Autore Topic: Acerbi: "Alla mia Lazio manca la cattiveria"  (Letto 357 volte)

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Acerbi: "Alla mia Lazio manca la cattiveria"
« : Mercoledì 9 Ottobre 2019, 16:00:13 »
www.corrieredellosport.it


Dal ritiro della nazionale il difensore biancoceleste analizza il momento della sua squadra: "Giochiamo bene, ma ci servirebbero voglia e determinazione". Poi sul ct Mancini: "Mi piace il suo gioco aggressivo"

FIRENZE – Dal ritiro di Coverciano, dove sta lavorando con la nazionale in vista delle sfide con Grecia e Liechtenstein, Francesco Acerbi analizza pregi e limiti della sua Lazio: “Giochiamo bene, creiamo tanto, perdiamo gare che non dovremmo perdere – dice il difensore biancoceleste in conferenza stampa - ci manca quel gradino che ci porta a fare il salto di qualità che ora non c'è. Abbiamo grandi giocatori, ma ci manca la voglia di portare a casa il risultato, quella determinazione che contraddistingue le squadre top. Con cattiveria e voglia di raggiungere obiettivi, con la voglia di vincere o anche di pareggiare, non puoi prendere due gol dopo aver dominato. Una squadra come la nostra non può”.


            Il discorso si sposta poi sulla nazionale, che sabato giocherà contro la Grecia, a Roma: “E' importante che la nazionale giochi a Roma dopo tanti anni - ha sottolineato Acerbi - ci aspettiamo tanto pubblico. Speriamo di vincere, far divertire la gente e speriamo di chiudere il cerchio qualificandoci. Sarà una bella cornice: entrare con la maglia della nazionale nello stadio della città in cui giochi con il club ti dà un'emozione in più”. Acerbi non vuole mancare all’Europeo 2020: “Voglio dimostrare sul campo, con la Lazio e qui con mister Mancini, la mia voglia d'andarci”. D’altronde il gioco del ct Mancini gli piace: “Mi piace l'aggressività, tenere palla nella metà campo avversaria, spingere e attaccare sempre. Siamo un gruppo giovane e di talento, scherziamo, ma quando lavoriamo lo facciamo seriamente. Mancini ci ha trasmesso serenità e valorizza le qualità dei giocatori in campo facendoci divertire con un gioco offensivo. Rappresentare poi gli italiani è un orgoglio: cerchi sempre di mettere qualcosa in più per far bene con questa nazionale, che è il massimo per ogni calciatore”.Infine, interpellato sulle differenze tra Immobile e Belotti, Acerbi spiega: “Sono due grandi attaccanti, per certi versi simili. Ciro è più di movimento, ha la grande capacità di smarcarsi in difesa, si allarga per poi puntare, ha un grande strappo in velocità e davanti al portiere è letale. Belotti ha grande gamba, fisico, non molla mai, cerca sempre di crearsi la possibilità di far gol. Sono due di movimento, non statici: per un difensore è più facile marcare uno anche fortissimo, ma statico che due ragazzi capaci di attaccare la profondità e di smarcarsi bene come loro”.

           

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