Autore Topic: FOCUS - Lazio, te gusta mucho Luis Alberto: lo spagnolo alla conquista dell'Europa  (Letto 372 volte)

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"Luis Alberto è stata un’intuizione del direttore sportivo Tare, ci ha sempre creduto. Ha fatto un po’ di fatica ad inserirsi, oggi è un grandissimo valore aggiunto: ci dà qualità e quantità. Ci darà grandi soddisfazioni, grazie a lui abbiamo compiuto dei mezzi miracoli contro Juve e Milan". Lo ha ammesso candidamente anche nella conferenza stampa di ieri Simone Inzaghi: Luis Alberto è arrivato a Roma scelto da Igli Tare. Dopo l’addio di Candreva, la Lazio era alla ricerca di un calciatore capace di non far rimpiangere il numero 87 appena passato all’Inter. Il dirigente albanese ha scelto lo spagnolo proveniente dal Liverpool. Non un esterno puro, ma un jolly offensivo a tutto campo. Non è stato amore a prima vista tra il giocatore e la Serie A. Ci sono voluti sette mesi, durissimi, in cui lo spagnolo ha giocato con il contagocce complice anche l’esplosione di Keita e la conferma di Felipe Anderson. Si capiva che Luis Alberto avesse i numeri con quel piedino destro capace di cross tagliati velenosi e di verticalizzazioni improvvise. Gli mancava la fiducia e la continuità. Qualche apparizione fugace, una doppia chance sprecata con Atalanta e Crotone a gennaio per poi finire ancora nel dimenticatoio. Il calcio è, però, uno sport romantico e così ad aprile Inzaghi lo getta nella mischia a Marassi contro il Genoa. Lo spagnolo sfrutta l’occasione, prende la mira ed esplode una rasoiata che non lascia scampo a Lamanna e regala un punto d’oro alle aquile. Nel finale di stagione si ritaglia maggiore spazio, ma i numeri finali sono di appena 10 presenze tra campionato e Coppa Italia con 381 minuti all’attivo.

NUNCA MAS LUIS ALBERTO – Il giocatore vorrebbe cambiare aria, ma anche qui interviene Tare. Gli parla, gli fa capire che con l’Europa League avrà maggiore spazio e lo convince. Il ragazzo di San José del Valle si fida e si mette alle dipendenze di Inzaghi che per tutta l’estate lo prova, con risultati più che positivi, in cabina di regia. Il mister lo scopre giorno dopo giorno e mano a mano si lascia conquistare dai suoi movimenti brevi ma decisi, dalla tecnica invidiabile e dai piedi vellutati. L’arrivo di Lucas Leiva lo fa avanzare di una ventina di metri al fianco di Milinkovic Savic e alle spalle di Immobile. Il serbo e l’iberico diventano così le due mine vaganti che mandano in crisi le difese avversarie. Inzaghi si fida di loro e li sceglie per la finale di Supercoppa Italiana, vinta, contro la Juve. Il 24enne spagnolo è tra i migliori in campo. Da allora non esce più: quattro gare su quattro disputate dall’inizio alla fine. In totale ha giocato 360 minuti, solo ventuno giri di lancetta in meno dell’intera passata stagione ed è solo l’inizio di settembre. La gara di ieri con il Milan è la sua consacrazione. La difesa rossonera non lo dimenticherà tanto facilmente. Un gol (il primo all’Olimpico) e un rigore procurato (forse potevano starcene anche due, ndr), ma soprattutto tante giocate sontuose. Luis Alberto è di fatto un nuovo acquisto, un titolare aggiunto. In attesa del rientro di Felipe Anderson e dell’esordio di Nani, Inzaghi si coccola l’ex Deportivo La Coruna. Cosa dire dei tifosi, conquistati dalle gesta del giocatore e dai capelli ossigenati di biondo durante l’estate. L’andaluso si gode il momento, l’abbraccio dei tifosi e quello della moglie Patricia e della figlia Martina. E potrebbe non essere finita qui.

OBIETTIVI CHAMPIONS E SPAGNA - Luis sogna in grande. Giovedì ci sarà l’esordio in Europa League contro il Vitesse e poi c’è il sogno Spagna. Indossare la maglia della Roja al fianco di gente come Iniesta, Isco e Sergio Ramos sarebbe bellissimo. Il ct iberico lo avrebbe messo tra i calciatori da attenzionare in vista del Mondiale di giugno, per Luis viverlo con le Furie Rosse sarebbe la ciliegina sulla torta. Torta che prima va preparata perché la Lazio è ancora all’inizio. In silenzio, senza la luce dei riflettori puntata continua a rispondere sul campo un po’ come il numero 18 biancoceleste. La Champions League è un traguardo difficile da raggiungere e la concorrenza è agguerrita. Il campionato è ancora lungo e se gli uomini di Inzaghi dovessero giocare come ieri nulla gli è vietato. Luis Alberto proverà a fare lo stesso per trascinare i capitolini e conquistare, dopo la Lazio, anche la Spagna. 

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