Autore Topic: La storia di Marco Parolo, quale futuro dopo l’ultima stagione alla Lazio?  (Letto 294 volte)

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Tra qualche settimana ricomincierà il campionato di Serie A,, si possono fare pronostici su chi vincerà lo scudetto. 



Senza dubbio sarà una stagione molto equilibrata con la Lazio di Maurizio Sarri che potrebbe essere una sorpresa. I tifosi biancocelesti però, per la prima volta dopo tanti difficilmente rivedranno in campo Marco Parolo, uno di quei giocatori che ogni volta che è stato chiamato in campo ha dato sempre il 100% per onorare e rispettare i colori che difendeva. Il centrocampista, che nelle ultime stagioni ha ricoperto in alcuni occasioni anche il ruolo di difensore a 36 anni è attualmente svincolato e forse sta pensando di appendere gli scarpini al chiodo per iniziare una nuova avventura come dirigenti e chissà che non sia proprio la Lazio ad offrirgli questa opportunità.



In attesa di scoprire cosa gli riserverà il futuro ripercorriamo brevemente la sua carriera cercando di conoscere meglio la sua storia come atleta e come uomo.



Marco Parolo è nato a Gallarate, provincia di Varese, il  25 Gennaio 1985. A  livello giovanili è cresciuto nel Como prima che il fallimento del club nel 2005 lo costringesse a trovare una nuova sistemazione. Per questo motivo passa a titolo gratuito alla Pistoiese con il Chievo che gestisce parte del suo cartellino. Dopo alcune esperienze in Serie C passa rimane sempre a Verona ma va a giocare per i rivali dell’Hellas che ne acquista tutto il cartellino. Viene mandato in prestito al Cesena, dove ritrova Bisoli che dimostra ancora una volta di credere in lui dopo averlo allenato negli anni passati esordendo così in Serie B, stagione nella quale il suo apporto sarà decisivo per una storica promozione in Serie A, grazie anche alla sua rete promozione segnata contro il Piacenza il 30 Maggio 2010. La società e ovviamente l’allenatore sono molto entusiasti di questo ragazzo e così decidono di puntarci sempre di più acquistandone metà cartellino dal club scaligero. Gioca due stagioni in serie A con maglia bianconera dei romagnoli prima di venire acquistato per una cifra d 4 milioni dal Parma.



Qui continua il suo percorso di crescita che al secondo anno porta i gialloblu ad ottenere una qualificazione europea sul campo, traguardo che sarà vanificato causa problemi economici della società. La stagione 2013 2014 sicuramente è stata una delle sue migliori in carriera visto che in 36 partite riesce a realizzare 8 gol.



Durante la sessione estiva del calciomercato passa alla Lazio club nel quale militerà per ben 7 anni superando le 200 presenze e realizzando 27 gol  (il 5 febbraio 2015 entra nella storia della Serie A diventando il primo centrocampista a segnar 4 reti nella stessa partita contro il Pescara che si concluderà con il punteggio di 6 a 2 per la squadra della capitale).



Con i biancocelesti Parolo alzerà al cielo una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.



Nell’ultima stagione realizza il sogno di debuttare in Champions League togliendosi anche lo sfizio di segnare due reti. La prima durante la fase a gironi contro lo Zenit San Pietroburgo permette alla sua squadra di superare la fase a gironi raggiungendo così gli ottavi dove un sorteggio sfavorevole gli fa incrociare il Bayern Monaco. Nonostante l’eliminazione riesce a segnare una rete contro i tedeschi diventando così il 3 giocatore più anziano ad aver segnato nella fase ad eliminazione diretta di questo affascinante torneo.







A giugno gli è scaduto il suo contratto e adesso deve pensare se smettere di giocare a calcio o provare nuove esperienze, magari anche all’estero prima di concludere la sua carriera.







Parolo  durante gli anni ha avuto anche la fortuna e l’onore di vestire il colore azzurro della nazionale, venendo convocato con l’Italia 36 volte tra il 2011 e il 2018, disputando sia il mondiale del 2014 con Cesare Prandelli come Ct, e gli Europei 2016 con Antonio Conte in panchina.







Parolo è sempre stato un centrocampista abile a recuperare il pallone per poi impostare, con la capacità d’inserirsi sia durante l’azione sia sulle palle inattive sfruttando la possibilità di saltare e andare a colpire di testa. Inzaghi nell’ultima stagione, a causa di infortuni vari è stato costretto ad adattarlo tra i difensori e lui si è fatto sempre trovare pronto.

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