Autore Topic: Parolo: "La Lazio il mio punto d'arrivo, voglio portare in alto questo Club"  (Letto 303 volte)

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Il centrocampista biancoceleste Marco Parolo è intervenuto quest'oggi ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“Siamo molto carichi in vista del match di domani, abbiamo voglia di ripartire subito con la consapevolezza di aver offerto un’ottima prestazione contro il Milan. Mercoledì siamo stati sfortunati, ora abbiamo la voglia e lo spirito per offrire un’ottima prova contro la Juventus. I rossoneri sono stati molto abili nel corso del match, stanno lavorando molto con Gattuso e contro di noi sono stati bravi a difendersi; in particolare, ci sono stati deviati tanti tiri e sono finiti tutti tra le braccia di Donnarumma, ma in tal senso hanno avuto dei meriti i milanesi.

Abbracciarci con la Curva prima di ogni gara dovrebbe tornare ad essere un rito al fine di ricevere una scossa d’adrenalina utile per iniziare al meglio la partita. Dobbiamo trovare il modo per riuscire in tale impresa; la gente sta tornando a sostenerci allo Stadio, la Curva Nord si riempie sempre di più ed è un piacere dare tutto per il nostro popolo, il quale ci aiuta e ci incita dal primo all’ultimo minuto anche in trasferta. Si è creato un bel legame: noi per loro diamo tutto, proprio come fanno loro per noi dagli spalti. Ritrovarci prima della gara rappresenterebbe un bel metodo per suggellare tale unione. Peccato non aver avuto con noi i tifosi al Mapei Stadium, sarebbe stato bello avere il settore ospiti pieno; finora i nostri tifosi sono sempre accorsi numerosi anche nelle gare disputate lontano dallo Stadio Olimpico.

La Dinamo Kiev ha un grande passato ed ha grandi talenti cresciuti in Ucraina. Non abbiamo ancora studiato i nostri prossimi avversari in Europa League, ma dovremo esser bravi ed attenti sin dalla prima gara: se riusciremo ad essere la vera Lazio nelle due sfide, realizzeremo sicuramente un gol nell’arco dei 180 minuti. A livello continentale le squadre tendono a giocare ed a lasciare spazi, dovremo esser bravi noi a sfruttarli: ora stimo pensando solo alla Juventus, poi ci concentreremo sull’impegno di Europa League. Contro l’FCSB sapevamo di non dover subire gol all’Olimpico e abbiamo provato tale sensazione anche mercoledì contro il Milan; giocare la gara di ritorno in trasferta con alle spalle un buon risultato nel match d’andata, potrebbe rappresentare un vantaggio. Ricordo che tre anni fa a Napoli riuscimmo a vincere in trasferta dopo aver ottenuto un pareggio allo Stadio Olimpico.  A seguito di tale risultato, ho vissuto una delle più belle serate della mia esperienza in biancoceleste; tanti gol li realizzo con il sinistro perché calcio con meno coscienza, non essendo il mio piede forte mi concentro maggiormente e riesco a volte ad impattare meglio il pallone.

Raggiungere la finale di Europa League sarebbe bellissimo. Lucas Leiva è un grandissimo professionista che ha portato grande mentalità nello spogliatoio. La sua professionalità si evince da ogni dettaglio, anche dalla preparazione delle sfide: il brasiliano è un esempio di cosa voglia dire giocare ad alto livello per tutti i ragazzi giovani che militano nel nostro Club che ambiscono ad una carriera luminosa. Sergej Milinkovic è un bravissimo ragazzo che ha tanta voglia di dimostrare il suo valore, sa di esser forte e questa è la sua caratteristica: cura molto i dettagli. Da parte di Leiva non ci aspettavamo questo impatto, ma si capiva che aveva qualcosa di diverso da tutti noi, ovvero il suo bagaglio d’esperienza: ha trasmesso i suoi anni vissuti al Liverpool e noi abbiamo assorbito la sua voglia di fare risultato. Tornato da Auronzo ero infortunato e mi sono allenato un giorno prima della squadra proprio con Leiva su delle esercitazioni composte da dribbling e tiri in porta; in tale circostanza si è creata subito un’atmosfera basata sulla competizione. Lucas provava in ogni modo a vincere e questo testimonia la sua mentalità. Questo atteggiamento ha portato tutti nel gruppo a crescere secondo questa linea di pensiero. In ogni singolo esercizio ha voglia di vincere e ciò porta, durante la gara, la squadra a non mollare nemmeno un centimetro agli avversari.

L’Europeo itinerante? Sarà bellissimo, ci sarà la possibilità di coinvolgere tutti i paesi. Se dovessi esser chiamato in causa dalla selezione azzurra proverei prima a capire le necessità della Nazionale e del tecnico per conoscere le esigenze del gruppo. A breve ci saranno le convocazioni e vedremo l’esito di queste. Giocherei anche in porta, ma il ruolo che preferisco è la mezz’ala: riesco ad andare più spesso alla conclusione.

La Lazio rappresenta un punto d’arrivo, qui sto provando a lasciare qualcosa. Voglio aiutare questo Club a crescere per dar seguito al percorso svolto negli ultimi anni per provare a consolidare la mentalità che potrebbe permetterci di arrivare sempre tra le prime cinque del campionato. Teniamo a tutte le competizioni e vogliamo arrivare fino in fondo in Europa League, abbiamo bisogno di esser presenti in tutte i tornei. Abbiamo tanti tifosi disposti a compiere sacrifici per noi e la Società vuole attestarsi a grandi livelli. Ad inizio stagione siamo sempre sottovalutati, ma il percorso svolto dalla squadra negli ultimi anni ci dev’esser riconosciuto: abbiamo disputato tante finali e siamo riusciti a vincere anche la Supercoppa TIM. Vogliamo continuare a crescere, lo stiamo facendo, tenendo i piedi ben saldi a terra, ma portando l’asticella sempre più in là.

Essere tra i capitani della Lazio è motivo di grandi responsabilità; ricoprendo tale ruolo bisogna saper gestire tante dinamiche dello spogliatoio, essere da tramite tra la Società ed i calciatori, far rispettare le regole e capire qual è la mentalità per giocare nella Lazio, ovvero dare sempre il massimo anche in allenamento. Dovremo essere noi tra i più esperti, ovvero Leiva, Immobile, Lulic e Radu, a fungere da traino per essere esempio dei più giovani affinché ogni allenamento possa esser utile per far crescere la squadra.

Stiamo cercando di costruire qualcosa in più rispetto la passata stagione, nessuno si aspettava una nostra conferma. Stiamo acquistando consapevolezza nei nostri mezzi e proveremo a restare sempre tra i vertici della classifica. Vogliamo questo, ovvero giocarci sempre l’Europa: se centreremo la qualificazione per la Champions League sarà un grande traguardo, se arriveremo in Europa League la onoreremo come stiamo dimostrando. La Juventus l’abbiamo affrontata già due volte in questa stagione, sappiamo cosa voglia dire e quale sia il suo spirito di rivincita dopo aver patito delle sconfitte. Dovremo ricaricarci al massimo per dare tutto quello che abbiamo: affronteremo grandi campioni, ma faremo di tutto per metterli in difficoltà. Ho esultato più al gol di Murgia perché non avevo mai vinto la Supercoppa, ma è stata una bella emozione anche quella scaturita dal rigore parato da Strakosha. Aver vinto la Coppa è stata una grande soddisfazione, avevamo sempre perso contro i bianconeri e per una volta è stato bello applaudire gli uomini di Allegri e poi alzare al cielo il trofeo”. 

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