Autore Topic: La Lazio nelle Scuole | Di Gennaro  (Letto 269 volte)

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La Lazio nelle Scuole | Di Gennaro
« : Mercoledì 28 Marzo 2018, 12:00:34 »
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Quest’oggi Davide Di Gennaro ha risposto ad alcune domande poste dagli alunni dell’Istituto Leonardo da Vinci di via Cavour 259

“Noi nuovi siamo stati accolti bene, il gruppo è forte e compatto e si forma soprattutto nelle prime settimane di ritiro: c’è un’usanza, quella che vede i neo-arrivati cantare una canzone in piedi sulla sedia davanti a tutti nelle cene, è un modo per rompere il ghiaccio e unire nuovi calciatori della rosa a chi è già presente.

Il razzismo nel calcio è una grossa macchia, alcuni episodi a volte avvengono anche in Italia ma lo sport deve essere unione tra le varie etnie. Tutti noi cerchiamo di trasmettere un messaggio contro questo fenomeno.

La valutazione più importante è quella dell’allenatore e dei compagni di squadra. Certamente siamo sotto la lente d’ingrandimento della stampa ma anche dei tifosi: la responsabilità di indossare questa maglia è grande, c’è pressione per quanto concerne gli atteggiamenti sia dentro sia fuori dal campo.

Essere un esempio è la pressione più grande, i nostri atteggiamenti influenzano i giovani che sognano di fare il nostro mestiere. Abbiamo fatto tanti sacrifici ma siamo dei privilegiati.

Discussioni ce ne sono ma non deve mai venire meno il rispetto, in campo come anche a scuola o in qualsiasi altro contesto di gruppo. Quando capitano la Società prende i dovuti provvedimenti per mantenere l’armonia nello spogliatoio”.

 

Successivamente, il centrocampista biancoceleste è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“La Lazio nelle scuole è una bella iniziativa, portare gli esempi in prima persona è importante. Siamo un modello di comportamento per i nostri atteggiamenti sia in campo che fuori per chi vuole diventare un calciatore. Conosciamo il peso di questa responsabilità.

Il segreto del successo di questa annata importante finora e della scorsa stagione è il gruppo. Inzaghi è un allenatore che sa parlare al gruppo, fa sentire tutti partecipi. Abbiamo un ottimo rapporto: quest’anno abbiamo giocato tutti. Lui per noi è come un compagno di squadra.

Ora ci attendono nove finali, in campionato siamo in corsa per un posto tra le prime quattro ma anche in Europa League il nostro cammino è ancora vivo. Il Benevento è un avversario insidioso nonostante la classifica possa dire il contrario: i sanniti non hanno nulla da perdere, De Zerbi ha dato un'identità ai suoi. Servirà la stessa concentrazione come contro la prima della classe”.

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