Autore Topic: Luiz Felipe, dalla D in Brasile al gol alla Juve  (Letto 332 volte)

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Luiz Felipe, dalla D in Brasile al gol alla Juve
« : Domenica 8 Dicembre 2019, 00:00:13 »
www.gazzetta.it



Quattro anni fa giocava con l'Ituano, all'Olimpico ha segnato ed è stato uno tra i migliori contro CR7 e compagni

di Francesco Pietrella

Uno sguardo in tribuna e l’altro a Luis Alberto, anche se la sua Beatrice viene prima, come il piccolo Diego. L'altro "grazie" è doveroso, obbligatorio, perché il guizzo che ferma la Juve arriva sempre dal “diez”. Lo stesso del Dall’Ara un anno fa. Luis Alberto tocca 11 assist in Europa, nessuno come lui, Luiz Felipe sigla il primo gol in campionato e ferma la Juve in una serata storica: 3-1 a Cristiano Ronaldo, dopo 16 anni la Lazio batte i bianconeri all'Olimpico.

L'uomo del tabù sfatato arriva da Colima e ha 22 anni: Inzaghi lo chiama Ramos, sua madre “Fefe”, il soprannome di una vita. L'ha seguito in Italia fin dal primo giorno e l'ha fatto anche dopo, quando Felipe Anderson gli lasciò la casa dopo il passaggio al West Ham. Crescita costante: quattro anni fa giocava in D brasiliana con l’Ituano, studiava Thiago Silva su Youtube e ora segue Acerbi da vicino. E' il jolly di Inzaghi, quello che può fare il centrale di destra, di sinistra, o il perno in mezzo nella difesa a tre.

AFFARE—   Tare lo pagò solo 500 mila euro e lo soffiò alla concorrenza nel silenzio più assoluto, come gli piace fare. Al suo primo giorno in Italia, in Paideia per le visite, c’erano solo un pugno di cronisti, Luiz Felipe sarebbe andato in prestito a Salerno per farsi le ossa. Sette partite, un gol col Benevento e poi il ritorno a Roma per conquistare Inzaghi. Due ritiri, Auronzo e Walchsee, una decisione: “Ramos resterà con noi, si è conquistato la sua chance grazie al lavoro e al talento”. Prima l’esordio in A col Milan e poi una grande gara contro il Nizza in Europa League, dove ferma Balotelli e si guadagna un "bravo" da Inzaghino. Il suo primo allenatore, Tarcisio Pugliese, aveva già capito tutto: “Mentalità, cura dei dettagli, tanto lavoro, dedizione. Può arrivare in nazionale brasiliana”. Un paio di partite in U20 e poi la svolta, Di Biagio ci prova per l’Under 21 dell'Italia ma Ramos dice no: “Mi sento brasiliano”. Anche perché si chiama così in onore dell’ex allenatore della Seleção, Felipe Scolari. Tare l'ha blindato con un contrato fino al 2022, l'ennesimo affare della sua gestione.

FUTURO—   Fin qui ha collezionato una presenza con la selezione olimpica, contro il Cile. Può fare strada. 31 presenze al suo primo anno in A, 25 due anni fa e 12 quest’anno, con tanto di gol ai Campioni d'Italiam, in una gara che proietta la Lazio verso la Champions: 33 punti, -3 dai bianconeri, la sconfitta con l'Inter di due anni fa da riscattare. Furono lacrime. Magari, quest'anno, saranno sorrisi.

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