www.LaLazioSiamoNoi.it Tic-Tac. Il tempo si è fermato. Il cuore si è fermato.
L'Olimpico, gelato dal rigore di
Luiz Felipe, ha incrociato le dita. Il laziale
Romagnoli, sul dischetto, ha assunto le sembianze dell'ultima ancora di salvezza. Il possibile rinvio o ribaltamento di un esito quasi scritto. Così non è stato. A gioire i rossoneri, in finale il
Diavolo. La Lazio, delusa, riparte dalla lotta
Champions e dagli ottavi di
Europa League.
Romagnoli e
Biglia per qualche minuto son sembrati due terresti catapultati su Marte. Il laziale e l'ex. Protagonisti a modo loro di un
'the end' amaro. Per il difensore uno sguardo al cielo, nessuna voglia di esultare. Preso in braccio da Donnarumma non ha lasciato che la gioia sportiva crepasse un volto di
porcellana, sciogliesse un cuore raggelato. Poi
Biglia. L'ex rigorista che quel rigore non ha voluto tirarlo. A fine partita, mentre i compagni correvano sotto i 5mila milanisti accorsi
all'Olimpico, ha deciso che era giusto salutare tutti gli avversari. Tutti. Uno ad uno, a partire da Simone Inzaghi. Il laziale e l'ex, felici ma tristi.
Maledetti penalty.
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