Autore Topic: Scudetto 1915, Mignogna  (Letto 349 volte)

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Scudetto 1915, Mignogna
« : Mercoledì 22 Aprile 2020, 08:09:03 »
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                           Il campionato è fermo, la Lazio pure. Ovviamente. Sospesa in un limbo tra la spasmodica attesa per la ripresa degli allenamenti - e della rincorsa al titolo -, e il timore di veder ripetuta sulla propria pelle (nella sostanza più che nella forma) una beffa ultracentenaria. Dell'assegnazione dello Scudetto 1915 se ne sta parlando tanto in questi tempi di magra, di astinenza da calcio. L'emergenza coronavirus ha acceso i riflettori su una battaglia che già da qualche anno sta promuovendo l'Avv. Gian Luca Mignogna, il legale a capo del Comitato Promotore per portare metà di quel titolo a Roma: ex aequo con il Genoa. Le prove a carico della rivendicazione biancoceleste sono più che esaurienti, mentre a Genova si sente rumore di unghie sugli specchi. Intervenuto ai microfoni di thelaziali.com, sito inglese che tratta di Lazio, Mignogna ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato la questione sui tavoli della FIGC. Ecco le sue parole.



LA STORIA - "Siamo riusciti a far aprire alla Federazione un procedimento ufficiale di riesame del campionato 1915. Però mi dissero che occorrevano altre prove, oltre a quelle conosciute. Così ho costituito un equipe di storici e insieme abbiamo setacciato gli archivi emerotecari, le fonti pubbliche e le biblioteche. Con il Collega Pasquale Trane abbiamo scoperto che a quel tempo esisteva un quotidiano dimenticato dalla storiografia nazionale, L’Italia Sportiva, che aveva documentato che la Lazio 1914/15 fu prima Campione dell’Italia Centrale e poi Campione dell’Italia Centro-Meridionale. In pratica era l’unica squadra italiana effettivamente qualificatasi alla Finale Nazionale che allora si disputava con la primatista settentrionale per l’aggiudicazione del titolo di Campione d’Italia. Dopo queste scoperte presentai un’istanza alla Federazione con cui chiesi la nomina di una Commissione di Saggi per verificare l’esattezza e la correttezza delle mie tesi. La Commissione fu nominata, elaborò formalmente il suo parere ed a luglio del 2016 lo stesso fu acquisito agli atti federali. Il parere dei saggi stabilì che la mia tesi era veritiera, che il Genoa risultava aver conseguito il titolo settentrionale e la Lazio quello centro-meridionale, per cui l’unica soluzione a questa ingiustizia centenaria sarebbe stata quella che avevo proposto sin dall’inizio, ossia dichiarare la Lazio ed il Genoa entrambi Campioni d’Italia 1914/15 ex aequo".



NUOVE PROVE - "Poi purtroppo si sono susseguite numerose crisi istituzionali, la stessa Federazione fu commissariata ed il procedimento fino allo scorso anno era rimasto bloccato. Poi l'arrivo di Gravina ha fatto ripartire l'iter con una nuova Commissione Storica. Io e tutta la mia equipe ci aspettiamo un esito favorevole, anche perché nel frattempo abbiamo proseguito le nostre ricerche e abbiamo scovato e depositato agli atti federali altri documenti ufficiali dell’epoca che rafforzano la tesi dell’ex aequo. In primis è venuto fuori che non esiste nessuna delibera federale che attribuì lo Scudetto 1915 al Genoa, in secundis che nel 1927 la Federazione emanò un Annuario Ufficiale che definiva il campionato 1914/15 “sospeso”. Tutto ciò smentisce categoricamente gli storici genoani che, senza alcuna valida prova, ancora affermano di aver avuto il titolo nazionale tra il 1919 ed il 1921, ossia quando il Genoa era il club politicamente più potente della nazione…". Infine, una battuta su Lotito: "Quando nel 2015 lanciai la petizione e tutti i media italiani cominciarono a parlare della questione ebbi l’occasione di fare la conoscenza e di ricevere i complimenti sia del presidente della Lazio Calcio Claudio Lotito, che del presidente della Polisportiva Lazio Antonio Buccioni. Ho avuto incontri occasionali con Claudio Lotito, con cui poi ho mantenuto un buon rapporto, ma non parliamo mai dello Scudetto 1915 perché il presidente è anche consigliere federale e si trova nella cosiddetta posizione di conflitto di interesse".


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