Autore Topic: Lazio: il progetto del post-carriera è tra i primi in Italia. Stendardo approva  (Letto 376 volte)

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                           Il tema della mancanza d'istruzione è un problema serio per migliaia di calciatori. Spesso, se non quasi sempre, intraprendere la carriera professionistica comporta una scelta: calcio o scuola, con la prima opzione che per ovvie ragioni finisce col mettere in secondo piano il percorso scolastico. La gravità di tale decisione rimane latente fino al ritiro, quando si manifesta con la classica frase: “E adesso cosa faccio?”. Il fenomeno è amplificato nei giovani che, spesso (almeno il 45% di loro secondo uno studio), non riescono a compiere l'ultimo passo dalla Primavera ai professionisti, restando appiedati senza calcio, diploma e futuro.



PROGETTO LAZIO - Per questo il progetto della Lazio di organizzare un corso di formazione post-carriera riservato ai ragazzi delle giovanili (dall'Under 15 all'Under 17) e alle ragazze della prima squadra e Primavera femminili (le donne non sono considerate "professioniste") è all'avanguardia in Italia, e affronta di petto una problematica fin troppo sottovalutata. La rassegna stampa di Radiosei riporta alcune parole di Anna Nastri, da poco nella dirigenza biancoceleste e incaricata di supervisionare l'iniziativa: “Abbiamo un grande responsabilità nei confronti di questi ragazzi. Con i nostri corsi cercheremo di fargli conoscere tutto il resto che ruota attorno al mondo calcio”. Oltre la Lazio, anche Juventus e Roma stanno al passo. I bianconeri hanno aperto il J-College (liceo scientifico a indirizzo sportivo) nel 2012, così come i giallorossi che da qualche tempo hanno fatto lo stesso a Trigoria. Tra chi approva queste iniziative c'è uno dei pochi calciatori laureati degli ultimi anni, Guglielmo Stendardo: “L'altro giorno ho parlato con Chiellini che era a cena con la nazionale a Coverciano. Mi ha detto che solo il 30% dei compagni è diplomato, e lui è l'unico laureato. È desolante pensare che un calciatore a 35 anni diventi pensionato. C'è vita dopo il calcio, la cultura resta per sempre”.

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