Autore Topic: Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977  (Letto 13839 volte)

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neweagle

Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« : Mercoledì 7 Ottobre 2020, 23:33:22 »
https://sellerio.it/it/catalogo/Canaglie/Carotenuto/12746

La Lazio di Maestrelli, dal 1971 al 1977, in un romanzo, attraverso la storia del fotografo Marcello Traseticcio, evidentemente ispirato a quell'immenso fotografo che è stato Marcello Geppetti, l'autore delle foto più belle sulla Lazio.

L'ho cominciato stasera, è bellissimo,  un romanesco leggero racconta storie e "fotografa" istanti, intorno alla Lazio.

Credo infatti che l'autore, Angelo Carotenuto, si sia mosso proprio partendo dalle foto di Geppetti.

Panzabianca

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #1 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 09:07:42 »
leggerollo immantinente.

Personalmente mi piacque molto "Pistole e Palloni" di G. Chiappaventi.

P.s. Lo sai, la foto-abbonamento (74/75 immagino perché è scudettata) del tuo avatar me la assicurai qualche tempo con una feroce asta su ebay.  Non feci prigionieri.
Memorabilia.

Offline Matita

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #2 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 09:37:37 »
Dovrei riceverlo oggi.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #3 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 10:51:38 »
Preso anche io.

Offline Arch

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #4 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 10:57:31 »
Io mi taccio sul modo in cui alcuni autori scrivono libri sulla Lazio. Stiamo preparando un documento che invieremo al signor Carotenuto. Copiare è brutto. Copiare e non citare è  ancora peggio. Che tristezza.

Panzabianca

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #5 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 11:19:28 »
Io mi taccio sul modo in cui alcuni autori scrivono libri sulla Lazio. Stiamo preparando un documento che invieremo al signor Carotenuto. Copiare è brutto. Copiare e non citare è  ancora peggio. Che tristezza.

SI, penoso. Mi dispiace per Voi che ci mettete l'anima.

Offline bisevac

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #6 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 11:55:30 »
Mi sa che alla fine della nota dell'autore i "sentieri giusti" siete voi di LW.

Mi chiedo perchè non citarvi, ringraziarvi, oltretutto quelli di Sellerio sono tipi di pregio
c'erano una volta il grande darienzo

Offline Arch

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #7 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 12:01:01 »
Mistero glorioso. Però ringrazia il personale
della biblioteca nazionale




Offline franz_kappa

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #8 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 17:50:03 »
Qualcuno ha già letto il libro?
Mi domando se in esso è stato citato l'asciugacapelli di Martini. Oggetto ormai mitico, sospeso tra realtà e fantasia. E dunque perfettamente adatto a una lettura romanzata dei fatti di allora.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline paperinik

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #9 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 18:55:58 »
Qualcuno ha già letto il libro?
Mi domando se in esso è stato citato l'asciugacapelli di Martini. Oggetto ormai mitico, sospeso tra realtà e fantasia. E dunque perfettamente adatto a una lettura romanzata dei fatti di allora.
l'asciugacapelli di Martini era il cugino di Macchia Nera... ;D
Come si crea uno juventino?
Fate bollire l'acqua in una pentola, aggiungete un pizzico di pepe, un cucchiaio di sale e una manciata di cacca, ma attenzione a non metterne troppa altrimenti invece che lo juventino esce fuori il riomanista!

Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #10 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 19:35:31 »
Io mi taccio sul modo in cui alcuni autori scrivono libri sulla Lazio. Stiamo preparando un documento che invieremo al signor Carotenuto. Copiare è brutto. Copiare e non citare è  ancora peggio. Che tristezza.

Se si chiama Carotenuto un motivo c'è.

Offline cartesio

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #11 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 20:01:42 »
Io mi taccio sul modo in cui alcuni autori scrivono libri sulla Lazio. Stiamo preparando un documento che invieremo al signor Carotenuto. Copiare è brutto. Copiare e non citare è  ancora peggio. Che tristezza.

Forse è opportuno scrivere anche all’editore.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #12 : Giovedì 8 Ottobre 2020, 20:28:10 »
Letti i primi tre capitoli, non mi entusiasma. Personaggi oramai stereotipati. Tommaso, Giorgio, Pino e pure Pele', il magazziniere. Viene svelata la marca e i l colore dell'ascigacapelli di Giorgione, non quello di Martini.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #13 : Venerdì 9 Ottobre 2020, 09:36:16 »
Migliora non di poco proseguendo nella lettura. Ben reso long John. Un vero capobanda.

Offline MagoMerlino

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Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #14 : Domenica 11 Ottobre 2020, 15:43:51 »
In dubbio se acquistarlo e poi nel caso se leggerlo.
Un po' di curiosità l'ha creta l'articolo che presenta il libro su il Venerdì di Repubblica.
Sono sempre scettico su queste iniziative, come  anche al tempo di Pistole e palloni.
Difficile capire chi scrive perché scrive, cosa vuole che il lettore legga e comprenda.
Il revisionismo storico è ormai uno sport nazionale.
Della meravigliosa Lazio di Maestrelli, del gioco innovativo, del calcio totale, il calcio rivoluzionario che aveva nell'Olanda di Cruiff il testimone mondiale e nella Lazio la rivoluzionaria italiana, di quella Lazio dello scudetto simpatia dell'anno precedente allo scudetto sul campo quello vero del '74, ormai non si parla più, sembrano contare solo i fatti collaterali.
Forse questo libro vuole affrontare i cambiamenti sociali o gli attriti sociali dell'epoca attraverso l'avventura della banda di Maestrelli.

Manca secondo me, tra i tanti libri che quella Lazio ha ispirato, il racconto della Lazio di Maestrelli, il triennio che dalla B, porta allo scudetto, dove capricci e litigi sono solo contorno e non l'unica spiegazione del perché una squadra di calcio passa alla storia come unica ed irripetibile.
Non sono molti, ormai, i testimoni del tempo che hanno vissuto in prima persona da vicino quella squadra, che sarebbero ancora oggi in grado di raccontarla, fatta ovviamente eccezione di "sua eccellenza" Mario Pennacchia, che già molto ha scritto su quella Lazio.
Ma del triennio con la sua scalata dalla B allo scudetto, questo si il romanzo calcistico per eccellenza, attraverso la tattica, il cambio dei moduli, la ricerca dei calciatori adatti, l'acume del trio Maestrelli-Sbardella-Lenzini e poi i calciatori l'importanza di quelli meno noti come Polentes, Inselvini, Franzoni, o Manservisi e La Rosa, l'ano prima fino a Bandoni, Moschino, Abbondanza e Fortunato, decisivi per la promozione, di questi non credo si sia scritto qualcosa che possa testimoniare alle nuove generazioni quell'epopea irripetibile.
Il Chinaglia fuciliere, fa tanto costume e società, ma comincia anche scocciare e a distrarre l'attenzione dallo sport del calcio nella sua essenza delle partite giocate, bisognerebbe tornare a parlare del Chinaglia cannoniere, quello del Ghio & Chinaglia reti a mitraglia.
Anche se, su uno striscione esposto in curva durante una partita che la Lazio vinse all'Olimpico decisiva per lo scudetto di quel lontano campionato, al posto di Ghio, c'era un altro nome…..  all'epoca certe cose "se potevano fa", come anche scendere in campo in maglia biancazzurra senza suscitare scandalo.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Orazio Scala

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #15 : Domenica 11 Ottobre 2020, 18:08:04 »
Riva, ovviamente.

ThomasDoll

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #16 : Domenica 11 Ottobre 2020, 18:27:08 »
Sto leggendo. A metà corsa.
Mi incuriosisce una cosa: che ne pensate della lingua che parla la voce narrante?
Pronunciatevi, mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Forse organizzeremo una presentazione in Toscana. Vi faccio sapere.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #17 : Domenica 11 Ottobre 2020, 18:49:40 »
Non mi convince,  troppo caricato il dialetto. Non mi suona genuino.

ThomasDoll

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #18 : Domenica 11 Ottobre 2020, 19:05:37 »
Non mi convince,  troppo caricato il dialetto. Non mi suona genuino.

Ci sono espressioni che non ho mai sentito, altre mi sembrano vecchie. Un tentativo di camillerizzazione riuscito così così?
Anche le trascrizioni di espressioni vernacolari lasciano un poco perplessi.
Quanto alle fonti non citate, potreste essere più chiari, così mi faccio un'idea?
Sul confronto con Chiappaventi non saprei perché Pistole e palloni non l'ho letto.
Carotenuto gioca sulla fiction/non fiction, quindi si prende sicuramente delle licenze, non riesco poi a capire chi sia il personaggio del vecchio cieco che ci vuole male.
Credo che il racconto sia fuori fuoco, nel senso che i laziali questa storia l'hanno sentita raccontare decine di volte, i non laziali potrebbero giovarsene di più ma forse non hanno tutto questo interesse a leggerla.
Poi sommessamente dico che toccherebbe cominciare a chiamare per nome le stronzate di Petrelli e degli altri pistoleri, invece di raccontarli come fossero dei Clint Eastwood alla gricia. Erano ma dei cojonazzi.

geddy

Re:Le canaglie, la Lazio dal 1971 al 1977
« Risposta #19 : Domenica 11 Ottobre 2020, 19:21:13 »
Si, alcune espressioni risultano oscure anche a me.
Comunque partire dalle foto e raccontare quegli anni non e' un idea peregrina, direi che l'autore riesce nel suo intento, a volte si respira davvero l'atmosfera del periodo, a volte coglie e descrive l'aria che si respirava a Tor di Quinto.