Autore Topic: Lazio, 7 anni fa l'apoteosi Coppa Italia: il 26 maggio eterno anche per quellilà  (Letto 379 volte)

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                           Il sole sorge, la soffocante routine della vita quotidiana abbozza il suo sordo rullo di tamburi, Roma si desta. All’apparenza una normalissima giornata, da vivere con il consueto stato d’animo. Ma non per tutti. Il mondo Lazio si sveglia con altro spirito: oggi l’ombra affusolata dell’aquila si allunga sulla Capitale, ne copre strade e anfratti, parchi e sentieri, centro e periferie. Oggi, è il 26 maggio. Il cielo è biancoceleste: ricorda impietosamente la vittoria eterna, il trionfo assoluto, la conquista della città. La “coppanfaccia”, come molti più semplicemente la chiamano. Il 26 maggio del 2013 la Lazio vinse il derby più importante della storia, quella finale di Coppa Italia che ancora fa battere impetuosamente i cuori biancocelesti, che non smette di lacerare quelli giallorossi. Le lancette segnavano precisamente le 19:27, orario indimenticabile e inconfondibile. Quella partita, quel tripudio laziale, si stampa indelebile nell’eternità. Assume i contorni fatali dell’immortalità, come un quadro di Leonardo o una scultura di Michelangelo. Tutti la conoscono, nessuno deve sforzarsi per identificarne il significato: è il privilegio delle cose eterne.



LA DURA LEGGE DEI NUMERI - Oggi siamo tutti Lulic71. Oggi, si raccolgono ancora i frutti di un’eredita meravigliosa perché legata a una partita irripetibile. Unica, perché prima e assoluta. Oggi, sono 7 anni da quella stracittadina memorabile. I numeri dicono qualcosa, soprattutto in casa Roma. Quel 7, negli ultimi anni ha spesso provocato notti insonni, incubi e tormenti. E adesso torna, imperterrito e inesorabile. Lulic71 è lo sfottò inevitabilmente germogliato dopo la storica finale di Coppa Italia, ma quell’accoppiata di numeri riporta alla memoria altre bislacche partite: Manchester United - Roma 7 a 1, Roma - Bayern Monaco 1 a 7, Fiorentina - Roma 7 a 1. Insomma, la dura legge dei numeri, quelli che colpiscono e mettono al tappeto. Oggi c’è chi si sveglia la mattina con un goliardico sorriso sul volto, chi invece quel sorriso deve contorcerlo in una smorfia amara di dolore. Oggi, è il 26 maggio.


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