Autore Topic: Gli Irriducibili: "È stata una cazzata, ma le abbiamo subite anche noi"  (Letto 399 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline News Biancocelesti

  • *
  • Post: 32696
  • Karma: +10/-3
    • Mostra profilo
    • www.biancocelesti.org
www.LaLazioSiamoNoi.it



                           Una “cavolata” di qualche cane sciolto. In sostanza è così che il direttivo degli ultras alla guida della Curva Nord definisce il fatto che siano stati lasciati adesivi antisemiti in Curva Sud domenica. Lo ha spiegato a Repubblica il leader degli Irriducibili, Fabrizio “Diabolik” Piscitelli: «Sono cose che non riguardano né lo sport né il calcio, ma solo il tifo. Chi non è o non è stato tifoso non può capirle. È consuetudine da sempre che quando si è obbligati ad andare nella curva della squadra rivale, si lasci il proprio marchio: tanti anni fa si usava il pennarello, poi la bomboletta spray, ora gli adesivi. L'idea era lasciare immagini di sfottò sul 26 maggio 2013, qualcuno invece, non sappiamo chi, ha fatto questa cazzata. Sono arrabbiato, c'era una situazione positiva, a Nizza il delegato Uefa ci ha fatto i complimenti per il comportamento, senza ululati e niente, e ora invece è successa questa cosa, anche se il rilievo mediatico è assurdo, gli scandali veri sono altri». In ogni caso, l’obiettivo del tifo organizzato ora è evitare che succedano di nuovo certi episodi: «Se riusciremo a capire chi è stato, i panni sporchi li laveremo in famiglia. E ci impegneremo affinché cose del genere non si ripetano, daremo ordini precisi. Però devo pensare che esista una differenza tra ebrei romanisti ed ebrei laziali, visto che non si è mai parlato dell'adesivo di Anna Frank con la maglia della Lazio, né di altre immagini offensive nei confronti di Paparelli (il tifoso laziale ucciso con un razzo lanciato dalla Sud prima del derby del 28 ottobre '79, ndr) che sono state messe in Curva Nord. Posso anche sospettare che ci sia una manovra contro la Lazio, considerando che tutto il polverone è nato tutto da un esponente della comunità ebraica super tifoso della Roma, proprio in un momento così positivo per la nostra squadra e l'ambiente. Di sicuro è difficile controllare qualcuno che entra con delle figurine in tasca. Io ho amici ebrei, tifosi laziali, che su queste cose ci scherzano perché sanno che sono cose che riguardano il tifo. Poi è chiaro che gli Irriducibili sono di destra, abbiamo le nostre idee, ma non è una questione di razza: io sono nazionalista e campanilista, penso che lo Stato si debba occupare prima degli italiani, e poi aiutare le nazioni in difficoltà». Concetti ripetuti anche nel corso della trasmissione radiofonica “La Voce della Nord”: “La procura ci ha già dato ragione in passato, non considerando un insulto certe parole». Si riferiscono alla famosa sentenza del tribunale di Roma del dicembre 2016, per cui “romanista ebreo” è sfottò tra tifosi e non reato, in quanto “le modalità di accostamento delle due parole non costituiscono alcun pericolo di diffusione di un'idea di odio razziale”. Destino vuole, poi, che stasera a Bologna i tifosi della Lazio prenderanno posto nel settore ospiti del Dall’Ara, cioè la curva San Luca, l’unica italiana dedicata a una vittima dell’olocausto, Árpád Weisz. Lui perse la vita in un campo di concentramento. Esattamente come Anna Frank.



         

   



Vai al forum