Autore Topic: L'avv. Mignogna a Radiosei: "Pronta una class action contro i torti arbitrali, ecco come aderire"  (Letto 635 volte)

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                           Novità sulla class action contro i torti arbitrali. Il promotore dell'iniziativa sulla riassegnazione dello scudetto 1915, Gian Luca Mignogna, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per spiegare la situazione: "Questa settimana da tante parti ci è stato chiesto se era possibile fare qualcosa per ovviare ai torti arbitrali subiti di recente: abbiamo studiato la situazione, è una cosa complessa ma sfruttando qualche cavillo giuridico probabilmente abbiamo trovato un punto su cui agire. La class-action è un'azione collettiva che il codice riserva a determinate categorie, quelle dei consumatori (parte attiva) ed erogatori di servizio (parte passiva). Ipotizziamo di iniziare questo contenzioso mettendo insieme tutti i tifosi laziali in quanto consumatori (possessori di biglietti delle partite incriminate, abbonati alle pay-tv e allo stadio e scommettitori in possesso del titolo) per poter rivendicare il diritto ad avere una esecuzione del contratto commerciale specifica e non distorta. La controparte sarebbe l'Associazione Italiana Arbitri, la richiesta è l'applicazione del protocollo VAR in maniera diversa da quanto accaduto finora. La tecnologia deve intervenire solo in caso di errori madornali e non negli episodi dubbi. Servirebbe un'adesione altissima per questo tipo di azione."



ECCO COME ADERIRE -  "Ricordo decine di arbitraggi sfavorevoli ma in passato non esisteva il VAR, oggi invece c'è un protocollo prestabilito e chiunque acquista un pacchetto lo acquista con le regole del caso, facendo affidamento su una certa disciplina che se viene violata apre lo spiraglio per poter pretendere i propri diritti a livello giuridico. Oggi il calcio è un prodotto prevalentemente commerciale. Abbiamo anche aperto un indirizzo e-mail per accogliere le richieste di adesione: su aquila1915@libero.it ci hanno già scritto diverse decine di persone, a chi ha aderito avvertiamo che risponderemo  ma aspettiamo che il numero salga, ancora non siamo abbastanza per poter intraprendere questa class action".



         

   



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