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È in momenti come questi, quando tutto sembra essersi messo contro, che lo spirito del vero laziale esce fuori. Lo dice la storia di questo club, lo raccontano gli alti e bassi dei 117 anni di vita della società più antica della Capitale: quando tutto sembra voltarti le spalle, la Lazio fa scudo su se stessa, per ripartire. Tifosi, dirigenza, allenatore e squadra, subito dopo la partita di ieri erano stremati, delusi e frustrati per quanto messo in atto dalla premiata ditta composta da Giacomelli in campo e Di Bello al Var.
A poche ore di distanza da quanto accaduto in Lazio-Torino, però, è già il momento di ripartire, affinché quello che ha fatto la squadra biancoceleste fino a questo momento non venga buttato alle ortiche.
Lo sa anche Immobile, protagonista suo malgrado dei due episodi chiave: prima il pallone calciato e stoppato dalla mano di Iago Falqué e poi quel contatto con Burdisso che ne ha decretato l'espulsione. Era furibondo, Ciro, sia sul momento che al termine della gara. Non potrà aiutare la Lazio nemmeno nelle prossime partite per via della squalifica che ci sarà, ma nonostante questo vuole provare a guardare avanti e mettere tutto alle spalle.
E per farlo ha scelto un modo da laziale vero, uno di quelli che come scritto prima si sono presentati con cadenza regolare nel corso della storia del club: stringendosi attorno alla Lazio e citando le parole (e il titolo) di uno degli inni di Aldo Donati, in una foto della squadra postata su Instagram: "Quanto è bello esse laziali". Perché il laziale vero, storicamente, si scopre nei momenti di difficoltà. E Immobile lo ha capito.
Quanto è bello esse laziali!!!
Un post condiviso da Ciroejessicaimmobile (@ciroejessicaimmobile) in data: 12 Dic 2017 alle ore 03:25 PST
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