Autore Topic: Lazio - Inter, il ritorno di de Vrij e il suo 'Ci son cascato di nuovo'  (Letto 381 volte)

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                           "Ci son cascato di nuovo, ci son cascato di nuovo" canta Achille Lauro dal palco dell'Ariston e Stefan de Vrij coglie l'invito alla lettera. Il difensore olandese era il più atteso nella sfida di ieri sera all'Olimpico. Due anni dopo il suo addio alla Lazio, il centrale tornava da avversario con la maglia dell'Inter. Il popolo biancoceleste lo stava aspettando. Sì, perché sono stati tanti i calciatori a lasciare Formello negli anni, ma in pochi lo hanno fatto come l'ex Feyenoord. Coccolato e atteso per più di un anno, tempo di ripresa dall'infortunio al ginocchio procuratosi con l'Olanda, l'ex numero 3 biancoceleste, dopo una stagione di promesse di rinnovo, ha lasciato la Capitale per legarsi all'Inter a parametro zero. Un danno economico per la società, ma soprattutto al cuore per l'intera tifoseria. Quella faccia da buono, il temperamento mite e l'eleganza in campo avevano ingannato la gente laziale che lo aveva adottato come un figlio. Quando poi un figlio ti tradisce, vedi Cesare, il dolore diventa quasi insostenibile. Col tempo, però, le ferite si rimarginano e il dolore diventa rabbia e voglia di rivincita. La vendetta, poi, è un piatto che va servito freddo e la Lazio e il suo popolo hanno saputo rifarsi con gli interessi ieri sera. Esattamente 637 giorni dopo gli oltre 60mila dell'Olimpico hanno riempito di fischi e buu il giocatore ogni volta che toccava palla. L'intensità del boato non è mai diminuita e Stefan ha giocato l'intero match sotto pressione e i risultati in campo si sono visti.



DEJAVU - Due anni fa l'ultima immagine di de Vrij con l'aquila sul petto era mentre cercava di coprire il volto e le sue lacrime dopo la sfida con i nerazzurri. Quel maledetto match vinto dai meneghini in rimonta che regalò all'allora squadra di Spalletti il pass per la Champions, relegando la Lazio in Europa League. L'ex numero tre biancoceleste fu protagonista di una prova incolore, durante la settimana era emersa la voce del suo passaggio all'Inter, e caratterizzata dall'entrata folle su Icardi da cui arrivò il penalty del 2-2. Tutto torna, il karma punisce, insomma scegliete la formula migliore, ma nella notte che vale un pezzetto di Scudetto, il ragazzo di Ouderkerk causa il rigore dell'1-1. Curiosamente, il calciatore non commetteva un fallo da rigore proprio da quella gara del 2018 e nella stessa area. I tifosi hanno fatto centro e hanno minato le sue sicurezze. Conte forse si maledirà per non aver imitato il collega Spalletti che nella scorsa stagione preferì risparmiarlo. Il toscano disse: "Il ragazzo sente troppo questa partita". Forse aveva ragione, ma del resto il destino è così. Il cerchio si è chiuso e anche ieri de Vrij è uscito con la testa bassa dall'Olimpico. A esultare stavolta, però, c'è la Lazio e la sua gente che si coccola Francesco Acerbi, arrivato nella Capitale per sostituire l'orange, e una squadra mai così bella.



COMFORT ZONE - "A volte bisogna uscire dalla propria comfort zone per poter raggiungere gli obiettivi desiderati" recitava la lettera social d'addio dell'olandese. Non sappiamo come finirà la stagione, ma al momento la sua scelta non ha portato i frutti sperati. Ha giocato per due anni la Champions, è vero, ma ha rimediato due esclusioni nella fase a gironi con retrocessione in Europa League. In Nazionale non è più un titolarissimo e non ha alzato al cielo nessun trofeo, cosa avvenuta con l'aquila sul petto, ma soprattutto ha visto i suoi ex compagni essere protagonisti e arricchire la propria bacheca. Una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana alzate al cielo sono una comfort zone in cui noi stiamo benissimo. Senza rimpianti, alla prossima (da avversario) Stefan.  


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