Autore Topic: Il Milan dura un’ora, la Lazio sprinta con Immobile e Correa. Ora è quarta.  (Letto 328 volte)

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Match divertente nel primo tempo, con Piatek (ma è decisiva la deviazione di Bastos) che riprende Ciro. Nel finale il Tucu non perdona

di Alessandra Bocci

Correa, un incubo per questo Milan. Dopo aver rincorso a lungo Miguel Angel, trequartista dell’Atletico, senza riuscire a prenderlo per evidenti motivi economici, il Milan viene colpito da un altro Correa, Joaquin, casa Lazio, dopo essere riuscito a rimettere in piedi una partita contro una squadra più squadra, più brillante fino alla fine, e ricca di quelle sicurezze che al Milan mancano sempre di più. La Lazio vince (in campionato in casa dei rossoneri non ci riusciva da 30 anni) e vola al quarto posto con l’Atalanta e con il sorprendente Cagliari. Il Milan resta in quelle posizioni tristi che forse si dovrà abituare a frequentare, un undicesimo posto che, alla vigilia dell’incrocio con Juve e poi Napoli, non promette molto di buono. Il tempo delle riflessioni, altre riflessioni, probabilmente arriverà presto.

Pioli, allenatore accreditato di partenza sempre buone prendendo le squadre in corsa. Stavolta non sta andando così. Il tecnico ridisegna il Milan, e per un po’ gli innesti di Bennacer e Krunic sembrano funzionare. Primo tempo brillante, con diversi errori. Soprattutto al 25’, quando la Lazio coglie l’occasione offerta dalla vocazione offensiva di Theo Hernandez e Krunic: discesa di Lazzari, Bennacer tenta inutilmente di chiudere. Il cross arriva implacabile e Immobile sovrasta Duarte con una buona scelta di tempo. E’ il gol numero cento in maglia Lazio per l’attaccante, che uscirà al 15’ del secondo tempo, perché non al top della forma. Il pareggio del Milan arriva pochi minuti dopo, al 28’, quando Piatek cerca di sfruttare un suggerimento del solito Theo e induce Bastos all’errore.

RIPARTENZE E ERRORI —   E’ la serata dei nuovi, perché dopo aver schierato Krunic titolare Pioli manda in campo anche Rebic, costretto però dall’infortunio di Castillejo. Il croato parte piano, ha bisogno di tempo per prendere confidenza con il Milan, intanto la Lazio macina calcio. A metà del secondo tempo le squadre si allungano, e le occasioni non mancano. Rafael Leao appena entrato evita come al solito di tirare, la squadra di Simone Inzaghi spreca un paio di buone ripartenze. Krunic funziona, ma è sempre Theo la spina nel fianco dei laziali. La Lazio insiste, Pioli ridisegna il Milan con un 4-2-3-1 non ben definito, nel quale Bennacer e Krunic si danno l’anima con un certo successo. Ma al 38’ è Correa a riportare in vantaggio la Lazio, sfruttando un bell’assist di Luis Alberto e una dormita di Romagnoli. A questo punto il Milan è senza forze e senza idee. Ironia della sorte, a punirlo è stato un omonimo del giocatore dell’Atletico Madrid a lungo inseguito l’estate scorsa. Ma chissà se Miguel Angel Correa avrebbe davvero spostato gli equilibri di questo Milan dolente. Gordon Singer, figlio del fondatore di Elliott, è tornato in tribuna e non ha portato fortuna. A questo punto, senza agire sul mercato di gennaio, ripartire per il MIlan sarà veramente complicato.

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