Autore Topic: Lotito: "La multiproprietà un falso problema. Rossi? Un leone affamato"  (Letto 351 volte)

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                           È un Arechi carico d’entusiasmo quello che festeggia la vittoria della Salernitana sull’Empoli per 2-1. Con questi tre punti i campani salgono a quota 19, a sole due lunghezze dal Palermo capolista e i tifosi cominciano a sognare la Serie A. Nel post partita il patron granata e presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato ai microfoni di ottopagine.it: "Mi ha fatto molto piacere l'atteggiamento della squadra che ha dimostrato di avere lo spirito giusto per giocare a Salerno. Anche atleticamente stiamo crescendo, siamo convinti dei nostri mezzi e le avversità non ci hanno scoraggiato. L'organico è molto ampio, chiunque entra assume un comportamento giusto e questo ci rende felici. Stiamo trovando l'assetto giusto dopo qualche settimana utile a metabolizzare gli schemi, Bollini sta facendo bene e si stanno vedendo i frutti. La nostra tenuta psicologica è importante e nasce da due elementi: l'autostima, acquisita con i recenti risultati positivi, e la forza del gruppo. È prematuro fare ogni tipo di pronostico e previsione, noi non siamo abituati a sperare, ma dobbiamo lavorare sapendo che possiamo fare bene. Le qualità tecniche sono innegabili: abbiamo preso i giocatori proprio perchè credevamo in loro. Bocalon era il capocannoniere della Lega Pro, oggi ha segnato due gol. Al suo fianco ci voleva un attaccante di movimento, conosco benissimo Rossi e sapevo quanto poteva essere fastidioso per le difese avversarie. È un leone affamato, entrando in campo così surclassa l’avversario". Un chiarimento sulla multiproprietà: "Poniamoci il problema quando si porrà. Se vinciamo il campionato io vado via e resta mio cognato, stiamo parlando di un falso problema. Ricordo bene che ci sono state persone che ci hanno chiesto di andar via, ma posso assicurarvi che la B non è semplice, costa tanto e noi abbiamo investito. Il fatto che abbiamo allestito questa rosa così forte non vi fa capire che puntiamo in alto? Per i calciatori giocare con una società così solida alle spalle è un vantaggio, una componente che incide. Carpe diem: andiamo in A, poi ne parleremo. Per fare questo la presenza del pubblico è fondamentale, sono anni che lo dico. Quando la Salernitana era nelle categorie inferiori c'erano 8-10mila spettatori, ci hanno dato una grossa mano. Oggi in B, in alta classifica, 9mila?"



         

   



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