Autore Topic: FOCUS - Lazio più o meno forte è il dubbio amletico: talento ed esperienza al servizio di Inzaghi  (Letto 575 volte)

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                           Anno nuovo, vita nuova. O per meglio dire, stagione nuova, e squadra diversa. Il calciomercato chiude i battenti, perlomeno in Italia, e allora in casa Lazio è arrivata, come ad ogni fine sessione, l'ora dei bilanci (non quelli economici, che vanno ormai a gonfie vele). Dopo tre mesi intensi tra rinnovi mancati, cessioni eccellenti condite da telenovele infinite, e aquisti affermati e di prospettiva, si può finalmente fare il quadro della situazione analizzando reparto per reparto la nuova rosa a disposizione di Simone Inzaghi. I biancocelesti, numericamente parlando, sono gli stessi dello scorso anno, ma con una competizione in più da affrontare. Difficile dire se la Lazio ne esca rinforzata o indebolita, domanda da 100 milioni di dollari, che poi in fondo, guardando il mercato di oggi delle big europee, non sembrano più essere così tanti. Più facile invece fare delle considerazioni oggettive e aspettare il verdetto del campo, giudice insindacabile in questi casi.



PORTIERI – Cambia sostanzialmente poco per quanto riguarda i portieri. Dopo tante discussioni, alla fine Strakosha sembra aver convinto anche i più scettici. Lo scorso anno il portiere albanese, partiva come secondo alle spalle di Marchetti, e il suo futuro alla Lazio sembrava destinato a volgere presto al termine. Prospettive ribaltate, anche se forse, un portiere d'esperienza avrebbe permesso al classe 95' di crescere senza troppe pressioni, in una stagione che si prevede molto più competitiva rispetto alla scorsa annata. Marchetti è finito ai margini della rosa, e difficilmente verrà reintregrato. Inzaghi è stato chiaro. Alle spalle di Strakosha ci saranno Vargic, che sembra aver risposto bene in ritiro dopo un anno di ambientamento, e Guerrieri, nella speranza che il giovane estremo difensore italiano, possa riscattare la negativa annata di Trapani e ripetere le prodezze fatte vedere ai tempi della Primavera. Due punti interrogativi che potranno trovare risposta solamente nell'arco della stagione.



DIFENSORI – Lo scorso anno la difesa ha rappresentato forse una delle note più liete per la squadra di Inzaghi. Con Wallace e Bastos, e il rientro di De Vrij, il reparto ha trovato solidità, e soprattutto intesa. Che si giochi a 3, o a 4, difficilmente gli uomini di Inzaghi hanno deluso. Il tecnico piacentino però, dovrà fare i conti con la partenza di Wesley Hoedt. Sarebbe stato d'obbligo trovare un sostituto, ma alla fine la casella delle entrate è rimasta vuota. Una pecca che però potrà essere colmata già a gennaio, quando dal Verona dovrebbe arrivare Martin Caceres, parcheggiato in Veneto a causa del suo status di extracomunitario. Meno soluzioni, ma anche la possibilità di dare più continuità a determinati interpreti. Sulla carta partiranno titolari gli stessi visti in questo inizio stagione. Wallace, De Vrij e Radu comporranno la difesa a tre, con Bastos valida alternativa e pronto a far rifiatare i suoi compagni. Senza dimenticare il giovane Luiz Felipe, che si giocherà le sue carte nei tanti impegni stagionali dei biancocelesti.



ESTERNI – Cambia poco anche sulle fasce. In questo ruolo nessuno ha lasciato Roma, e nella Capitale è sbarcato Adam Marusic. Un altro giocatore duttile agli ordini di Inzaghi, che ricorda un po' per caratteristiche il primo Lulic lanciato da Petkovic. Può fare il terzino, ma sembra più adatto per giocare qualche metro più avanti. Velocità e capacità di spingersi sul fondo lo rendono un'arma importante per lo scacchiere del tecnico piacentino, al pari di Lukaku sulla fascia opposta. Sulla carta entrambi partono dalla panchina, dietro a Basta e Lulic, ma in questo inizio di stagione stanno dimostrando di non essere inferiori. Da non dimenticare anche Patric, che può giocare su entrambe le fasce, e che lo scorso anno non ha peccato, venendo alla ribalta dopo una prima stagione non proprio positiva.



CENTROCAMPISTI – Fuori Biglia e Cataldi, dentro Lucas Leiva e Di Gennaro in cabina di regia. Il curriculum del brasiliano parla chiaro e non ha bisogno di introduzioni e presentazioni. La Lazio ci guadagnerà sicuramente in esperienza internazionale, e in Europa questa avrà sicuramente il suo peso. Ne perde leggermente in qualità, visto che le caratteristiche di Biglia si discostano in parte da quelle dell'ex Liverpool, più bravo in fase di rottura, meno quando si tratta di impostare e verticalizzare, nonostante al momento l'assenza dell'argentino non si sia sentita. Da promuovere anche l'acquisto di Davide Di Gennaro a parametro zero. L'ex Cagliari a 29 anni avrà finalmente la possibilità di confrontarsi con una realtà importante come quella capitolina. Un jolly anche lui, visto che può ricoprire più ruoli. Rappresenta una buona alternativa a Leiva. Milinkovic e Parolo sono intoccabili, Murgia e Pedro Jordao rappresentano invece i giovani di prospettiva in rampa di lancio. Il primo nonostante l'età, è già una certezza, e il gol in Supercoppa lo ha consacrato definitvamente. Inzaghi ripone grande fiducia in lui, e nel corso del campionato avrà sicuramente molte chance per mettersi ancora in mostra. Il secondo invece, dovrà confrontarsi con la realtà italiana, avrà bisogno di tempo, ma quest'ultimo è sicuramente dalla sua parte.



ATTACCANTI - È questo probabilmente il reparto ad aver subito maggiori cambiamenti. La partenza di Keita, rappresenta senza ombra di dubbio una perdita importante. Il senegalese, soprattutto nella seconda parte della scorsa stagione, aveva rappresentato una spina nel fianco per ogni difesa avversaria. In qualsiasi azione della Lazio c'era il suo zampino, e spesso una sua giocata era in grado di risolvere una partita complicata. La sua cessione però, era diventata ormai inevitabile, ma a Roma per sostituirlo è arrivato sicuramente un giocatore di sicuro affidamento come Nani, che insieme a Felipe Anderson può formare una coppia di esterni da far invidia a molti. Anche in questo caso il curriculum del portoghese non ha bisogno di presentazioni. La Lazio perde qualcosa in esplosività e freschezza, ne guadagna sicuramente in esperienza e affidabilità. Le 525 presenze tra squadre di club e nazionale, e le 105 reti messe a segno non sono frutto del caso. Non sarà probabilmente il Nani di Manchester, ma ha dimostrato di poter ancora fare la differenza negli ultimi anni nonostante qualche acciacco. Velocità, dribbling, tiro da fuori e buona capacità negli inserimenti. Un giocatore completo che spesso vede anche la porta, e che alla Lazio potrà trovare nuovi stimoli.



Nani, ma non solo, visto che le alternative non mancano. Anche Luis Alberto può considerarsi a tutti gli effetti un nuovo acquisto. Dopo la stagione in ombra dello scorso anno, lo spagnolo si è rivelato essere un altro tipo di giocatore, e sicuramente quest'annata potrà viverla da protagonista, vista la fiducia che ripone in lui Simone Inzaghi. Senza considerare il classe 2000 Pedro Neto, un investimento importante della società, che il tecnico piacentino dovrà valorizzare e far crescere. Sempre in attacco infine, è arrivato anche Felipe Caicedo. Ecuadoregno, idolo in patria per i suoi trascorsi in nazionale. Non è il bomber da 20 gol a stagione che tutti si aspettavano, ma sicuramente permetterà a Inzaghi di avere un'alternativa in più davanti, e di far rifiatare Immobile nei momenti più difficili della stagione, che spesso lo scorso anno la Lazio ha pagato a caro prezzo.



         

   



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