Autore Topic: Laziomania: 120 anni di vita nostra, e tu la chiami Lazietta?  (Letto 600 volte)

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Laziomania: 120 anni di vita nostra, e tu la chiami Lazietta?
« : Giovedì 9 Gennaio 2020, 09:00:26 »
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Lazietta, la chiami? Io la rivendico, la mia Lazietta. La rivendico perchè è piccola: ha una storia maestosa, superba, di 120 anni, ma mi entrava anche nella sciarpa, in quello spazio tra il fiato e la sciarpa biancoceleste, in quel respiro più forte allo stadio, in quell'urlo che impregna il cielo di forza. Si prende così, il gol all'ultimo respiro e la sferzata dell'avversario. Tutta d'un fiato, come 120 anni di Lazio. 

 Io lo rivendico questo termine. E se Diaconale voleva fare un prima e un dopo, un pre e un post Lotito, a me non sembra cambi niente. Le maglie poco, ma alla fine la macchia di colore è quella, è quella la voglia, è quello il grido. Ultima in Serie B, prima in Serie A, è diverso per me addetto ai lavori, per me che la devo commentare. Ma è la vita, no? Il calcio è solo questo: la vertigine del vuoto, della frustrazione, la maestosa gioia irrefrenabile del successo. No, non è vero: con la Lazio di Cragnotti io e tutti gli altri abbiamo toccato il cielo. Con Cragnotti abbiamo pianto di gioia, consapevoli che nella vita della Lazio questa gioia pura capita 1 volta a generazione, forse una volta ogni due, forse a certe persone non capiterà mai. Ma qui stiamo facendo figli e figliastri di una cosa che ci sorpasserà, era prima di noi, ci sarà dopo, i più fortunati tra noi la consegneranno in mano ai figli come un gioiello prezioso, arcano. Non bisogna svelarlo, capirlo: si prende così. Si vive così, la notte dei 120 anni di Lazio. Forse anche queste storie, questo dirsi e darsi addosso, fa parte di questi 120 anni turbolenti, talentuosi e da briganti, aristocratici e al buio, con le sciarpe addosso e in viaggio verso gli spareggi. Lazietta, la chiamate? Lazietta nostra, una cosa piccola e preziosa che manco andrebbe nominata, una scintilla di fede in un'epoca di disamorati, di perduti, di tristi.

 Lazietta, la chiami? Questo vento che diventa fortissimo all'improvviso, e fa uscire contro il freddo e le mani rosse di gelo e il vento, e fa fare chilometri e chilometri in macchina e parlare per ore e litigare al telefono. E tu la chiami Lazietta mentre loro la chiamano vita. 120 anni, e sono ancora là in piedi, ieri, oggi domani, i tifosi. Lazietta, la chiami?

 Quando eravamo i padroni del mondo contro il Manchester United e quando perdevamo a Siena il giorno dopo era grande, non riuscivo a costringerla dentro uno zaino di scuola, occupava i pensieri e i battiti. Lazietta, la chiami? Tutta d'un fiato va bevuta, come un gusto troppo forte per tutti, una storia lacerata e carica di eroi, beato il popolo che li ricorda tutti: e tu la chiami Lazietta? Piccola come un sospiro, quello al fischio d'inizio, che rimane imprigionato tra la sciarpa e il battito, che si alza in un grido, si spintona con una delusione, si innalza nella gioia. La chiami Lazietta, per loro è la vita che gli scorre davanti. Una scintilla di fede. La chiami Lazietta, mentre loro la baciano sempre sulla bocca, come se fosse l'ultima volta, e la prima, da 120 anni. 

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