giorno dopo cambiava idea. Alla fine non ressi più e gliene dissi quattro. Lui protestò che non era mai stato trattato così da nessuno, gli risposi che io non ero il signor nessuno, ero Claudio Lotito. Finì lì".

E arrivò Inzaghi.
"Era a Milano Marittima, gli dissi che doveva firmare il contratto. Pensava fosse quello della Salernitana, invece...".

Nel nuovo contratto del tecnico c’è un bonus scudetto. Allora non è più un tabù?
"No, altrimenti non l’avremmo messo. L’organico è cresciuto, giusto porsi obiettivi ambiziosi. Ricordando che il divario economico con certi club è enorme. Per colmarlo servono idee e organizzazione ".

Il prossimo può essere l’anno buono per interrompere il dominio dei bianconeri?
"Tra la Juve e le altre squadre c’è una sperequazione troppo forte. E in più i bianconeri hanno forza e tradizione garantite dalla presenza della stessa famiglia al vertice da sempre".

Eppure, come trofei vinti, negli ultimi anni ci siete voi dopo la Juve.
"E’ appunto la dimostrazione che con le idee e il lavoro tutto è possibile. E ora ci rivedremo per la Supercoppa…".

Avrà la possibilità di aggiungere un altro trofeo ai cinque conquistati. Dopo Cragnotti è il presidente che ha vinto di più. Ed è anche il secondo più longevo. Punta ai primati?
"Sì, ma a patto di non stravolgere le politiche societarie. A me piace vincere, ma nel solco di una crescita sostenibile".

La stagione finita le ha anche lasciato l’amaro in bocca per la Champions.
"Il piazzamento in campionato non è consono al valore della squadra. Però il giudizio sull’annata resta ottimo. Con il minimo sforzo abbiamo ottenuto il massimo risultato, grazie alla Coppa Italia".

L’anno prossimo si riparte senza Milinkovic-Savic?
"Alla Lazio teniamo solo chi ha il piacere di restare. Se il giocatore manifesterà l’intenzione di intraprendere nuove avventure non ci opporremo".

Ma a che prezzo?
"Le trattative non si fanno sui giornali. Mi limito a ricordare che è stato giudicato il miglior centrocampista della Serie A".

Luis Alberto invece resta?
"Vediamo. Se c’è una cosa che nel mondo del calcio non manca sono i giocatori…".

Caso Totti. Da laziale come vive ciò che sta accadendo?
"All’inizio della mia gestione ebbi un problema analogo (la permanenza di Di Canio, ndr). Presi una decisione (non confermarlo, ndr) e andai avanti assumendomene la responsabilità e pagandone le conseguenze. Si deve avere il coraggio di fare scelte nette".

Si parla tanto di stadio della Roma. E la Lazio?
"Fui tra i primi a presentare un progetto per un impianto, da edificare sulla Tiberina su terreni della mia famiglia. Mi fu proposto anche Tor di Valle, non lo ritenni consono. Adesso stiamo alla finestra. Se fanno fare lo stadio alla Roma lo devono far fare anche alla Lazio".

Tra un mese sono 15 anni di presidenza. L’operazione che non rifarebbe e quella a cui è rimasto più legato?
"L’acquisto di Zarate fu un investimento sbagliato in relazione ai risultati prodotti. Il colpo cui sono più affezionato Rocchi. Perché è stato il primo di un certo spessore".

Sarà lui, Rocchi, il prossimo Inzaghi?
"Sta facendo bene nelle giovanili. Ha grandi capacità".

Capitolo Super Champions, lei è uno dei più attivi tra i presidenti che guidano il dissenso al piano Eca-Uefa.
"Nell’ultima assemblea hanno votato contro 18 squadre di A, comprese le tre retrocesse e le tre promosse, quattro le astenute tra cui la Fiorentina che stava cambiando proprietà e una sola a favore la Juve di Agnelli, presidente ECA…".

Cosa volete?
"Difendere il nostro campionato, la meritocrazia, il valore sociale e culturale del calcio in Italia, l’interesse del pubblico. Le offro un dato: Lazio-Atalanta finale di Coppa Italia è stata più vista di Liverpool-Tottenham finale di Champions. Anche le grandi partite internazionali non potranno mai sostituire l’interesse per qualcosa che fa parte della nostra storia, dei nostri campanili. Il calcio non può essere solo business e sfide tra pochi grandi club pieni di stelle".

Si è creato un grande movimento europeo.
"Di cui l’Uefa non può non tener conto. Le 5 leghe più importanti (Inghilterra, Spagna, Germania, Italia, Francia) hanno votato compatte contro".

Ma l’Uefa ricorda che le federazioni rappresentate sono 55 e non solo 5…
"Ceferin dovrebbe ragionare sulla compatibilità delle sue linee politiche con quelle di Leghe che rappresentano il movimento calcistico europeo… Ce n’è già abbastanza per pensare a un passo indietro".
Come si esce dallo stallo?
"Ripartendo da zero. Qui non si tratta di apportare qualche modifica, ma di ricominciare daccapo. Bisogna riaprire un tavolo ascoltando le necessità e le proposte delle Leghe Europee. Si deve avere un progetto condiviso. Io non dico di non tenere conto delle esigenze dei grandi club che avranno le loro ragioni, ma bisogna procedere insieme dall’inizio e non pensando di mettere una toppa alla fine di un processo poco trasparente. UEFA ed ECA hanno evidenziato una comunanza di interessi sospetta. Riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dall’inizio".
 

 
 
 
   
 


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Re:La bella intervista rilasciata dal Patron alla "Bibbia Rosa"
« Risposta #1 : Lunedì 17 Giugno 2019, 15:50:01 »
La bella l’intervista di una volta faceva sorridere la gente,
che la trovava divertente e la cantava a voce alta.

La bella l’intervista di una volta faceva commuovere la gente,
che la ascoltava attentamente e la imparava in una volta.

La canta il commissario al lestofante, la fischia il bibbitaro consegnante
mentre la balia col poppante la trova molto interessante.

L'accenna il giovanotto dal barbiere e dopo un po' la sa tutto il quartiere
che pullula di mille capinere, e a mezzanotte c'è l'oscurità.

Capinere, capinere, ognuno le vuole amar.
Sono bianche, sono nere, sono nella mia città.

Che bella l’intervista di una volta che si ascoltava andando a capinere;
noi della ronda del piacere ne abbiamo fatte delle belle.

Ricordo per esempio di un mio amico che non voleva andare a capinere:
l'abbiam portato con la forza ed ha goduto nell'oscurità
(e ci ringrazia ancora adesso).

Capinere, capinere, ognuno le vuole amar.
Sono bianche, sono nere, sono nella mia città.

Mi manca l’intervista d'altri tempi, ingenua e piena di malizie,
che cementava le amicizie e poi si andava tutti a capinere.

Invece l’intervista di ogni giorno la fanno utilizzando i macchinari,
non te la levi più di torno con la sua cassa rotterdam
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

POMATA

Re:La bella intervista rilasciata dal Patron alla "Bibbia Rosa"
« Risposta #2 : Lunedì 17 Giugno 2019, 20:40:21 »
Il più grande presidente della nostra centenaria storia, senza ombra di dubbio. Serio, concreto, efficace, vincente.

What else?🤣

darienzo

Re:La bella intervista rilasciata dal Patron alla "Bibbia Rosa"
« Risposta #3 : Lunedì 17 Giugno 2019, 22:19:59 »
Sì, un'intervista da manuale quella da noi proposta, caro Sig. Pomata.

Dispiace che alcuni non abbiano apprezzato

POMATA

Re:La bella intervista rilasciata dal Patron alla "Bibbia Rosa"
« Risposta #4 : Martedì 18 Giugno 2019, 19:09:54 »
Sì, un'intervista da manuale quella da noi proposta, caro Sig. Pomata.

Dispiace che alcuni non abbiano apprezzato

Fa nulla, è problema loro, noi si tifa Lazio a prescindere ad altri non riesce più.