Autore Topic: Lazio, Kozak  (Letto 390 volte)

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Lazio, Kozak
« : Venerdì 3 Aprile 2020, 15:08:10 »
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                           Sono passati anni da quando Libor Kozak ha riposto la maglia della Lazio nel suo cassetto, ma i ricordi dell'esperienza vissuta nella Capitale sono più vivi che mai. "Firmai il contratto sul cofano di una macchina". Inizia così la favola del ceco con l'aquila sul petto. Un percorso di alti e bassi, che ha portato Kozak a siglare ventidue gol in 88 gare, a vincere la Coppa Italia nel 2013 e il titolo di capocannoniere dell'Europa League dello stesso anno. Nel suo cuore uno spazio è riservato ai tifosi biancocelesti che continuano a scrivergli sui social. Non sono state numerose le reti, bensì l'impegno ha consentito a Kozak di ricevere un grande affetto. Un popolo che non ha mai smesso di sostenerlo, neanche in occasione degli errori più grossolani. Un'avventura vissuta con un compagno di viaggio speciale, Miro Klose: "Provavo a imitarlo in tutto, sia dentro che fuori dal campo. Quando mi chiedono qual è l'attaccante più forte con cui ho giocato rispondo sempre 'Miro'. Mai visto uno così, aveva tutto". 



ALLENATORI - Nel corso della sua esperienza tra le fila della Lazio, Kozak ha avuto modo di conoscere Reja, Petkovic, ed infine Inzaghi. L'attuale ct dell'Albania, riporta la rassegna stampa di Radiosei, è stato il primo a dargli una chance: la sua presenza, unita ai consigli e ai suggerimenti, sono stati fondamentali per la crescita del giovane attaccante. Con il secondo si era improvvisato letteralmente "un bomber di coppa". Infine Simone Inzaghi: "Non pensavo potesse diventare un allenatore così bravo, così vincente". E sugli obiettivi della Lazio, Libor non ha paura, lo scudetto è alla portata di Immobile e compagni, anche perché negli ultimi anni, secondo il suo parere, non c'è stata un'altra squadra come la Lazio. Infine, il ceco ha raccontato qualche dettaglio in più relativo al suo addio. Una sua scelta, presa poiché le offerte in Premier le offerte non mancavano. Decise di andar via anche per qualche problema con gli arbitri per via del suo modo di giocare. L'Italia, però, conserva un posto speciale nel suo cuore.


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