Autore Topic: Laziomania: 2019 da 7 chiuso col 'fomento', ma basta paroloni-Scudetto  (Letto 363 volte)

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Un anno magnifico, che però deve far riflettere. In casa Lazio ora vige la legge del "fomento", ed è giusto così: mi spiego meglio. Si tratta di una condizione estatica, di pura gioia e vigoroso entusiasmo, che fa vibrare di felicità mezza Roma. E fa stare male l'altra metà. La vittoria di Supercoppa - forse anche l'aver battuto due volte la Juventus in un mese, di fatto ha reso euforico l'ambiente, e giustamente. Voglio iniettare qualche anticorpo di razionalità nel fiume di paroloni che stiamo sentendo: per esempio, cominciamo a bandire ufficialmente la parola Scudetto, se non nell'alcova intima e segreta delle conversazioni tra migliori amici, laziali da sempre.



PIEDI PER TERRA - Mi è piaciuta in tal senso l'intervista rilasciata da Luis Alberto, perché l'ho trovata profondamente vera: la Lazio non deve nemmeno pensarla quella parola, solo cullarla come un sogno proibito, se si vuole. I ragazzi di Inzaghi devono andare in Champions. Prima torniamo sulla terra dall'orbita di felicità pura in cui ci siamo cacciati, meglio è. Mica per niente: è vero che in Serie A non si vedono giganti. Ma in questo momento la Lazio sta overperformando. Probabilmente gioca il calcio migliore d'Europa - ieri ho visto la Premier, e non ho visto cose clamorose. Ma appunto per questo è come guardare uno specchio deformante: arriveranno altri periodi così così, bisogna saperli accettare, e bisogna pensare giorno per giorno. Come dice Tare, cogliere i funghi quando escono. O forse i funghi erano alcuni tifosi e giornalisti. Vabbè, andiamo oltre.



MERCATO DI GENNAIO - Per questo diventa molto importante sapere davvero cosa vuole fare la socierà a gennaio. E mi pare che Tare abbia già ampiamente annunciato che non farà niente. Quindi alla società basta e avanza giocarsi la Champions, punto. Non ha intenzione di fare sforzi, nella convinzione che toccando il giocattolo gli equilibri la famiglia e poi come giochiamo a Mercante in fiera diventiamo troppi. Io credo che la squadra con un difensore di livello, un altro esterno e un vice-Correa - anche molto giovane - all'improvviso si ritroverebbe, con sua stessa sorpresa, molto in alto molto in avanti nella stagione. E a quel punto dovrebbe crederci per forza. Ma bastano anche acquisti concreti, da Kiyine fino a passare per qualche altro giovanottone, che sappia iniettare qualche minuto vero dentro, qualche giocata, qualche gol in più. Basta pochissimo perché Inzaghi abbia qualche altra alternativa credibile, e non le solite 3. 



BILANCIO DI STAGIONE MONITO - Anche perché il bilancio di stagione è pure una specie di monito. Se la Coppa Italia e la Supercoppa italiana vinte splendono in bacheca, e inebriano, dall'altra parte il finale della scorsa stagione nell'ordine: ha fatto arrivare la Lazio ottava, ha visto Inzaghi quasi alla Juve e Tare quasi al Milan, e i big chiacchieratissimi. Questo replay andrà in scena anche durante la prossima estate, ci potete scommettere: con la Champions l'intera orchestra va in ghiaccio, gli acquisti saranno di livello, tutto crescerà di conseguenza. E dal 2019 da 7 (con due trofei, ci mancherebbe) funestato da ottavo posto e eliminazione europea, si potrebbe slanciare il voto verso l'alto. Senza pronunciare paroloni, che mi gira la testa anche solo a pensarci. Che mi girano forte i sogni solo a cullarle, certe immagini, certi 'fomenti', certe storie, certe parole. 



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