www.LaLazioSiamoNoi.it Calciomercato chiuso, parla il presidente
Claudio Lotito. In un’intervista al Foglio, il patron biancoceleste parla senza freni partendo dal passato:
“Ho preso la Lazio nel 2004 che aveva 85,6 milioni di perdite annue e 550 di debiti... E quest'anno chiuderemo con 30 milioni di utile. Avere il consenso è facile, basta assecondare i desideri della gente, ma così non cambi nulla. Contrastare certe consuetudini, sfidare le disfunzioni fa bene. Ora la Lazio è una società stabile, sta in piedi di sola. Nel 2004 avrei potuto coprire il debito da 550 milioni, ma sarebbe stato solo un salvataggio temporaneo”. Sullo stato di Roma Capitale:
“Roma non ha bisogno di un politico ma di un buon amministratore. Uno che faccia parlare di sé attraverso i fatti”.
TIFOSI E PROCURATORI - “Facevano lo sciopero e lo stadio era vuoto. Ai tifosi ho detto 'siete i benvenuti, avete una funzione importantissima ma non potete essere un potere, determinate sulla società – ricorda ancora – L'estorsione è un fatto vigliacco, non si può usare la pressione mediatica per vantaggi personali. Gli agenti? Mi minacciavano dicendo che non avrebbero fatto giocare i loro assistiti, pretendevano loro di scegliere dove mandare i calciatori, e a che prezzo. Gli ho fatto una guerra alla morte”. Ultimo pensiero ancora sul salvataggio da un crac finanziario. “
Certo che si può ricominciare, ma serve competenza. Nessuno ricorda l'oracolo di Delfi 'Conosci te stesso'. Il fatto è che nessuno si chiede 'Io cosa so fare?'...Tutti si improvvisano, e i risultati su questi”.
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