Autore Topic: Jacobelli: "Calciatori, rispettate le regole, senza alibi poco credibili. Nani? Il suo palmares parla per lui"  (Letto 569 volte)

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                           Campionato che sta iniziando, questione Keita e calciomercato della Lazio sono gli argomenti che tengono banco in questi giorni di fine estate. Per esaminare le questioni sopra citate è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89,3 Xavier Jacobelli, direttore del CorriereDelloSport.it: "Credo che il mercato di quest’anno abbia dimostrato come gli equilibri stanno cambiando, le nuove proprietà cinesi di Inter e Milan hanno generato un effetto domino che ha portato tutte le squadre a rafforzarsi. Fermo restando che quella che si è mossa meno sul mercato, cioè il Napoli, è la favorita per il titolo perché ha confermato in blocco la squadra che ha consentito a Sarri di essere il protagonista più brillante della scorsa stagione e di cominciare bene anche questa annata. Il Milan ha fatto una rivoluzione, così come l’Inter che ha fatto un mercato razionale e lucido dopo le spese folli dello scorso anno, prendendo giocatori pronti chiesti da Spaletti come Borja Valero, Vecino e Skriniar. L'Inter ha una quadratura già ben delineata, il cui vero valore aggiunto è Spalletti".



CERTIFICATI E ALIBI - "Per quanto concerne la Lazio, la gestione del caso Keita si è risolto con il trionfo della linea dettata dalla società. Cedere a 30 milioni di euro un giocatore che sarebbe andato in scadenza di contratto sapendo che non avrebbe rinnovato, come è accaduto anche per Biglia arrivando a circa 50 milioni complessivi, è stata una dimostrazione di forza. Allo stesso tempo, l’Atalanta che ha preteso il rispetto del prestito biennale di Spinazzola da parte della Juventus ha evidenziato che quando vengono rispettate le regole le cose funzionano. Questo nell’estate in cui ci sono stati certificati medici e stress da calciomercato come motivazioni per disertare gli allenamenti. Se non ci si oppone a questo andazzo poi ognuno fa quello che vuole. Ho sentito Marotta criticare Gomez per aver richiamato Spinazzola ai suoi doveri professionali, parlando addirittura di caso umano. Peccato che la Juventus finora ha creduto così tanto in Spinazzola da fargli cambiare 7 maglie in 5 anni. Mi auguro che l’esempio della Lazio venga imitato, come è avvenuto tra Borussia Dortmund e Dembele: nel momento in cui il giocatore ha cominciato a fare le bizze la società lo ha multato e messo fuori rosa, comunicandogli di volerlo vendere alle proprie condizioni e riuscendo effettivamente a cederlo al Barcellona per 150 milioni di euro. È sempre una questione di volontà di far rispettare gli accordi, ignorando tutte le scusanti e gli alibi addotti. Vorrei vedere un lavoratore, che non si presenta sul posto di lavoro adducendo le giustificazioni più varie, rendere conto della propria assenza. I calciatori professionisti vengono pagati molto ma non vivono in un altro mondo e devono rispettare le regole: se c’è un contratto si rispetta, se si vuole cambiare aria si cerca un accordo con la società, magari cercando un acquirente che porti vantaggio a tutti. Se si continua invece a suon di giustificazioni ci si infila in un vicolo cieco".



MERCATO BIANCOCELESTE - "Al mercato della Lazio do un 7. Hanno venduto bene Biglia sostituendolo con Leiva, Marusic e Caicedo sono due novità che incuriosiscono e soprattutto ha ceduto Keita senza svenderlo, reinvestendo tutto. Nani porta esperienza e ci sono anche i due ragazzi molto promettenti che arrivano dal Braga. Questi ultimi, che sono due investimenti complessivamente da 26 milioni di euro, segnano una svolta nella strategia della Lazio. Immediatamente dopo la cessione di Keita ci si chiedeva come la società volesse reinvestire il ricavato: lo ha fatto con queste due giovani promesse e con Nani, che può rilanciarsi alla grande in Serie A. Il portoghese è un campione europeo ed ha un palmares spaventoso di 17 trofei, tra cui la Champions League, che parla per lui".



         

   



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