Autore Topic: FOCUS – Lazio, arbitri e Var:  “Il diario degli errori”  continua ad arricchirsi  (Letto 540 volte)

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                           “Almeno tu rimani fuori dal mio diario degli errori”. Irrati non ha ascoltato Michele Bravi e così anche lui finisce nella lista nera della Lazio. Il gol realizzato da Cutrone con il braccio destro e non visto da arbitro, guardalinee e addetti alla Var fa discutere. Come è possibile che le due immagini da cui è evidente l’irregolarità dell’attaccante rossonero non siano state prese in esame? “Ci dovranno spiegare anche questo” ha commentato a caldo Simone Inzaghi, ma c’è veramente poco da dire. Un campionato tanto bello quello dei suoi ragazzi nonostante un rapporto conflittuale con gli arbitri e la tecnologia. L’introduzione della Var avrebbe dovuto risolvere i problemi ed evitare gli errori. Avrebbe dovuto appunto, perché il campionato di Lulic e compagni è segnato da continui buchi neri che ne hanno condizionato più di un match. Si parte dal derby e da quel contatto tra Bastos e Kolarov che ancora nessuna immagine sembra chiarire. Una sfida che vede anche quattro cartellini gialli sventolati nella prima ora di gioco per le aquile e nessuno per i giallorossi. Rocchi, lo stesso che ieri non ha visto o segnalato il braccio di Cutrone, così deciso e immediato in tutte le decisioni ha solo dei dubbi nell’assegnare il penalty alla Lazio per il solare fallo di mano di Manolas. Tre minuti di attesa, il ricorso alla Var, un altro colloquio con i colleghi prima di indicare il dischetto. Dalla Roma alla Fiorentina e al mancato tiro dagli undici metri non assegnato per il fallo su Parolo. Nessun ricorso alla tecnologia in quel caso, ma in pieno recupero per un contrasto tra Pezzella e Caicedo viene concesso un rigore ai viola. Anche in questo caso le immagini non sono chiare nemmeno a distanza di mesi e da diverse angolazioni. Massa e Fabbri, però, non hanno avuto dubbi.



INCUBO GIACOMELLI – Dall’Olimpico a Marassi ed è ancora protagonista la terna arbitrale e Piero Giacomelli inizia a prendersi la scena. Il fischietto di Trieste è il Var della sfida contro la Sampdoria e non segnala un netto fallo di mano di Bereszy?ski. I capitolini vinceranno lo stesso grazie a una rete di Caicedo allo scadere, ma il vero capolavoro arriva una settimana più tardi contro il Torino. Allo scadere del primo tempo Immobile entra in area e prova un cross che va a colpire il braccio di Iago Falque clamorosamente largo in area. Il fischietto lascia correre, l’azione prosegue e Ciro colpisce il palo, ma continua a protestare venendo anche a contatto con Burdisso. Giacomelli viene chiamato a rivedere i replay e, mentre tutti si aspettano un rigore per la Lazio, a sorpresa l’arbitro espelle Immobile. Cornuti e mazziati insomma e la polemica che divampa. I capitolini chiedono rispetto, ma ottengono solo una incredibile contro-protesta delle giacchette nere che rifiutano i gadget offerti dalla società nella sfida contro il Crotone.



2018 STESSO COPIONE – Anno nuovo e girone di ritorno al via. Si spera in un cambiamento, ma le cose continuano ad andare nello stesso modo. Il giorno della Befana è Tagliavento, altra vecchia conoscenza, a diventare protagonista nel match contro la Spal. Il rigore concesso agli emiliani è quantomeno generoso. Non solo il contatto tra Wallace e Paloschi non sembra punibile, ma in precedenza c’è un fallo di mano di Grassi che andava punito. Da punizione a favore a rigore contro insomma e polemiche che aumentano. Così come i cartellini gialli in serie del direttore di gara di Terni. Si arriva poi a ieri a San Siro e al gol di mano di cui abbiamo già parlato in precedenza. Non è finita qui perché la Lazio batte anche un altro record ricevendo sei ammonizioni nei primi dieci falli commessi. “Arbitri e Var? Siamo stufi di parlarne” si è lasciato sfuggire un arrabbiato Strakosha. Non è l’unico perché sarebbe così bello parlare solo dei gesti tecnici dei calciatori e dei loro eventuali errori. Purtroppo sul banco degli imputati ci sono sempre gli arbitri e al momento l’unica vittima è sempre la Lazio.



         

   



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