www.sslazio.itGabriele Paparelli, figlio di Vincenzo Paparelli, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio, 89.3 FM.“Oggi è una giornata brutta, ricorre una triste pagina di storia che ha segnato tutto il mondo del tifo organizzato: da quel giorno, infatti, sono cambiate tante cose. Vivere un'esistenza senza un padre strappato così, è dura. Non siamo mai riusciti a vivere serenamente la morte di papà e non siamo mai stati tranquilli perché, negli anni, abbiamo attraversato momenti difficili; c’è sempre stato qualcuno pronto a ricordarcela, come se ce ne fosse stato bisogno.
Anche lo scorso anno ci sono state scritte e brutti episodi: è l’ora di finirla. Non c’è rispetto per il dolore, non ci sono morti di Serie A o di Serie B. Come ci sono state indignazioni per i recenti adesivi, lo stesso andava fatto da 38 anni a questa parte. Mi sono sentito toccato da queste vicende. Che sia Superga, l’Heysel, Gabriele Sandri o Ciro Esposito, occorre smetterla con queste storie. Evidentemente sono bastate due figurine per far svegliare tutti.
Tramandare questo dolore è importante. La Lazio ed i suoi tifosi ci sono vicini da 38 anni: oggi è un giorno doloroso, ma il popolo biancoceleste mi sospinge sempre, ringrazio tutti, sono immensi. Non si sono mai dimenticati. Per i tifosi laziali, Vincenzo Paparelli era di famiglia. Ogni scritta non è contro la mia famiglia, ma contro un popolo intero.
Torniamo allo stadio, tifiamo la nostra Lazio armati di sciarpa e bandiera: forza Lazio a tutti”.
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