Autore Topic: Laziomania: davvero è così difficile essere amici di Lotito?  (Letto 293 volte)

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Laziomania: davvero è così difficile essere amici di Lotito?
« : Sabato 20 Gennaio 2018, 16:00:33 »
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                    Come mai è così difficile essere amico di Lotito? Me lo chiedevo, ma in ottica da non-laziale, da non tifoso,  al netto del fatto che, in settimana, sono uscite parecchie illazioni su alleanze anti-Lotito. Pr un non lazile, perché è difficile essere amico di Lotito? E mi sono chiesto, il suo inferno sono gli altri? Hanno fame del suo potere? Delle sue stesse alleanze? Della sua capacità, perfino? 





Me lo sono chiesto perché sicuramente il personaggio Lotito in qualche modo è incredibile, perfino strano, perfino a tratti un po' macchietta di sé stesso, incontrollabile, incontrollato. Però in qualche suo oscuro modo è capace: lo diciamo a gennaio, magari a maggio ne faremo polpette, ma la sua Lazio quest'anno è un piccolo miracolo che si auto-alimenta. Perché allora la Juventus e la Roma, le squadre citate nella maggior parte degli articoli dei colleghi, proprio non ce la fanno a pensarlo come una soluzione? 



Perché è il potere, bellezza, anche nel calcio: l'affaire Keita poteva forse risistemare un rapporto a pezzi. La Juventus ha fame di giocatori come Keita, che sanno spaccare le partite, che opportunamente dosati dal buon Allegri fanno vincere i campionati, fanno lottare per le coppe vere, importanti, alte. Onnivora, di chiunque possa farla sentire più forte. Invece niente: Lotito pare si sia appellato ad una specie di deus-ex-machina, proprio lui che non ha mai nascosto una certa lotta contro il potere degli agenti. E Mendes ha sparigliato le carte. E qualcuno non l'ha presa bene. Sempre per il potere, forse: le cessioni in Italia non alimentano il sistema calcio, alimentano un sistema fortemente piramidale, alimentano chi sempre arriva in Champions, chi si mangia la maggior parte della torta, chi non ha nessun interesse perché la torta sia spartita in maniera diversa. A qualsiasi costo. Nonostante qualsiasi prezzo. 





Per questo sorgono alleanze strane, a sentire i giornali ben informati: la Roma americana, che deve cedere (pensate un po', evidentemente non bastano sempre e solo gli introiti Champions, in certe situazioni), che avrebbe stretto un patto con i loro peggiori nemici calcistici. Qualche settimana fa un falso tifoso della Juventus si aggirava dalle parti della Curva Sud prima di una partita, e le reazioni sono state piuttosto arrabbiate (ma anche più di qualcuna civile, divertita, goliardica). Forse se, nei palazzi dei grandi, ci si vestisse da Lotito, si otterrebbe lo stesso effetto. Forse è lui in effetti un grande burattinaio, come in molti lo dipingono, come forse in effetti, a suo modo, è: ha molti amici, e molti nemici potenti.



Che hanno l'inusuale potere di far sembrare perfino Lotito più simpatico. Potere dei suoi nemici, forse. Che pensano la Serie A sia un grande supermercato privato, che pensano di poter prendere i migliori giocatori pagandoli noccioline, a fronte di un calcio estero che spende capitali enormi, pur potendo spendere capitali enormi. Successo per Keita, succede per de Vrij. Ad oggi forse il calcio italiano non ha reali padroni, per questo certi comportamenti, tipo il rifiuto di cedere a certi prezzi ridicoli, suonano così allarmanti. E Dio ce ne guardi, con Lotito probabilmente, messi intorno al tavolo, non saremmo d'accordo quasi su niente. Meno che la Lazio non è il supermercato pieno di sconti di nessuno. Nemmeno della Juventus. 





p.s. E se de Vrij non dovesse rinnovare, pazienza. La Lazio non è nemmeno una scelta fatta per esclusione, sai?