Autore Topic: Lazio, da Mimmo Caso al doppio Reja: tutti gli allenatori dell'era Lotito  (Letto 260 volte)

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di Jessica Reatini

17 anni di Lazio e 10 allenatori diversi. Questo il bilancio di Claudio Lotito che da quando ha rilevato la società ha cambiato sì, ma non molto spesso affidandosi a volte a certezze, a volte a scommesse, fino ad arrivare all’apice. Maurizio Sarri sarà il decimo tecnico dell’era lotitiana, certamente il più pagato e anche quello con più trofei in bacheca. Sarri ha allenato in ogni categoria partendo dal basso e arrivando, dopo l’esperienza a Napoli a vincere prima l’Europa League con il Chelsea e poi lo scudetto con la Juventus. 

DA CASO A DELIO ROSSI - Ma riavvolgiamo il nastro: nel 2004 il primo tecnico ufficialmente ingaggiato da Lotito è stato Mimmo Caso che all’epoca, proprio come accadde con Simone Inzaghi, allenava la Primavera. Un buon inizio ma un proseguo di stagione scricchiolante. 16 punti conquistati in 17 gare fanno suonare l’allarme e Lotito allora cambia: esonera Caso e prende Giuseppe Papadopulo, anche ex biancoceleste, che condurrà la Lazio fino al decimo posto conquistando anche l’accesso in Coppa Intertoto e la vittoria nel derby contro la Roma per 3-1.Non bastano però questi risultati per la riconferma. Nella stagione 2005/2006 è il turno di Delio Rossi, l’allenatore più longevo dopo Simone Inzaghi. Rimarrà sulla panchina della Lazio per quattro anni conquistando un terzo posto, una qualificazione in Champions League e una Coppa Italia. 

A REJA E PIOLI - Finito il rapporto con Delio Rossi Lotito decide di puntare su un altro allenatore che benissimo aveva fatto a Palermo: Davide Ballardini. Forse il suo è stato il percorso più difficile e negativo della storia recente dei biancocelesti. La stagione parte al meglio con al vittoria della Supercoppa contro l’Inter di Mourinho fresca vincitrice del triplete ma in campionato la Lazio affonda e a febbraio si trova in zona retrocessione con soli 22 punti conquistati in 23 gare. Via Ballardini Lotito si affida ancora all’esperienza ingaggiando Edy Reja che per due volte tornerà a cambiare, e a salvare, le sorti della Lazio. Nel suo primo anno, quando subentra a Ballardini, arriva al dodicesimo posto, nel 2010/2011 raggiunge il quinto posto e quindi l’Europa League e nella stagione successiva raggiunge il quarto piazzamento. L’era Reja sembrava essersi conclusa e ancora una volta Lotito era pronto ad aprire un nuovo ciclo. Pornti via il volto nuovo è quello di un allenatore fino a quel momento sconosciuto: Vladimir Petkovic che per sempre verrà ricordato come il tecnico che vinse la storica Coppa Italia contro la Roma nel 2013. Il primo anno è ricco di soddisfazioni, nel secondo invece la panchina inizia a scricchiolare e dopo più di un risultato deludente ecco tornare Edy Reja a togliere nuovamente le castagne dal fuoco e a portare la Lazio al nono posto. Chiusa anche l’esperienza con Petkovic è il momento di Stefano Pioli con il quale la Lazio ha giocato il calcio più bello degli ultimi tempi. Saranno due gli anni a Roma per il tecnico: il primo segnato dalla bellissima cavalcata fino al terzo posto, valido per la qualificazione ai play-off di Champions League. Il secondo invece sembra confermare i trend passati: un netto calo e la fatale eliminazione dall’Europa, unita alla pesante sconfitta nel derby, segnano il percorso del tecnico che prima della fine della stagione viene esonerato.

E...INZAGHI - Per l’ultima parte di campionato Lotito decide quindi di guardare in casa e dal cilindro pesca Simone Inzaghi, ex biancoceleste, e allenatore della Primavera più vincente di sempre. In verità Inzaghi avrebbe dovuto solo traghettare la squadra fino al termine della stagione ma la storia recente la sappiamo bene. In quell’estate che viene ricordata come una delle più burrascose i tifosi attendono trepidanti l’arrivo del Loco Marcelo Bielsa, arrivo che non si concretizzerà mai. Lotito fa un passo indietro e decide, tra lo scetticismo generale, di ufficializzare Inzaghi come allenatore della prima squadra. Due coppe Italia, una Supercoppa, una qualificazione alla Champions League e un piazzamento europeo in ogni anno in cui ha allenato i biancocelesti. Tantissimi record conquistati e un finale amaro che però non cancella una delle avventure più belle e irripetibili della storia della Lazio . Con l’addio di Inzaghi si chiude un capitolo e se ne apre uno nuovo, ancora tutto da scrivere il cui protagonista è Maurizio Sarri. 

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