www.sslazio.itPresso il Teatro Ghione di Roma è andato in scena il Premio Lazialità 2017. La serata è stata dedicata ai gemelli Flavio e Francesco, tifosi biancocelesti affetti dal morbo di Batten, una malattia degenerativa.
All’evento hanno partecipato il Presidente Claudio Lotito, Direttore Sportivo Igli Tare, il Direttore dell’Ufficio Stampa Stefano De Martino e i calciatori Senad Lulic e Stefan Radu.
Senad Lulic ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
"Quando penso al mio Paese mi viene in mente la guerra. Dopo la guerra, nel 1998, a 12 anni poi sono andato in Svizzera con tutta la mia famiglia. Quando ero in Bosnia ed era possibile giocavo a calcio. In Svizzera ho cominciato a giocare in una città piccolina, Coira, poi da lì sono andato a Bellinzona, poi Grasshoppers, Young Boys e alla fine Lazio.
Quando sono arrivato a Roma non mi conosceva nessuno, era il periodo di Cana, Klose, Cisse, Konko e quindi mi sono nascosto. Non avevo pressioni, potevo giocare ed allenarmi con tranquillità e poi piano piano mi sono guadagnato il posto di ora.
Il 26 maggio? Ho iniziato da poco a realizzare cosa abbiamo fatto quel giorno. Per me essere qui stasera è un onore e quel gol in quel derby è il quello che mi porta a essere tra voi.
Essere il capitano è un bel riconoscimento, soprattutto da parte di Radu, per me è lui il vero capitano. È un leader che si nasconde. Nella Lazio di capitani ce ne sono tanti”.
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