www.corrieredellosport.itIl presidente potrebbe ordinare il ritiro in caso di stop con l’Udinese Ufficiali a rapporto! E’ stato Inzaghi ad ammonire la Lazio dopo il terzo ko di fila. Ha parlato solo lui ieri mattina, la società non è intervenuta, è rimasta in silenzio. Lotito non s’è visto a Formello, c’era solo il diesse Tare. L’assenza del presidente non fa presagire nulla di buono, non a caso si vocifera che dopo Udine, in caso di debacle, la squadra potrebbe essere spedita in ritiro fino al match del 20 luglio contro la Juve. Si rientrerebbe a Roma giovedì mattina e si rimarrebbe nel centro sportivo fino a domenica, giorno della partenza per Torino. E’ un’ipotesi, può valere come sprone per suscitare una reazione immediata. Organizzare il ritiro a Formello significherebbe predisporre camere singole e mensa in modo tale da rispettare tutti i protocolli vigenti. […]
I giocatori devono trovare nuove forze, sono chiamati a
reagire subito. A Udine non si può fallire, il rischio di retrocedere di posizione è troppo alto. La squadra è bombardata da giorni: dopo la sconfitta col
Milan era stato il diesse Tare ad intervenire nello spogliatoio dell’Olimpico, aveva caricato il gruppo ringraziandolo per gli sforzi fatti. «
Non potevate fare di più», era stato il messaggio scelto dal direttore sportivo.
Lotito, giovedì scorso, aveva chiesto alla squadra di «
non perdere dignità» dopo quanto di buono fatto
fino a marzo. Il ko col Milan era stato “abbonato”, dopo Lecce (per quanto la batosta fosse stata forte) si era deciso di concedere una nuova chance senza aprire processi. Sabato
si è toccato il fondo e l’intervento di Inzaghi è stato diretto. Sullo sfondo resta Lotito, pronto ad
agire pesantemente.
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