www.calciomercato.comLa fonte di ispirazione e il modello di Alessandro Nesta, uno dei difensori più forti di tutti i tempi? José Antonio Chamot Picart da Concepción del Uruguay, a 300 chilometri da Buenos Aires, Argentina. Parole e musica del centrale romano:
“Ero un diciottenne, mentre lui era già un uomo. Per me era un idolo. In ogni sfida era un guerriero, sempre con la stessa intensità. Ho sempre provato a essere come lui. Quando ero un ragazzino della Lazio pendevo dalle sue labbra. Era anche un duro. L’ho rivisto recentemente: è diventato un fanatico religioso”.'ORGULLO CANALLA': DAL ROSARIO AL PISA DI ANCONETANI CON SIMEONE - Cittadino italiano, per via della moglie, Chamot inizia a giocare in patria, con la maglia del
Rosario Central, "orgullo canalla", come è soprannominato il club gialloblu.
Abile da centrale ma anche da terzino, a 19 anni debutta nella massima serie, prima di diventare un titolare della squadra e mettere a segno tre reti in una sola stagione, tante per un giovane difensore. Ma c'è l'Italia nel suo destino: a novembre del 1990 infatti
il presidente del Pisa Romeo Anconetani lo acquista assieme a Diego Simeone, per rinforzare il club che ai tempi oscillava tra Serie A e B: i due, all'epoca sconosciuti, faranno le fortune dei neroblù, tra campo e mercato.
IL FOGGIA COL MAESTRO ZEMAN, L'ARGENTINA CON MARADONA - Dopo tre stagioni in Toscana
con Lucescu e Castagner, nelle quali si abitua al calcio italiano, viene acquistato dal
Foggia di Zdenek Zeman, che diventerà uno dei suoi principali mentori. Di lui dirà:
"Sa fare tutto ma non indovina un cross che sia uno". Ma la stagione in Puglia lo consacra definitivamente e lo fa balzare all'attenzione dei grandi club, seppur con
il difetto di essere a volte troppo duro negli interventi e troppo dedito all'agonismo. La grande stagione, con il Foggia che sfiora la Coppa Uefa, gli vale anche
la chiamata da parte della nazionale argentina, a fianco di idoli come Diego
Maradona.LA LAZIO E LA BIBBIA - Nell’estate del 1994 lo compra la Lazio, che lo preferisce a Ciro Ferrara, per 5 miliardi di lire: titolare nella squadra biancoceleste dove è arrivato anche il maestro Zeman, si distingue sempre per
il carattere fumantino, rimediando tre cartellini rossi. La prima stagione a Roma gli vale il secondo posto in campionato, la seconda il terzo posto.
Nel frattempo si avvicina alla fede e a Dio, iniziando a leggere assiduamente la Bibbia, prima d
i perdere la finale delle Olimpiadi con la maglia dell'Argentina. Con l'arrivo in panchina nella Lazio di Sven Goran
Eriksson e la concorrenza di Negro, Favalli e Pancaro, a fianco dell'inamovibile Nesta, Chamot perde un po' di fiducia e decide di lasciare l'Italia, per passare all'
Atletico Madrid, dopo aver comunque vinto la Coppa Italia.
L'ATLETICO, IL MILAN E LA CHAMPIONS - In Spagna gioca con maggiore continuità e dopo solo una stagione e mezza, a 31 anni,
viene acquistato dal Milan, dove riabbraccia il suo ex compagno Alessandro Nesta, ma soprattutto vince, seppur da comprimario,
una Coppa Italia e la Champions League nel 2003. La fine è ormai imminente: un'altra stagione in Spagna, nel
Leganes, e una in patria, nel Rosario Central che lo ha lanciato.
Nel 2006 a 37 anni si ritira proprio nel club dove la sua lunga carriera è iniziata.
CHAMOT OGGI: 'LIBERTA' - Ma oggi
Chamot che fine ha fatto? Dopo aver iniziato la carriera da allenatore, come
secondo al River Plate dell’ex compagno laziale Matias Almeyda e come primo al
Rosario, viene nominato responsabile del settore giovanile delle
Canallas, prima di ottenere il patentino di allenatore a Coverciano. Oggi è il
team manager, a fianco di Ramon Diaz, della squadra paraguaiana de
l Libertad, dal nome di una nave fondamentale per l'indipendenza del Paraguay. Come libero e indipendente è sempre rimasto lui, con grinta e passione.
@AleDigio89