Autore Topic: Brocchi  (Letto 349 volte)

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Brocchi
« : Giovedì 16 Aprile 2020, 12:15:12 »
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                           L'ex calciatore della Lazio, nonchè attuale allenatore del Monza Cristian Brocchi, si è raccontato a trecentosessanta gradi in una lunga intervista andata in onda sul canale Instagram del giornalista Nicolò Schira. L'ex centrocampista ha avuto modo di parlare anche dei suoi anni nella Capitale in alcuni passaggi che riportiamo di seguito: "Sono stato il primo acquisto di Igli Tare. È stata una grande sfida: ho lasciato il Milan che era casa mia per essere protagonista nonostante l'età. Mi sono legato tantissimo all'ambiente: sono stati 5 anni bellissimi. Ricordo ancora lo scetticismo iniziale: molti mi davano per finito e invece leggere quelle cose mi caricava tantissimo, abbiamo vinto 3 trofei tra cui la Supercoppa Italiana a Pechino contro l'Inter di Mourinho che avrebbe poi fatto il Triplete. Sono legatissimo anche alla prima Coppa Italia vinta: tanti dicevano che avevo la bacheca piena perché al Milan c'erano tanti campioni, vincere e da titolare anche a Roma è stata una grande soddisfazione".



PUPILLO SILVIO&GALLIANI - "Non sono stato chiamato al Monza per simpatia come purtroppo molti dicono, ma perché nei miei confronti c'è una stima. Tutti nel calcio hanno un direttore che ti stima o stravede per te. Gattuso al Milan ha avuto l'occasione in prima squadra perché c'era un direttore come Mirabelli che stravedeva per lui. Idem Inzaghi alla Lazio quando ha fatto il salto dalla Primavera: ha avuto la chance perché Tare lo conosceva e stimava molto". 



VIERI - "Abbiamo giocato solo un anno insieme, all'Inter nel 2000/01. Dovevo trovare un compagno di stanza appena arrivato in ritiro e un dirigente mi dice che si era liberato un posto nella stanza con Vieri, visto che Peruzzi era andato via. Lui non sapeva manco chi fossi, ero appena arrivato dal Verona e mi presento mentre Bobo stava giocando a biliardo con Ronaldo. Lui mi guarda e fa una smorfia, dicendo ok a patto che gli portassi la camomilla in camera prima andare a dormire. Il giorno dopo me l'ha portata lui: il resto lo sapete, è nata una amicizia fantastica. È il mio migliore amico nel mondo del calcio, siamo inseparabili".



KLOSE - "Miro è micidiale sotto porta, lo vedi poco ma fa sempre gol. Un attaccante completo sotto tutti i punti di vista".



AVVERSARIO PIÙ TOSTO -  "Negli scontri titanici mi esaltavo, gli preferivo ai fighettini. Liverani ti nascondeva sempre la palla, il più forte di tutti era Zidane. Ricordo Juve-Verona: lo marcavo a un metro perché tanto la palla non gliela toglievi mai".



REJA - "Mi ha allungato la carriera con la sua gestione. Arrivò in un momento di difficoltà e in una settimana aveva già messo a posto lo spogliatoio. Come tipologia mi ricordava molto Ancelotti".



TOP 11 EX COMPAGNI - "Abbiati in porta, difesa a quattro con Pancaro a destra, centrali Nesta e Costacurta con Maldini a sinistra. Il centrocampo top più forte di tutti era Gattuso-Pirlo-Seedorf con Kakà. Davanti scelgo col cuore: Vieri-Inzaghi".


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