Autore Topic: Laziomania: Spadafora-Lotito, a noi la qualità c'ha rotto...  (Letto 322 volte)

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Laziomania: Spadafora-Lotito, a noi la qualità c'ha rotto...
« : Martedì 26 Maggio 2020, 12:08:59 »
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                   Eppure avrei voluto scrivere del 26 maggio, di questa giornata divisiva, di quel gol di Lulic. Ma ho rivisto tutto quello che stiamo vivendo in tv. Il calcio e questa crisi e questo Claudio Lotito in prima linea sta tutto benissimo dentro la celebre serie televisiva "Boris". Alla fine, secondo un noto sketch di Mariano Giusti/ Corrado Guzzanti nella serie televisiva "Boris": "Mi sembra che l'unico tra noi due che sta facendo uno sforzo per evitare che io ti meni sono sempre io, la stessa persona che poi prima o poi ti menerá". Mariano Giusti, questo attore pazzoide che in precedenza ha bruciato gli studi televisivi e si è  redento dopo aver incontrato Gesù sulla Roma-L'aquila, sembra un mix perfetto tra il calcio italiano ed il ministro Spadafora. Se sostituite la frase precedente con "chiudere", viene così:  "Mi sembra che l'unico tra noi due che sta facendo uno sforzo per evitare che io ti chiuda sono sempre io, la stessa persona che poi prima o poi ti chiuderà". Che potrebbe essere benissimo una frase di Spadafora al mondo del calcio di questi tempi. Sono contento che, nell'immaginario collettivo, la gara tra chi ha l'ultima parola tra Spadafora e Lotito (tanto pensate tutti a lui) sia stata vinta a mani basse dal ministro. Giustamente le istituzioni contano pur qualcosa, in questo paese. Troppo italiano, sapete? La facciamo all'americana, questa ripresa? O alla Bundesliga, tutto purché non sia tutto molto italiano. 



LA TORRE D'AVORIO DEL CALCIO - Questa sosta forzata ha mostrato tutto il grandissimo tenore culturale che ammanta il nostro calcio, torre d'avorio di filosofi iperuranei che si esaltano nelle difficoltà. Come dice Stanis "Però c’è un’altra cosa che voglio dirti, che credo sia il vero, grande merito di questa fiction: è che non ci sono i toscani, capisci? Perché con quella c aspirata e quel senso dell’umorismo da quattro soldi i toscani hanno devastato questo Paese". Sostituite toscani con qualsiasi personaggio di questa meravigliosa umana commedia, e avrete il dipinto perfetto delle settimane calcistiche che abbiamo vissuto, una specie di mondo distopico e irreale. Compresa la denuncia di Lotito a La Gazzetta dello Sport: la degna chiosa di un periodo da "Occhi del cuore". Senza cuore. Da nessuna parte.



Con la diretta gol presa dalla Bundesliga (solo i gol e già finita da due giornate), il cerchio si sia chiuso: abbiamo un vincitore signori miei. Per non parlare dei protocolli: tutto molto italiano, direbbe Stanis, l'importante, come dice Tirabassi nella famosa serie, è "non dire cavolate", per edulcolare. Ma se ne dicono parecchie: tutto molto bello nella ridda di protocolli che il calcio potrebbe avallare. Soprattutto la parte dei 14 giorni di quarantena per un positivo e TUTTA la sua squadra. Praticamente il protocollo per riaprire il calcio è in realtà un puntuale peana per chiuderlo. Meraviglioso colpo di maestro a metà tra i presidenti sospensionisti e il ministro: nella gara di scarico di responsabilità a cui Lotito non ha voluto partecipare (con i tempi e le modalità che sappiamo bene), alla fine si sta arrivando a voler riaprire il calcio con regole per chiuderlo. Tutto molto italiano. 

 Tralascerò l'assurdità di fare entrare in stadi da almeno 30mila posti 300 persone al massimo, quando tutti sanno che, ad esempio in tribuna stampa, basterebbe fare rispettare le normali norme di distanziamento, in uno spazio all'aperto, ridefinendo le regole (tipo mixed zone o conferenza). Se ci finisse Stanis in campo, direbbe: "Ferma tutto Renè, non sento la tigre". Sentirebbe i cori registrati. 



LA TELEFONATA GIUSTA - Ci tengo a specificare che la CEI ha trattato per l'apertura delle chiese un protocollo più restrittivo di altri settori (1,5 metro e mezzo di distanza contro il metro dei ristoranti, tanto per dire), ma migliore di quello del calcio. Che terrà gli stadi chiusi (occasione sprecata), e forse ci concederà il lusso splatter di cori da stadio finti o sagome in tribuna. Sui tifosi nessuno ha speso una parola, nemmeno Lotito, nemmeno come consumatori di un prodotto vengono considerati. Meglio che stiano davanti alle tv, magari evitano di chiedere sconti: danno anche "Boris", su Netflix, per ingannare il tempo in attesa di dirette no-stop sulla ripresa. Forse Gravina dovrebbe farsi aiutare dai Vescovi, per avere un protocollo migliore. O da Mariano Giusti. Anche la Lega calcio sembra Mariano Giusti: sulle pareti del suo camerino ovunque campeggia una sinistra scritta sul muro: "Sto molto bene". E invece sta male, malissimo, probabilmente è finito in un circolo di nonsenso da cui sarà difficile uscire. 



LA CAUSA A LOTITO - Fa molto ridere che, alla supposta arroganza di Lotito, si risponda con "il re degli spacconi", "il virologo", le battutine sul romanesco che fa simpatico solo in De Sica e le celie sui suoi molti cellulari. Farebbe molto ridere, se non fosse l'ennesimo mattonata su questo periodaccio. Questo sì. Lo dico da un po' su queste pagine: macchiettare Lotito è la via migliore per farlo diventare veramente il padrone di questo calcio manipolabile, baraccone, un po' ruffiano, che sta ancora discutendo degli "straordinari di aprile di Libeccio".
Lotito stesso sembra Mariano Giusti: si è esposto per incendiare tutto, vorrebbe fare Padre Frediani, un ruolo salvifico che in realtà nessuno gli vuole dare, e nello stesso tempo non gradisce come viene dipinto, non ha piacere di parlare del suo personaggio attuale, il Deus ex machina del calcio. Se ne vanta, ma in fondo preferirebbe più onori e meno oneri. E meno inchieste del procuratore federale: dopo gli ispettori a Formello, ora pure l'inchiesta sulle sue frasi infelici su Juventus-Inter. Sarebbe stato meglio dire di aver incontrato Gesù, in una piazzola: almeno il calcio avrebbe continuato la sua triste pantomina al grido di "aprite tutto" (tranne gli stadi). Meravigliosa la guerra tra Cairo e Lotito, preparo i popcorn: fa parte di tutto questo imperante e generalizzato rimpallo di responsabilità e accuse che sembra ripetere di continuo a tutti "a noi la qualità c'ha rotto, w la..." E chi ha visto la serie sa come continua.
 p.s. Buon 26 maggio a tutti, specialmente a chi vorrebbe dimenticarlo. Bacioni

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