Autore Topic: Ci mancava solo Pupi Avati  (Letto 2257 volte)

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Offline Frusta

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Offline jegue98

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #1 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 14:59:31 »
Nel testo parla di una sua simpatia per la Lazio.
Mah.......
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Offline Matita

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #2 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 15:04:51 »
Frusta, solo per avermi fatto cliccare su merdacciaceleste te dovrei sperancchia'. Ma sono buono e non lo faccio.


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Offline Frusta

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #3 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 15:15:51 »
Come è umano lei  O:-)

Certo se Avati avesse scritto romanista di merda ne avrebbe parlato in prima pagina tutta la stampa nazionale e si sarebbero scandalizzati in prima serata tutti i tiggì, ma siccome sparare ad un laziale non è reato tcca accontentasse di quella misera fonte.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #4 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 15:40:11 »
Scusate, ma in un romanzo uno può far dire quello che vuole ai suoi personaggi!
Non so se chi lo dice è un personaggio positivo o negativo... cambia molto.
Non esageriamo... :D

Offline Frusta

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #5 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 16:05:20 »
No, si trattava di due battute che iniziano e finiscono in quella pagina e non hanno seguito nel resto del romanzo, quindi perfettamente gratuite.
Avati si è scusato con una lettera che riporta il Corriere dello Sport:
"Illustre e caro Presidente Lotito e caro Direttore Zazzaroni, sul suo giornale leggo con estremo rammarico come due brevi battute tratte dal mio romanzo L'archivio del Diavolo, siano state considerate offensive nei riguardi della tifoseria laziale. Non era certamente nel mio intento ferire nessuno, tantomeno i tifosi di una delle squadre che sia per ragioni familiari (i miei figli tifano Lazio da sempre) che per ragioni affettive (sono amico di Pippo Inzaghi e di conseguenza grande estimatore di Simone da anni) considero una delle autentiche realtà ormai indiscutibili del nostro calcio. Con quello scambio di battute fra i guardiani notturni del Ministero di Grazia e Giustizia (scena tra l'altro ambientata nei remoti anni cinquanta) ho inteso dare verosimiglianza a un'interlocuzione corrente, salace e corrosiva, che tutt'ora si può udire in qualsivoglia contesto della Capitale. Probabilmente ho sbagliato, e me ne scuso davvero con Lei e con tutti i tifosi, nel non aver considerato che con quel paio di brevi battute, avrei urtato la sensibilità dei tanti seguaci della Lazio. In attesa dei nuovi goal del grande Ciro Immobile, vi saluto con amicizia. Pupi Avati".

Vabbè, sarà pure come dice lui, ma quello che mi chiedo è perché, dovendo dare della merda ad un personaggio che appare solo in quella pagina e poi non viene nominato più in tutto il resto del romanzo ha dovuto per forza tirare in ballo la Lazio?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #6 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 16:19:45 »
Perché sono quelli che lo scrittore fa parlare che lo dicono.
E' un dialogo verosimile. Chiunque di noi l'ha sentito dire un sacco di volte.
Non ci facciamo prendere dall'ansia politically correct pure in tema laziale.
Si tratta di finzione. Non ha detto che il laziale è un cojone, ha detto che quelli parlando tra loro danno del cojone a uno perché è laziale.
Una cosa successa nella realtà un miliardo di volte: noi quando parliamo di un romanista in quanto tale lo facciamo di continuo, se uno scrivesse di un ambiente di laziali che danno del cojone a un romanista sarebbe perfettamente normale, no?
D'altra parte per farlo dovrebbe scrivere di un forum o di un Lazio club o di un contesto tifoso.
Per scrivere di romanisti che insolentiscono un laziale un bar, una portineria o un ambiente di lavoro "basso" sono più che appropriati.
Poi magari poteva non fare riferimento alla fede sportiva ma ad altro, certamente, ma Avati è di Bologna, ha 82 anni, non credo s'impicci di queste beghe...

Orazio Scala

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #7 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 16:37:05 »
Nel 1953, anno di ambientazione del libercolo, nessuno si sarebbe espresso in quel modo.

Questo grave anacronismo azzera completamente il valore del modesto regista, ammesso se ne potesse attribuirgliene alcuno. "Regalo di Natale" non vale le latrine ad uso delle comparse di "Zorro contro Maciste".

Panzabianca

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #8 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 16:58:54 »
Letteratura. L'autore è altro dai personaggi che racconta.
Mah...

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Offline Matita

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #9 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 17:05:07 »
CALCIO: PUPI AVATI SCRIVE A LOTITO PER FAR PACE CON I TIFOSI DELLA LAZIO

Pace fatta tra i tifosi della Lazio e Pupi Avati. O almeno così si augura il regista, finito nel mirino della tifoseria biancoceleste perché nel suo romanzo 'L'archivio del Diavolo', in un dialogo, un personaggio dà del "laziale di mer.." ad un altro. Avati, in una lettera indirizzata al presidente della Lazio, Claudio Lotito, e al direttore del 'Corriere dello Sport', Ivan Zazzaroni, afferma infatti: "Sul suo giornale leggo con estremo rammarico come due brevi battute tratte dal mio romanzo L'archivio del Diavolo, siano state considerate offensive nei riguardi della tifoseria laziale. Non era certamente nel mio intento ferire nessuno, tantomeno i tifosi di una delle squadre che sia per ragioni familiari (i miei figli tifano Lazio da sempre) che per ragioni affettive (sono amico di Pippo Inzaghi e di conseguenza grande estimatore di Simone da anni) considero una delle autentiche realtà ormai indiscutibili del nostro calcio". "Con quello scambio di battute fra i guardiani notturni del Ministero di Grazia e Giustizia (scena tra l'altro ambientata nei remoti anni cinquanta) - sottolinea Avati - ho inteso dare verosimiglianza a un'interlocuzione corrente, salace e corrosiva, che tutt'ora si può udire in qualsivoglia contesto della Capitale. Probabilmente ho sbagliato, e me ne scuso davvero con Lei e con tutti i tifosi, nel non aver considerato che con quel paio di brevi battute, avrei urtato la sensibilità dei tanti seguaci della Lazio. In attesa dei nuovi goal del grande Ciro Immobile, vi saluto con amicizia", conclude Avati.

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Orazio Scala

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #10 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 17:21:44 »
Letteratura. L'autore è altro dai personaggi che racconta.

Vale anche per Via col vento allora.

O no?

Offline Il frigorifero

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #11 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 17:28:06 »
Panza !!

Non ti scandalizzare!!

Sapessi quello che dicono a me in ufficio !!!!
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Panzabianca

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #12 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 17:33:02 »
Vale anche per Via col vento allora.

O no?

certo

ThomasDoll

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #13 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 17:54:08 »
Ma è ovvio.
Se scrivo in prima persona di un pedofilo vuol dire che sono pedofilo io?
Proprio l'abc.
Nel 1953 un dialogo come quello non ci sarebbe stato in quei termini, ma lo sfottimento di un laziale ci sarà stato di sicuro. A me Pupi Avati m'appalla in tutte le salse, non me ne frega niente del libro, ma è assurdo accollare allo scrittore quello che fanno i suoi personaggi.
Almeno fin quando si tratta di uno completamente fuori da certe logiche.

Offline SAV

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #14 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 17:56:39 »
Scambio di battute fra i guardiani notturni del Ministero di Grazia e Giustizia...

E allora Guzzanti il cui Lorenzo offendeva dicendo "sei popo da Lazzio"?

Non esageriamo...

Offline Frusta

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #15 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 18:05:00 »
Panza, a me quello che scoccia è che di tante squadre vanno a scassare la minchia sempre alla Lazio.
L' elenco di esempi in cui il laziale è un personaggio negativo che ti potrei fare è piuttosto lungo, cominciando dal ragazzino isterico di Caterina va in Città figlio del fascistone di turno a cui dovendo far indossare una maglia gli hanno messo addosso quella della Lazio per finire col fidanzato stronzo e violento della figlia di Faletti, in notte prima degli esami,  laziale pure quello.
E in mezzo avoja ad esempi, l' ultimo che mi viene in mente è quello di tale Michela Andreozzi che su Sky, durante la serata dedicata agli oscar, parlando di un film messicano intitolato Roma (che non ha niente da spartire con la Capitale, ma parla di un quartiere di Città del Messico che si chiama Colonia Roma) se ne è uscita come i dolori dicendo (ahà ma che risate) che a quel film se ne poteva contrapporre un altro sulla Lazzie con protagonista la domestica ciociara di Chinaglia, il tutto questo mentre la regia mostrava un' immagine con le pecore sotto al colosseo.
Poi, come Avati che chiede scusa dicendo di avere i figli laziali, pure la tizia ha detto che non voleva offendere perché è laziale il fratello.
Ormai è diventata un'abitudine: se c'è da sfottere o da mostrare un personaggio negativo si prende sempre, solo ed esclusivamente il laziale.
Poi ci lamentiamo quando non succede niente se circola la foto di Anna Frank con la maglia biancoceleste mentre si apre il cielo se quattro idioti minorenni ne fanno un uso da minorati con la maglia della roma.
E io de stastoria mi sarei abbondantemente rotto i coglioni.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline leomeddix

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #16 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 18:09:58 »
"Con quello scambio di battute (...)  ho inteso dare verosimiglianza a un'interlocuzione corrente, salace e corrosiva, che tutt'ora si può udire in qualsivoglia contesto della Capitale.

Ecco, quindi per rendere più verosimile l'ambiente romano è necessario ricorrere al cliché del "laziale di mèrda". Il problema -beninteso- non è Pupi Avati (un personaggio che comunque non ho mai amato, sia artisticamente che per il suo ego ipertrofico*). Il problema è che troppo spesso -sia nel cinema che in letteratura- trasformare il laziale in una 'macchietta' è diventato quasi un atto dovuto, pure all'interno di contesti che con la rivalità sportiva non c'entrano nulla.
Pupi Avati ha usato quei termini come se fosse cosa normale, forse pensando di scrivere una cosa 'divertente', e sapendo benissimo che scrivere "romanista di mèrda" sarebbe stato molto più 'impopolare'... Ma si sa, il laziale è brutto, sporco e cattivo, percularlo è trendy, anzi, dà un tocco di sana volgarità popolaresca ad ogni film, libro o programma televisivo.
E io di questo andazzo mi sarei rotto i cocomeri.


* Pupi Avati è un tipo psicologicamente molto 'complesso'. Qui a Bologna molti ricordano quello che combinò agli inizi degli anni '60: Avati suonava come clarinettista in una jazz band, poi fu affiancato da un giovanissimo clarinettista molto più bravo di lui (un certo Lucio Dalla...), e a questo punto Avati perse completamente la brocca, abbandonò la jazz band e si mise a fare il rappresentante dei surgelati Findus. Recentemente ha pure affermato di aver nutrito sogni omicidi nei confronti di Dalla  :risa:.
Insomma, Pupi Avati mi ha sempre dato l'impressione di essere un tantinello instabile, un tipo con la sindrome da "Numero uno", e perciò bisognoso di rendersi "simpatico" nei confronti della maggioranza. Quanti danni può fare l'Ego di un uomo...
È GIÀ SETTEMBRE ? NON CI POSSO CREDERE! LA MIA VITA STA PASSANDO TROPPO VELOCE. LA MIA UNICA SPERANZA È CHE SI VADA AI TEMPI SUPPLEMENTARI. (CHARLES M. SCHULZ)

Offline disabitato

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #17 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 18:13:36 »
Se avesse scritto "frocio di merda" oppure "comunista di merda", financo "romanista di merda", senza scomodare "ebreo di merda", dubito che si sarebbe stato tutto questo pietismo.

"Puttaniere di merda"
"Ciccione di merda"
"Monarchico di merda"

Avoja ad alternative per dare una pennellata negativa ad un personaggio molto più che secondario di un romanzo, però la scelta è caduta proprio su "laziale".

Quindi annasse a fanculo.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Breizh

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Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #18 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 18:15:57 »
Boh!
Uno viene qui e gli tocca leggere di questo tizio: il cui valore sta al cinema (o, peggio, alla televisione) come un toto cutugno sta al rock.

Ma che davvero?

Quanto manca alla partita, invece?

Panzabianca

Re:Ci mancava solo Pupi Avati
« Risposta #19 : Giovedì 4 Febbraio 2021, 18:32:10 »
Panza, a me quello che scoccia è che di tante squadre vanno a scassare la minchia sempre alla Lazio.
L' elenco di esempi in cui il laziale è un personaggio negativo che ti potrei fare è piuttosto lungo, cominciando dal ragazzino isterico di Caterina va in Città figlio del fascistone di turno a cui dovendo far indossare una maglia gli hanno messo addosso quella della Lazio per finire col fidanzato stronzo e violento della figlia di Faletti, in notte prima degli esami,  laziale pure quello.
E in mezzo avoja ad esempi, l' ultimo che mi viene in mente è quello di tale Michela Andreozzi che su Sky, durante la serata dedicata agli oscar, parlando di un film messicano intitolato Roma (che non ha niente da spartire con la Capitale, ma parla di un quartiere di Città del Messico che si chiama Colonia Roma) se ne è uscita come i dolori dicendo (ahà ma che risate) che a quel film se ne poteva contrapporre un altro sulla Lazzie con protagonista la domestica ciociara di Chinaglia, il tutto questo mentre la regia mostrava un' immagine con le pecore sotto al colosseo.
Poi, come Avati che chiede scusa dicendo di avere i figli laziali, pure la tizia ha detto che non voleva offendere perché è laziale il fratello.
Ormai è diventata un'abitudine: se c'è da sfottere o da mostrare un personaggio negativo si prende sempre, solo ed esclusivamente il laziale.
Poi ci lamentiamo quando non succede niente se circola la foto di Anna Frank con la maglia biancoceleste mentre si apre il cielo se quattro idioti minorenni ne fanno un uso da minorati con la maglia della roma.
E io de stastoria mi sarei abbondantemente rotto i coglioni.

Credo che scocci pure a me, ma è letteratura. Lui sta esprimendo semplicemente il suo estro e noi manco l'abc. L'autore è terzo, i personaggi vivono di vita propria e ...scappano, si sa. La penna gli è partita e nel mazzo lui, l'altro, il personaggio, ha scelto il laziale di merda.

Pure noi esprimiamo, anzi, ci inventiamo il cliente  che non comprerà mai il suo libro.

P.s. Guzzanti è un coglione.  Uno con quel talento che indugia su quel personaggio alla fine te fa dubità pure del talento.