Autore Topic: Francesca Manzini: "Amo mio padre e la Lazio, sono nata in Culla Nord. So imitare mister Inzaghi"  (Letto 374 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline News Biancocelesti

  • *
  • Post: 32690
  • Karma: +10/-3
    • Mostra profilo
    • www.biancocelesti.org
www.LaLazioSiamoNoi.it



                           Solo a sentirlo nominare si pensa subito alla Lazio. Il cognome Manzini rimarrà legato alla storia del club biancoceleste in eterno. Il team manager Maurizio è entrato di diritto a far parte dell’albero genealogico della società. E l’amore per la sua squadra del cuore l’ha trasmesso anche alla figlia. Un contagio inevitabile. Francesca Manzini - attrice, imitatrice e speaker radiofonica – ha raccontato il rapporto con il padre nell’intervista rilasciata a Il Posticipo. E ovviamente ha parlato anche di Lazio.



DI PADRE IN FIGLIA – “L’amore per la Lazio si intreccia con quello per mio padre. In realtà, amo i biancocelesti in quanto prolungamento fisico di papà. Possiamo dire, come suggerisce il mio compagno Cristiano, che sia nata in…Culla Nord. Amo mio padre e, come continuum, la Lazio. Ci scherzo su: il nostro rapporto è come il 26 maggio”.



IL 26 MAGGIO – “Sicuramente la vittoria più attesa, sofferta, sperata della storia della Lazio. Un po’ come il pieno sbocciare del nostro rapporto. Papà è molto anni ’40. Da piccola ne avvertivo un po’ l’assenza ma lui si giustificava dicendo che non mi mancava nulla. Io, invece, sentivo il bisogno di lui. E quasi mi infastidiva, l’aquila di cui mi parlava, perchè lo portava via da me. Il nostro rapporto è stata una partita lunga e difficile come quella finale di Coppa Italia”.



UN GRANDE AMORE – “La mia sfida più grande, da ragazza, è stata farmi amare da mio padre quanto lui amava la Lazio. In realtà mi ha sempre voluto bene, e io ho capito che i biancocelesti avrebbero fatto sempre parte di noi. Seguire la Lazio mi ha aiutato a capirlo, conoscerlo. Il mio più grande successo è aver instaurato con lui un rapporto di amicizia, prima che di sangue. Ci stimiamo come persone, al di là del rapporto padre – figlia. E questo mi ha permesso di dargli un piccolo dispiacere. Cristiano somiglia a Totti ed è milanista, ed ho recitato con Verdone”  - nel suo nuovo film ‘Benedetta Follia’ -  “che è della Roma. Spero che al prossimo pranzo non mi cacci di casa”.



ANEDDOTO – “Risale, ancora una volta, al 26 maggio. Festa post vittoria. Floccari e Marchetti mi si avvicinano con una bottiglia di liquore. Io, che fatico anche con l’acqua gassata, declino l’invito. Ma c’era anche papà e non potevo esimermi. Provo a bere e questa enorme bottiglia mi scheggia un incisivo. Non che avessi tutta questa bella dentatura, però, sai com’è. Ho provato ad andare dall’odontoiatra ma non c’è stato verso. Mi era stato quasi imposto che quella scheggiatura fosse quasi una medaglia. Un segno distintivo. Un ricordo indelebile della vittoria. L’ho riparato solo qualche mese fa”.



LA LAZIO DI OGGI – “Chi imiterei? Dico Simone Inzaghi. E non solo per la sua simpatia. A volte, e accade spesso, quando chiamo papà mi risponde e mi chiede di imitarlo. Guarda, non ci capisco molto di calcio, ma penso di saper interpretare le persone. E Simone è stata una rivelazione. In tutti i sensi. Un ragazzo umile, straordinario. Sono rimasta colpita, anzi, allibita dalle sue qualità umane prima che tecniche. Ha un viso pulito e grande personalità. Trasmette disciplina e serietà. E la squadra, per impegno, amore e dedizione, rispecchia l’allenatore”.



         

   



Vai al forum