www.corrieredellosport.itSimone Inzaghi oggi insegue i bianconeri con un distacco inferiore: -7. Ma la condizione e le partite ravvicinate cambiano le carte in tavolaROMA - Crederci finché è possibile. In casa Lazio la parola scudetto, prima sussurrata, poi dichiarata, è ancora nella testa dei giocatori e società. La corsa è diventata una rincorsa, la Juve ora è volata a +7 punti quando mancano 8 partite al termine. Prima di tutto va centrata la Champions League, certo. Ma quel sogno tricolore è un obiettivo ancora vivo. E il precedente del 2000 può far sperare.
La Serie A nel 2000 si giocava su 34 giornate. Per fare un confronto con il campionato attuale (38 giornate), va preso il riferimento sul 26esimo turno. La classifica diceva:
Juve 59 punti, Lazio 50. Nove lunghezze in meno a 8 partite dal termine, oggi sono invece 7 sulla squadra di Sarri.
Un distacco inferiore. I bianconeri, nelle ultime 8 gare, vinsero 4 partite e ne persero altrettante (anche lo scontro diretto con i ragazzi di Eriksson): 12 punti. I biancocelesti ne conquistarono 22. Trionfo all’Olimpico all’ultima giornata con 72 punti contro i 71 della Juve sconfitta al Curi dal Perugia.
Un ribaltone incredibile.La grande differenza rispetto a 20 anni fa riguarda il momento. La Lazio ha sì un distacco inferiore rispetto al 2000, ma si gioca ogni tre giorni, c’è stanchezza, incide il fattore caldo. E poi contano la condizione dei giocatori e gli infortuni, con Correa l’ultimo a dare forfait. I biancocelesti ripartono da Lecce. Vincere per continuare a sperare. Tutto è ancora possibile.
Vai al forum