Autore Topic: Bianchessi: 'Memorial Mirko Fersini'  (Letto 336 volte)

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Bianchessi: 'Memorial Mirko Fersini'
« : Venerdì 1 Giugno 2018, 11:01:18 »
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Mauro Bianchessi,[/b] responsabile del Settore Giovanile biancoceleste, è intervenuto quest’oggi ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM.

“Domani daremo vita al primo ‘Memorial Mirko Fersini’, un torneo che abbiamo organizzato per ricordare il nostro Mirko, ma anche Maurizio Melli: un altro nostro calciatore prematuramente scomparso. La famiglia Lotito e la famiglia della Lazio tiene, partecipa e mantiene vivo il ricordo di questi ragazzi. All’evento saranno inoltre presenti Gianni Mezzaroma, Cristina Mezzaroma ed Enrico Lotito. Ci auguriamo possa accorrere tanta gente all’evento, perché l’importanza di questo torneo consiste nel ricordo di questi ragazzi che erano nostri calciatori e tifosi: dobbiamo preservare il loro ricordo.

Nella prossima settimana saranno ultimati gli ultimi campi del Centro Sportivo di Formello, il quale sarà utilizzabile, a pieno regime, a partire dalla prossima stagione anche per il Settore Giovanile biancoceleste. Un’altra novità sarà la Lazio Soccer School: apriremo dei rapporti di collaborazione con delle società del Lazio che utilizzeranno la nostra metodologia e nei quali terremo dei corsi d’aggiornamento per i tecnici. Inoltre, svolgeremo con i club affiliati anche delle amichevoli e dei tornei regalando ai ragazzi di queste squadre dei biglietti per assistere alle gare casalinghe della Prima Squadra della Capitale. Le prime affiliazioni arriveranno a giugno. Nei nostri territori sarà inoltre ampliata la rete dei nostri osservatori: senza di loro non possono arrivare giocatori forti. Puntiamo a prendere ragazzi giovani per portarli poi avanti con una metodologia ed una filosofia di lavoro ben precisa. In ogni compagine ci dovranno essere degli elementi di spicco affinché questi possano arrivare in prima squadra. Il nostro obiettivo è costruire nuovi calciatori: i passi da compiere in tal senso sono tanti. Quest’anno abbiamo raccolto qualche risultato, siamo qui da soli dieci mesi. Nel campionato nazionale, l’Under 16 è arrivata seconda qualificandosi tra le prime otto compagini d’Italia: non siamo stati pronti per affrontare le Final Eight, ci è mancata la mentalità vincente. L’Under 15 ha svolto a mio parere un campionato anonimo ed interverremo nella categoria affinché possa essere più competitiva a partire dalla prossima stagione, mentre l’Under 14, su cui abbiamo lavorato tanto, ha trionfato nel proprio campionato vincendo quasi tutte le gare del calendario. La squadra di Marco Alboni è sempre arrivata tra i primi posti anche nei tornei internazionali. Le tensioni che scaturiscono da competizioni così importanti portano i ragazzi ad esser pronti per le gare decisive delle prossime stagioni. La formazione A dei Giovanissimi Fascia B è arrivata anch’essa al primo posto del proprio campionato, senza mai perdere. I ragazzi di Leonardo Fratangeli stanno ben figurando anche nei tornei. Nel corso di questa stagione abbiamo raddoppiato i calciatori convocati in Nazionale e questo è un ulteriore segnale positivo. Il Settore Giovanile ha bisogno di tempo, è necessario seminare prima di raccogliere. Dopo questi primi dieci mesi, sono molto soddisfatto del lavoro svolto.

Abbiamo una strategia di mercato che non è quella di acquistare ragazzi di 16-17 anni, ma di coltivare giovani profili in casa nostra: ridurremo le squadre dell’Accademy, per avere meno numeri e più qualità. Tutti gli altri ragazzi saranno osservati nella Lazio Soccer School. Il nostro scouting sarà concentrato sui ragazzi di 12, 13 e 14 anni che, attraverso il progetto “oro biancoazzurro” e la nostra metodologia di lavoro, nell’arco di 3-4 anni potranno rappresentare dei valori aggiunti delle rispettive formazioni. Il nostro intento non è solo quello di costruire squadre competitive, ma anche giocatori importanti. Oggi, ad esempio, l’Under 16 e l’Under 15 vantano calciatori di altissimo profilo: l’obiettivo è avere squadre competitive, perché siamo la Lazio, e poter contare su alcune individualità su cui puntare in futuro.

Nella prossima settimana rappresenteremo l’Italia, insieme alla Juventus, nella Wander Cup e giocheremo il nostro girone con cinque squadre di cinque Nazioni diverse e appartenenti a tre continenti diversi. Non giocheremo per vincere la competizione, ma tensioni che scaturiscono da una manifestazione simile, che si disputerà in uno stadio pieno, saranno utili per creare una mentalità che, il prossimo anno, sarà utile per affrontare un campionato nazionale Under 15: in questo modo, i ragazzi saranno pronti per incontri decisivi di una stagione. In Italia ci sono giovani che hanno determinate caratteristiche: sicuramente non tutti arriveranno a giocare in Serie A, ma lavorando duramente qualche elemento potrebbe raggiungere il massimo campionato italiano. Questo è il nostro obiettivo, costruire calciatori. Se vogliamo avere squadre pronte per vincere lo Scudetto basterebbe acquistare giocatori pronti, precoci, ma non di prospettiva. Noi partiamo dalle fondamenta attraverso un lavoro lungo e più difficile: in 28 anni questa metodologia mi ha portato a regalare 28 calciatori alla Serie A. È necessario però del tempo e ponderare al meglio le scelte”.

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