Autore Topic: Mihajlovic: “Sono alla fine del tunnel. Vedere gli allenamenti mi ha tenuto in vita”  (Letto 271 volte)

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                           Brividi e tanta commozione. Insieme al sincero affetto per un uomo che immensamente legato alla Lazio e ai suoi tifosi, che da quasi cinque mesi sta lottando contro la leucemia: “Si vede il sole, siamo alla fine del tunnel”, ha detto ieri sera Mihajlovic sul palco dei Gazzetta Sports Awards. Sinisa, insignito del Premio Leggenda dalla rosea, si è lasciato andare in un'intervista a tutto tondo. A partire dai ricordi che lo legano al calcio: “Tre momenti della mia carriera da calciatore? Ne dico 4. Il primo è il pallone di pelle comprato da mio padre, mi ricordo che ci mettevo la crema per ammorbidirlo. Poi la mia prima scarpa - usavo quelle da rugby - e quando ho vinto la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa: entrare nella storia del calcio slavo è stato fantastico. Il quarto momento è quando ho avuto la fortuna di giocare con Mancini tutte le partite: gli ho fatto fare un sacco di gol”, conclude ricordando gli anni alla Lazio. Prima di parlare della malattia.



AFFETTO E AMORE - "L'affetto ricevuto mi ha aiutato. Io non volevo fare l'eroe, affronto i problemi così. Non mi piace scappare. Ho continuato a fare il mio lavoro perché mi faceva sentire vivo. Non vedevo l'ora di vedere l'allenamento dei miei in diretta in tv dall'ospedale. Sono cose che mi tenevano in vita. Ma soprattutto la mia famiglia, mia moglie Arianna, i miei figli. Le tifoserie, il mondo del calcio, ho sentito tutti vicino. Ringrazio tutti perché mi sono sentito in una grande famiglia. Mi sono sentito perciò in obbligo di far capire alle persone che non bisogna aver paura, ma aver voglia di combattere. Poi non è detto che tutti debbano affrontarla come lo faccio io, ma bisogna darsi piccoli obiettivi. Arianna è stata tutti i giorni con me. Ha dormito su una sedia. Rimpianti? Mio padre aveva il cancro e io non l’ho potuto abbracciare per l’ultima volta. Ora quando bevo la grappa ne prendo una per me e una per lui”. Infine sale sul palco anche Urbano Cairo, che Mihjalovic ringrazia e con il quale sdrammatizza dando vita a un divertente siparietto: “Sinisa è riuscito a unire un po' tutti” - ha detto il patron del Torino - "Non ti preoccupare, adesso che ricomincio li ridivido", lo interrompe Miha. Il tecnico del Bologna sta bene, si vede. Domani volerà in Serbia per ricevere un altro premio, quello di “Allenatore dell'anno” per i risultati ottenuti sulla panchina dei rossoblu. L'occasione per andare a trovare la mamma e il fratello, poi tornare a Casteldebole per dirigere gli ultimi allenamenti del 2019. Un anno difficile, ma pieno d'amore. La fine del tunnel è vicina.


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