Autore Topic: De Vrij, cena per "scusarsi" Record e tifo per ripartire  (Letto 301 volte)

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De Vrij, cena per "scusarsi" Record e tifo per ripartire
« : Lunedì 21 Maggio 2018, 13:00:18 »
www.gazzetta.it



Morale sotto i tacchi dopo il k.o. con l'Inter. L'olandese saluta con l'invito al ristorante post partita per compagni di squadra e staff tecnico. Orgoglio biancoceleste nei post sui social del day after e nella consapevolezza di aver fatto comunque qualcosa di grande




Una sensazione strana, di smarrimento. Perché questa volta la Lazio non può reagire. Eppure in questa stagione lo ha fatto sempre, rialzandosi più e più volte nei momenti di difficoltà. Ora è tutto finito, la Champions League è svanita, come nel 2011 (in quel caso per differenza reti) e nel 2012 (per 2 punti). A certificare la fine di una stagione strepitosa è arrivata, già ieri sera, la cena offerta da De Vrij ai compagni in un noto ristorante di Formello (presente lo staff e molti giocatori come Felipe Anderson, Luiz Felipe e Wallace). Le sue lacrime, a fine partita, riassumono la delusione per come è finita la stagione. Perché la sensazione che hanno tutti, tifosi, giocatori, allenatore e società, è che la Lazio meritasse la qualificazione alla Champions League.

DE VRIJ   —

 Il difensore olandese ieri ha commesso il fallo da rigore che ha permesso all'Inter di segnare il 2-2. “La sua è stata una grande partita – ha detto capitan Lulic –, è un esempio per tutti. Era molto dispiaciuto per l'errore sul rigore, ma ha combattuto fino all'ultimo con noi”. Ieri alla cena il morale dei giocatori era comprensibilmente sotto i tacchi, ma la squadra è voluta restare unita fino all'ultimo. Per ripartire insieme l'anno prossimo. Anche se senza De Vrij.

ORGOGLIO   —

In mattinata ci ha pensato Lucas Leiva, uno dei giocatori più carismatici della squadra, a suonare la carica. Perché nonostante la delusione di ieri l'anno della Lazio non può che esser considerato positivo. “Ieri ho finito la mia prima stagione con questa maglia – ha scritto il brasiliano –. Il risultato non è stato quello desiderato, ma voglio ringraziare per tutto il sostegno e l'affetto che ho ricevuto. Dal primo giorno sono stato accolto molto bene da compagni e personale del club. In città la mia famiglia è molto felice. Purtroppo non abbiamo raggiunto l'obiettivo, ma ora dobbiamo analizzare e tornare l'anno prossimo per riuscire a centrarlo. Forza Lazio!". D'altronde fra vittorie in trasferta (12) e gol fatti (89) la Lazio in campionato ha fatto registrare diversi record. E, dopo anni, si è creata l'empatia con i tifosi che per molto tempo si era persa. Il motto “Uniti più che mai”, lanciato nel giorno del 118esimo compleanno del club, è stato rispettato fino alla gara di ieri (record di presenze allo stadio nell'era Lotito). Ora però non deve svanire.

GRANDE EX   —

 Sven Goran Eriksson, l'allenatore più vincente della storia della Lazio (6 coppe e 1 scudetto), che fece esordire Inzaghi in biancoceleste nel 1999, si dice comunque soddisfatto della stagione dei capitolini: “La Lazio ha espresso un bel calcio e l'anno resta positivo. Simone ha dimostrato di essere bravo e di saper incidere sulla squadra. Credo di poter dire, da vecchio fan della Lazio, che i biancocelesti sono sulla strada giusta”. Eppure oggi a Roma i tifosi vivono un sentimento strano: per la prima volta, in tutta la stagione, la squadra non può rialzarsi, non può reagire. Ed è inusuale sentirsi delusi nonostante una stagione così esaltante.

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