Autore Topic: Laziomania: la squadra smontata di Inzaghi, quella non montata di Sarri  (Letto 352 volte)

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Due situazioni così lontane, eppure in qualche modo vicine. Simone Inzaghi all'Inter sta assistendo alla decostruzione pezzo per pezzo, top player per top player, di una squadra scudettata. Va detto che, a livello scientifico, si tratta di un'operazione molto interessante: c'è vita dopo il tricolore? Conte pensava di no, probabilmente Inzaghi spera di poter lottare con quello che gli rimarrà addosso. Lo dico agli hater di Inzaghi: probabilmente sapeva a cosa andava incontro, ma a Roma come lo stiamo vivendo questo calciomercato? Siamo sicuri di essere TANTO più felici del calciomercato Lazio?

DECOSTRUZIONE NO - Ovviamente le casse della Lazio non hanno avviato la slavina di un folle supermercato in uscita. Non sono andati via Immobile e Milinkovic Savic, sono tutti agli ordini di Sarri. Ma la mancanza di una costruzione è tanto peggio di una decostruzione? Mi spiego: l'Inter l'anno scorso vince lo Scudetto e finisce TOT punti sopra la Lazio, che finisce TOT punti sotto la zona Champions. La naturale ambizione dovrebbe spingerci verso il quarto posto: l'arrivo di Sarri sembrava teso verso questo obiettivo (nemmeno così utopistico, ci sei finito l'anno prima). Poi il nulla successivo non è stato un bello spot.

UNA NUOVA LAZIO  - La costruzione della nuova Lazio, come d'altra parte era abbastanza prevedibile, procede al rilento. Se in molti si aspettavano un apprendimento cauto dei principi di Sarri, altri già immaginavano un calciomercato almeno molto complicato, e una situazione-limite lato ingaggi ed esuberi. Dovrebbero essere 43 i ragazzotti sotto contratto a cui Lotito puntualmente paga stipendio: un numero troppo alto rispetto ai desiderata di Sarri, complicato pure dalla vicenda Salernitana. Al di là di Correa - al suo posto verrà preso Messi, può forse sentirsi onorato - Tare dovrà cedere anche una serie di profili minori, in grado di far respirare il famigerato indice di liquidità. E far dormire sonni più tranquilli a Sarri, che forse si aspettava una velocità maggiore (come già successo con Bielsa, i tempi di Tare non sono i nostri tempi).

IL PATTO DI FERRAGOSTO - Propongo un patto ai nostri amici laziali: aspettiamo Ferragosto. Diamo un'altra settimana di mercato. Per me arrivare con un mercato a mezzi alla prima di Serie A è già un fallimento gestionale. Ma aspettiamo Ferragosto: la cessione di Lukaku potrebbe aprire quell'effetto domino che aspettavamo in Serie A, e magari per il calcio italiano. Di fatto, ad oggi sul tavolo in uscita di veramente grosso c'è Correa, ma anche cessioni minori (stranamente Vavro pare sia stato bocciato pure da Sarri, dunque non era Inzaghi...) potrebbero aprire scenari interessanti. Mi riterrò moderatamente soddisfato con: cessione Correa, acquisto di Basic e due esterni, di cui uno forte (l'altro possiamo chiederlo a Kezman, così non ci rimane male). Molto se si aggiunge una mezzala. Moltissimo se facciamo giocare Romero e Moro con buona frequezna.Entusiasta se ci innesti pure un difensore centrale. Meno di questo è poco. Troppo poco. Magari non sarà come vendere Hakimi e Lukaku a livello tecnico, ma sarà comunque dannatamente deprimente.

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