Autore Topic: Il tappo alle ambizioni  (Letto 91942 volte)

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Zapruder

Il tappo alle ambizioni
« : Giovedì 10 Marzo 2016, 12:46:35 »
Come è evidente, vincere una partita equivale a un ricavo del 100% dalla partita stessa, così come il ricavo è pari a zero quando si perde. Altrettanto evidente che un pari non può che corrispondere a un ricavo del 50% ciascuno. Questo per dire che il vecchio sistema dei due punti a vittoria era perfettamente equo, mentre l'attuale è scorretto e per lo più costituisce un'illusione ottica: ma lasciamo da parte questo aspetto.

Nelle mie considerazioni valuterò 100 una partita vinta, 50 una pareggiata e attribuirò punteggio zero a una sconfitta.

Con questo sistema e disponendo dell'elenco di tutte le partite ufficiali della Lazio, è possibile conoscere, per ogni partita della nostra storia, la media dei risultati delle 25, 50, 100 partite precedenti.

Fatto salvo il periodo ante girone unico (1929/30), è facile notare un dato già intuitivo: tanto maggiori sono la complessità e la lunghezza dei tornei, tanto più è necessaria continuità a lungo termine per competere.

Concetto che può essere accolto da un grosso G.A.C. (grazie ar caxxo) ma c'è un piccolo particolare da evidenziare: se negli anni '70 - rose corte, torneo a 16, livellamento tecnico rappresentato dalla disponibilità di soli calciatori italiani - una serie ad alto livello di 25 partite era sufficiente per aggiudicarsi un torneo da 30, oggi per vincere il campionato a 38 turni occorre una continuità ad alto livello su un periodo assai più lungo: un centinaio di partite, due stagioni almeno. Ovvero occorre una struttura tecnica robustissima e blindata: insomma, una ventina di calciatori forti, tutti titolari-equivalenti, e disponibili per almeno due campionati.

Nessuno si sogna di dire che le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75, ma l'andamento di risultati lo è: a questa Lazio di oggi è riuscito, più di una volta, di esprimere rendimenti sul breve (25 partite) e medio (50) termine, del tutto paragonabili a quelli della Lazio di quei tre anni d'oro. Naturalmente il tutto va confrontato: 1) con il livello diverso dei competitori in campionato, visto che attualmente in serie A militano 4 formazioni che all'epoca avrebbero giocato in B, con conseguente aumento della media dei rendimenti; 2) soprattutto, con la durata sensibilmente superiore del torneo, che finisce per annullare gli effetti delle "eversioni" rappresentate da queste fiammate.

E i "mancati salti di qualità"? Fisiologici, sul lungo termine: su una media di 100 partite ogni Lazio del passato, compresa quella della metà dei Settanta, non ha mai espresso rendimenti superiori alla Lazio dell'epoca lotitiana.

Con un'unica eccezione: il periodo di Cragnotti. La miglior serie di 100 partite, messa insieme tra il dicembre 1998 (Juventus-Lazio 0-1 in campionato) e il novembre 2000 (Sparta Praga-Lazio 0-1, chiusura del primo girone di CL), coincide con tutte le vittorie più importanti di quel periodo, scudetto Coppa delle Coppe eccetera.

C'è da dire, infine, che sul lungo termine (100 partite) la Lazio degli ultimi anni dimostra una forte stabilità, attestandosi in modo continuo su un rendimento del 60-62%: a dispetto dell'opinione comune su, appunto, i cosiddetti "mancati salti di qualità": percezione comprensibile perché il tifoso mette a confronto una stagione con la precedente, ma si tratta di un fenomeno - quello dell'oscillazione intorno a una posizione media - inevitabile: la "continuità" - a un livello non elevato - è evidente, nel lungo periodo: che è l'unico che conta, nel calcio attuale.

Insomma, la Lazio va come deve andare e la sacrosanta aspirazione a "competere" si scontra con una realtà che di competizione ne permette ben poca: non la permette all'attuale gestione societaria e, temo, non la permette a qualsiasi altra gestione, per quanto illuminata o empatica al tifoso possa essere. Né sarebbero auspicabili quanto improbabili iniezioni di soldi a cambiare il quadro: perché se la Lazio di Lotito viaggia su un 60-62% sul famoso arco di cento partite, quella di Cragnotti ha vinto molto alzando il tiro fino a 75-76: e oggi visto il minor tasso tecnico del nostro torneo e la presenza di altre due squadre, che hanno portato il totale a 20, occorre puntare fino a 80, come del resto dimostra la Juventus degli ultimi anni, che ha fatto polpette anche di un'avversaria riuscita a totalizzare 85 punti: la piramide della qualità è costosa, al vertice, e quel 15% mancante per "competere" e, FORSE, vincere, costa almeno quanto il 60 di partenza.

Rimangono sacrosante le aspirazioni del "tifoso" ma ho idea che si stiano accanendo su un falso bersaglio: spazzare via l'odioso panzone sarà un sollievo per molti ma temo che sul piano dei risultati cambierà ben poco, chiunque venga alla guida della Lazio.

Ritengo che il calcio si stia avviando su una pessima strada e che prima o poi questo sistema basato sullo strafogarsi tutto il possibile, come in tanti altri periodi (vedi la gravissima crisi del 2002-04), schianterà su se stesso, perché forse ci stuferemo tutti di un gioco dove QUALIFICARSI a un torneo può rappresentare un danno tecnico ed economico, e quindi pone le gestioni societarie nelle condizioni di non compiere gli sforzi necessari per perseguire il miglior risultato del campo. Nel frattempo possiamo pure continuare a prendercela con Lotito, ma con l'amara sensazione di sparare a un falso bersaglio e la certezza, ancora più amara, di mantenere un clima insopportabile attorno alla Lazio.

Avremmo i mezzi per "competere", o almeno sentire il profumo delle piazze che contano: non fossero compressi e mortificati da un sistema-calcio che riserva a pochissimi la possibilità di vincere: sistema di cui, è bene ricordarlo, facciamo parte consapevolmente e con un ruolo ben attivo. Un Pallotta, un Lotito, un Della Valle o un De Laurentiis che volessero REALMENTE vincere si batterebbero per riportare il torneo almeno a 18 squadre e per rose di 25 calciatori massimo, o addirittura per l'istituzione di un tetto ingaggi massimo per i club (a livello europeo ovviamente): ma gli "industriali" Pallotta Lotito ecc. si battono invece per massimizzare i ricavi, come è giusto faccia un industriale.

Siamo in un tunnel, e l'uscita di scena di un Lotito, ammesso arrivi uno più bravo di lui e che alzi di 5 punti percentuali (moltissimo, secondo me) la famosa media su 100 partite, non cambia un fico secco in termini di risultati e quindi di percezione (le famose "ambizioni"): invece che due terzi posti in dieci anni potrai ottenere un secondo e un terzo e magari vincere una Coppa Italia in più: bruscolini.

Tuttavia, il sistema mi sembra ben lontano dal collasso, anzi la fase di televisionizzazione è ancora in forte espansione. Temo che resteremo su questa giostra ancora a lungo: a prescindere da chi sia il giostraio.


ThomasDoll

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #1 : Giovedì 10 Marzo 2016, 13:48:39 »
C'è una variante pazzarella in via di attivazione: l'ausilio elettronico che alcuni impropriamente definiscono moviola in campo.
Su base italiana questa novità dovrebbe indurre un riposizionamento del forte controllo sul sistema arbitrale che garantisce la stabilità al vertice di alcuni club. In passato ne abbiamo anche fatto le spese. Sicuramente un certo controllo continuerà a essere attivo, ma la discontinuità ha già prodotto, col sorteggio integrale, l'anomalia-Verona. Vediamo cosa capiterà. Certamente con la moviola in campo l'anno scorso saremmo arrivati LARGAMENTE secondi, avremmo evitato il preliminare, incassato un pacchetto di soldini nella fase a gironi, fatto anche noi la nostra scampagnata al Bernabeu o all'Allianz Arena, eccetera eccetera.
Il Sistema non è sempre uguale, guarda Inter e Milan come stanno combinate...

Offline DinoRaggio

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #2 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:05:05 »
Tuttavia, il sistema mi sembra ben lontano dal collasso, anzi la fase di televisionizzazione è ancora in forte espansione. Temo che resteremo su questa giostra ancora a lungo: a prescindere da chi sia il giostraio.

Il futuro del calcio, almeno quello europeo, lo immagino così: fra 7 / 10 anni, le maggiori catene televisive private europee, insieme ad alcuni magnati anche extraueropei, formeranno un ricchissimo consorzio con lo scopo di creare una sorta di Euroleague con le maggiori società calcistiche europee, mettendo sul piatto guadagni ben più lauti di quelli che assicura la competizione attuale della UEFA. La quale tenterà di dissuadere le società ed i giocatori di aggregarsi a quella competizione minacciando squalifiche di ogni tipo.

Va da sé che i campioanti nazionali rimarranno orfani delle maggiori società, impegnate in quella sorta di ricchissimo torneo a metà fra la Champions League attuale e gli Harlem Globetrotters, nel quale veramente conterà più l'abbonato da divano di quello da seggiolino.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #3 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:06:34 »
Strano modo di fare statistiche.
 Giocando con i numeri potrei anche dimostrare che questi 10 anni sono i peggiori in assoluto anche degli anni di B.. scommettiamo che i conti mi tornerebbero? basta cambiare le variabili.

tra l'altro, cosa che personalmente mi irrita non poco è la frase "Nessuno si sogna di dire che le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75" che è una allusione nel senso di figura retorica consistente nel dire una cosa per farne intendere un'altra, basta leggere il seguito.

CP 4.0

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #4 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:11:51 »
tempo fa, con un po' di temp otra le mani, ho preso tutte le classifiche di serie a dall'inizio del campionato unico e compilato un grafico della percentuale dei punti conseguiti su quelli disponibili, per i vari obiettivi, scudetto, CC/CL, Europa e resto.

a questa ho sovrapposto l'andamento della Lazio negli anni. (i buchi sono gli anni in serie B)

ho allegato il pdf perche non posso fare l'upload di una immagine al lavoro.

Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #5 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:15:01 »
Strano modo di fare statistiche.
 Giocando con i numeri potrei anche dimostrare che questi 10 anni sono i peggiori in assoluto anche degli anni di B.. scommettiamo che i conti mi tornerebbero? basta cambiare le variabili.

tra l'altro, cosa che personalmente mi irrita non poco è la frase "Nessuno si sogna di dire che le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75" che è una allusione nel senso di figura retorica consistente nel dire una cosa per farne intendere un'altra, basta leggere il seguito.

Se non capisci quello che ho scritto il problema è tuo, non mio.

esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #6 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:16:22 »
Se non capisci quello che ho scritto il problema è tuo, non mio.
sempre la solita arroganza... prova a chiederti se talvolta non capisci tu.

Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #7 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:19:57 »
sempre la solita arroganza... prova a chiederti se talvolta non capisci tu.

Arrogante è forse chi si permette di scrivere che un'analisi accurata, in cui si spiega che una serie di 15 vittorie e 10 pareggi (esempio) attuale NON EQUIVALE tecnicamente alla medesima conseguita 40 anni fa, è un "giocare coi numeri".

Ma scartando l'ipotesi di un atteggiamento in malafede, non posso che concludere che tu non abbia capito cosa c'è scritto nel post.

 

Offline Drenai

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #8 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:28:30 »
per quanto apprezzi i tuoi tentativi di dimostrarle con i numeri, le conclusioni a cui arrivi dovrebbero essere concetti ormai ovvi a chiunque usi qualche neurone invece della panza.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline MCM

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #9 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:30:25 »
Sei tornato Zap?
Bentornato!

esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #10 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:39:23 »
Arrogante è forse chi si permette di scrivere che un'analisi accurata, in cui si spiega che una serie di 15 vittorie e 10 pareggi (esempio) attuale NON EQUIVALE tecnicamente alla medesima conseguita 40 anni fa, è un "giocare coi numeri".

Ma scartando l'ipotesi di un atteggiamento in malafede, non posso che concludere che tu non abbia capito cosa c'è scritto nel post.
poche di statistica me ne intendo probabilmente un tantinello più di te, ti assicuro che quella da te proposta non vale nulla poiche poni variabili assolutamente arbitrarie e non tieni conto di altre, sempre arbitrarie ma che a parere di altri potrebbero indicare come più consone a determinare il risultato a cui tendi che non necessariamente DEVE esser dimostrato. Non c'entra nulla il fatto che precisi che l'arbitrarietà è quel 100%, 50% o 0 .. poiche non è l'unica ne la più importante ai fini della pseudo statistica portata.
L'unica cosa difficilmente confutabile di tutto il tuo discorso è che più i tornei sono lunghi più è necessaria la continuita a lungo termine, ma questo non lo diciamo ne io ne te, questo lo dicono i risultati stessi dei tornei.
Per il resto fare una statistica con i risultati degli anni 70 e di oggi è come cercare di fare una statistica su quanto costava un'utilitaria negli anni 70  e quanto costa oggi, giungendo alla conclusione che oggi, rispetto allo stipendio medio costa in proporzione di più. cosa vera nei numeri ma falsa nella realta' poiche è sbagliata la base di partenza.

Offline fish_mark

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #11 : Giovedì 10 Marzo 2016, 14:45:35 »
Sugli anni 70 che coincide con il periodo sia delle meteore ma anche di una certa democrazia dello scudetto va sottolineata una cosa che soltanto si scorge da questa ponderosa analisi.
Se ipotizziamo 25 giocatori in rosa per 20 squadre oggi in serie A giocano 588 giocatori, mentre restando al tuo esempio con 18 giocatori per 16 squadre nella serie A dei bei tempi che furono c’erano 288. Circa 200 in meno su cui potremmo fare una domanda, non molto retorica. Visto la sensibile differenza quale poteva essere il livello della selezione all’epoca rispetto a quello di oggi? Non è un caso che il mundial viene vinto nel 1982 con i giocatori figli di quel decennio, tutti italiani, peraltro (ma mi si potrebbe obiettare il 2006).
Nell’attuale campionato andare in serie B è praticamente impossibile, mentre il rischio non era per niente teorico all’epoca, tanto è vero che anche una grande ci va: il Milan (1981/82). Erano campionati dove era difficile vincere lo scudetto (ti potevi permettere al massimo tre sconfitte), era difficile andare in fuga con i 2 punti a vittoria, era difficile anche restare tomi tomi a centroclassifica che se imbroccavi un paio di sconfitte ti ritrovavi il gruppone della salvezza addosso, era difficile salvarsi visto che la questione rimaneva in piedi per tre-quattro squadre fino al 90 dell’ultima giornata (vi ricordate un bel Pisa-Lazio del 1984?). Oggi è tutto diluito con i vari verdetti in gran parte maturati anche a due o tre partite dal termine.

Quanto alla possibilità che nulla cambi sul piano “chiunque venga alla guida della Lazio” ne dubito fortemente perché non sarà insensibile la questione: dipenderà da chi verrà, da quanti soldi avrà la possibilità e l’intenzione di mettere sul piatto e dagli obiettivi che si prefiggerà per la sua nuova squadra.
Il bersaglio di Lotito non è falso, ma è l’unico che un tifoso attualmente ha a disposizione: cambierà di nome, quando cambierà la proprietà e allora ci sarà un nuovo interlocutore a cui rivolgerci per la nostra domanda di passione e di sogni. Lo so che è retorica, ma è anche la cronaca quotidiana del calcio italiano: dal 1929.


un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Offline chemist

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #12 : Giovedì 10 Marzo 2016, 19:05:50 »
Strano modo di fare statistiche.
 Giocando con i numeri potrei anche dimostrare che questi 10 anni sono i peggiori in assoluto anche degli anni di B.. scommettiamo che i conti mi tornerebbero? basta cambiare le variabili.



Perche' non lo fai? Nessuno te lo impedisce. Almeno Zapruder ha compiuto un lavoro meticoloso e faticoso, analizzando dati e traendo conclusioni, dando un ottimo contributo al forum, che e' fatto per discutere. Magari puoi non essere d'accordo sulle premesse. Sta a te dimostrare il contrario. Ma con un atteggiamento cosi sembrerebbe che l'arrogante sia tu.

esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #13 : Giovedì 10 Marzo 2016, 19:43:56 »
Perche' non lo fai? Nessuno te lo impedisce. Almeno Zapruder ha compiuto un lavoro meticoloso e faticoso, analizzando dati e traendo conclusioni, dando un ottimo contributo al forum, che e' fatto per discutere. Magari puoi non essere d'accordo sulle premesse. Sta a te dimostrare il contrario. Ma con un atteggiamento cosi sembrerebbe che l'arrogante sia tu.
cioe'? dovrei andare a cercare numeri per fare statistiche a mio uso e consumo? guarda senza perder tempo.. cosi (quasi) a memoria come si fa una statistica farlocca.
la lazio di lotito è circa 4/5 volte peggio di quella di quei 3 anni nel 70 di cui parla lui... quella lazio, senza i soldi delle tv, arriva 3° 1° 4° .. media 2,6 la media della lazio di lotito è 8,27.
la media della lazio di calleri.. calleri eh... uno che ha preso una lazio peggio di come l'ha presa lotito... l'ha portata in A e la media della lazio, in A, di calleri è DECIMO POSTO .... SENZA I 50 MILIONI DELLE TV GLI SPONSOR E TUTTO CIO CHE c'è.... lotito 8,2 .. pensa senza soldi calleri ha fatto piu' o meno quello che ha fatto lotito.
i numeri sono esatti.. ti sembrano statistiche serie?
 erano più serie se ci facevo un post lunghissimo studiandomi quanti gol facevano o subivano mettendoci poi quello che serviva a confortare cio che io volevo? non è che se uno si mette a cercare i numeri poi non si puo dire che è una statistica fasulla che non prende in considerazione troppe variabili eh!
e ti ripeto, quello che secondo me è inaccettabile è l'inganno con cui viene presentata quando dice:
"Nessuno si sogna di dire che le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75, ma l'andamento di risultati lo è" perché quello che fa con questo topic è proprio quel paragone dicendomi poi che "non capisco".

Offline chemist

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Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #14 : Giovedì 10 Marzo 2016, 20:23:27 »
cioe'? dovrei andare a cercare numeri per fare statistiche a mio uso e consumo? guarda senza perder tempo.. cosi (quasi) a memoria come si fa una statistica farlocca.
la lazio di lotito è circa 4/5 volte peggio di quella di quei 3 anni nel 70 di cui parla lui... quella lazio, senza i soldi delle tv, arriva 3° 1° 4° .. media 2,6 la media della lazio di lotito è 8,27.
la media della lazio di calleri.. calleri eh... uno che ha preso una lazio peggio di come l'ha presa lotito... l'ha portata in A e la media della lazio, in A, di calleri è DECIMO POSTO .... SENZA I 50 MILIONI DELLE TV GLI SPONSOR E TUTTO CIO CHE c'è.... lotito 8,2 .. pensa senza soldi calleri ha fatto piu' o meno quello che ha fatto lotito.
i numeri sono esatti.. ti sembrano statistiche serie?
 erano più serie se ci facevo un post lunghissimo studiandomi quanti gol facevano o subivano mettendoci poi quello che serviva a confortare cio che io volevo? non è che se uno si mette a cercare i numeri poi non si puo dire che è una statistica fasulla che non prende in considerazione troppe variabili eh!
e ti ripeto, quello che secondo me è inaccettabile è l'inganno con cui viene presentata quando dice:
"Nessuno si sogna di dire che le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75, ma l'andamento di risultati lo è" perché quello che fa con questo topic è proprio quel paragone dicendomi poi che "non capisco".

Ma quando mai...La Lazio di Lotito e' 4/5 volte peggio? L'analisi la devi fare 3 anni contro 3 anni. Se estrai i migliori 3 anni di Lotito, che risultato ottieni?
La Lazio, quando l'ha presa Calleri stava peggio? Si certo uguale. Con 120 milioni di debiti con l'erario e il doppio di debiti generici e neui confronti dei calciatori.
Quando parli di numeri almeno fallo in modo serio.

esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #15 : Giovedì 10 Marzo 2016, 20:28:51 »
Ma quando mai...La Lazio di Lotito e' 4/5 volte peggio? L'analisi la devi fare 3 anni contro 3 anni. Se estrai i migliori 3 anni di Lotito, che risultato ottieni?
La Lazio, quando l'ha presa Calleri stava peggio? Si certo uguale. Con 120 milioni di debiti con l'erario e il doppio di debiti generici e neui confronti dei calciatori.
Quando parli di numeri almeno fallo in modo serio.
😊   bravo è esattamente ciò che volevo dimostrare

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esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #16 : Giovedì 10 Marzo 2016, 20:51:28 »
quello che ti voglio dire è che tu nei miei esempi, volutamente esagerati, hai potuto notare che sono statistiche che tengono conto solo parzialmente di alcuni fattori e non di altri..... ma quelle fatte da zapruder fanno esattamente la stessa cosa.. solo che tu non lo noti perché sono più sottili e più piene di dati.... ti faccio un esempio.. quello che lui dice di voler dimostrare è che "le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75" e lo fa sulla base dei risultati, vittoria pareggio, sconfitta, mettendo (e gia questo..) dei valori arbitrari a questi risultati..... ma soprattutto come fai a fare un confronto del genere se quei campionati finivano con la vincente dello scudetto con 2/3 punti in meno in media inglese e oggi le squadre che vincono lo scudetto finiscono  con 20 se non 30 punti in più in media inglese? è evidente che gli avversari sono diversi!! come fai a paragonare il rendimento in base ai risultati se non tieni conto di questo? ma... questo è solo uno dei fattori... ve ne sono anche altri....
perché allora non ti sei alterato quando hai visto che anche le sue statistiche sono alterate ed improponibili?

spero di essere stato più chiaro!
e mo me vado a vede la partita

anzi.... un'altra piccolissima cosa che non c'entra con le statistiche ma è una risposta al tuo post sulla lazio che prese calleri.... non ha avra avuto 220 milioni di buffi ma comunque li aveva...
lotito una lazio che non fatturava un centinaio di milioni, che era sull'orlo della c, comunque piena di debiti non l'avrebbe presa.... calleri non solo l'ha presa ma l'ha riporta in a, senza i 100 milioni di fatturato.

Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #17 : Venerdì 11 Marzo 2016, 00:29:01 »
quello che lui dice di voler dimostrare è che "le migliori Lazio viste nel periodo 2004/16 siano tecnicamente paragonabili a quelle delle stagioni 72/75"

Fantastico, io ho scritto esattamente il contrario.

Ci credo che Lotito sia saldamente in sella da 12 anni...

Zapruder

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #18 : Venerdì 11 Marzo 2016, 07:19:34 »
Se ipotizziamo 25 giocatori in rosa per 20 squadre oggi in serie A giocano 588 giocatori, mentre restando al tuo esempio con 18 giocatori per 16 squadre nella serie A dei bei tempi che furono c’erano 288. Circa 200 in meno su cui potremmo fare una domanda, non molto retorica. Visto la sensibile differenza quale poteva essere il livello della selezione all’epoca rispetto a quello di oggi? Non è un caso che il mundial viene vinto nel 1982 con i giocatori figli di quel decennio, tutti italiani, peraltro (ma mi si potrebbe obiettare il 2006).

Potrei rispondere che in serie A gioca lo stesso numero di calciatori italiani dell'epoca, e che il livello MEDIO della pletora di stranieri che popola il nostro torneo è il medesimo di quello degli italiani: e che quindi il livello tecnico MEDIO della serie A è grosso modo quello dell'epoca. Con la differenza che gli estremi si sono allontanati: per cui come dici tu è più difficile retrocedere (nell'80/81 la DECIMA classificata si salvò grazie alla CLASSIFICA AVULSA, perché la 14esima, il Brescia se ben ricordo, andò in B con gli stessi punti) ma per contro è più difficile puntare ai posti che contano. La Lazio gioca stabilmente in A da 28 anni, cosa non scontata perché ci sono solo tre club che nel frattempo non sono mai retrocessi, ma è evidente come questa stabilità sia dovuta anche alle maggiori garanzie offerte dalla formula attuale: un'altra blindatura del sistema basato sui diritti televisivi. Sistema che ti garantisce la giostra ma ti impedisce anche di vincere, o almeno di tentare di farlo. La Lazio degli anni di Lotito avrebbe potuto vincere il campionato, con una formula anni '70? Forse no, ma di certo avrebbe "sognato" un paio di volte di farlo. Forse avrebbe fatto un giro in B, chissà. Potrebbe essere questo che manca al tifoso: la giostra di emozioni (io dell'emozione della settimana successiva a Lazio-Bari del 2010 faccio volentieri a meno).

Poi c'è chi la mattina magna pane e covarianza e ci spiegherà lui perché nei tornei a 18/20 squadre, da Superga in poi, il campionato è stato vinto 40 volte su 46 da una delle tre strisciate, e le sei eccezioni riguardano unicamente il torneo a 18, alla faccia dei "sogni dei tifosi".

Ripeto, la considerazione che ciascuno nutre per l'attuale gestione della Lazio rientra nella sacrosanta libertà d'opinione, così come è sacrosanto avere l'opinione che questo sentire sia in larga parte (cat)eteroindotto. Ma non si può obbligare il "tifoso" a un approccio razionale, per definizione. L'approccio da tifoso, però, non tenendo conto dell'aspetto razionale, può sbagliare la mira, come sono convinto stia avvenendo. Del resto, quando tu scrivi di "soldi da mettere sul piatto" immagini (sogni) un qualcosa che sta al calcio quanto il pallone marrone dei Mondiali del '66. Gli ultimi soldi li ha "cacciati"... Chinaglia, vendendo i famosi appartamenti a Manhattan. Poi ci sono stati gli aumenti di capitale di Calleri nel 1986, per coprire la situazione debitoria, e quello del 2002 per lo stesso motivo. "Aumenti di capitale" durante la gestione ordinaria della Lazio io non ne ricordo, né me ne sovvengono pensando ad altri club. Continuare a parlare di aumenti di capitale ("caccia li sòrdi") per finanziare il mercato è come incazzarsi facendo l'album di quest'anno perché non trovi la figurina di Boninsegna.

Il calcio è questo e nemmeno una presidenza di Ancherani cambierebbe di molto il quadro, a mio avviso. Né ha molto senso sperare nel "magnate": questo relitto di Paese sta vendendo tutte le sue (poche) eccellenze all'estero, ma i club che usufruiscono di "capitali stranieri", ormai da anni, non mi pare stiano ottenendo grossi risultati tecnici: il Paperone che arriva dal Qatar e compra tutto e tutti, non c'è. Per nessuno. Simon Kuper l'hai letto anche e tu e sai bene che ha previsto un calcio in cui gli "sceicchi" punteranno sui grandi club metropolitani europei: scenario che forse riguarderà Milano, per quanto attiene l'Italia: non certo quel paesone di periferia che è diventato (o sempre stato) Roma. L'idea che a qualcuno freghi di Colosseo e gladiatori è semplicemente ridicola. Poi possiamo continuare a livello locale a raccontarci barzellette anni '70, "ci stanno un italiano un francese e un tedesco", ma stiamo friggendo l'aria. La realtà ormai è questa

La favola del Leicester è bella, ma in Champions League deve andare il Manchester United. Charlie Stillitano, ex dirigente Fifa, partner in affari di Stephen Ross, il miliardario statunitense che sta lavorando al progetto della Super Lega Europea, in un’intervista concessa alla radio satellitare statunitense Sirius XM - nel corso del programma “The Football Show” - ha ammesso che la riunione di martedì pomeriggio a Londra, alla quale hanno partecipato gli alti dirigenti di Chelsea, Arsenal, Manchester United, Manchester City e Liverpool, non si sarebbe limitata a suggerire una serie di proposte per la Champions “ma abbiamo parlato anche di Super Lega. Ci sono meravigliosi argomenti per un sistema di promozioni e retrocessioni, ma ci sono anche valide motivazioni per un sistema chiuso. La favola del Leicester è bellissima, è spettacolare, ma bisogna considerare pure il punto di vista del Manchester United. E’ comprensibile che il Manchester United possa fare questo ragionamento: “Chi ha reso grande il calcio, noi o il Leicester? Chi ha avuto un ruolo integrale nel calcio, noi o il Leicester?”

Roba da far accapponare la pelle, ma questi ci stanno lavorando sul serio. Altro che "i sogni diiiiiii tifosi".

esculapio

Re:Il tappo alle ambizioni
« Risposta #19 : Venerdì 11 Marzo 2016, 07:25:48 »
Fantastico, io ho scritto esattamente il contrario.

Ci credo che Lotito sia saldamente in sella da 12 anni...
Il perché lotito sia al comando da 12 anni visto certi tifosi penso di saperlo anch'io ...... e  Devo anche aggiungere che qualcuno,  in questo forum, ti aveva sgamato prima di me..... com'è che ti ha chiamato? Il re del traversone?

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