Autore Topic: “Signori Resta”  (Letto 496 volte)

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“Signori Resta”
« : Martedì 12 Giugno 2018, 10:00:47 »
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                           Nella storia le rivoluzioni hanno portato quasi sempre alla caduta di un re: togliere dal trono un tiranno, un despota, è stato da sempre l'obiettivo e lo scopo di ogni movimento rivoluzionario. Al contrario, 23 anni fa, i tifosi della Lazio – senza alcuna distinzione tra giacobini e girondini – attuarono una rivoluzione per mantenere ben saldo sul trono il loro re: Beppe Signori. Un monarca che ha saputo sfamare il suo popolo con i gol e l'attaccamento alla maglia. Il 13 giugno 1995, l'allora presidente della Lazio, Sergio Cragnotti, si accordò con Calisto Tanzi per la cessione di Signori al Parma per 25 miliardi di lire. Ecco dunque che i tifosi laziali scesero in piazza: Roma come la Parigi del 1789, “Signori rimane con noi”, gridano tutti. Detto fatto, Signori resta alla Lazio, con buona pace del Parma. Cragnotti è infuriato, tanto da voler lasciare tutto. Hanno i vinto i primi spettatori della domenica, gli innamorati della Lazio e del loro re, anche lui contrario ad abbandonare il suo popolo in quel momento. Proprio l'ex capitano e bomber biancoceleste ha voluto ricordare quel giorno sul suo profilo Instagram, ringraziando ancora una volta i tifosi per tutto l'affetto dimostratogli negli anni: “Dopo 23 anni sono orgoglioso di essere stato prima giocatore e poi capitano della Lazio. Solo una parola: grazie!”. Signori rimarrà alla Lazio per altri tre anni, segnando ancora, rafforzando ancora di più il legame col suo popolo. Un cordone ombelicale che purtroppo verrà tagliato nel 1998, con Signori che passerà alla Sampdoria nel mercato invernale, dopo aver raggiunto il punto di non ritorno con l'allenatore Sven Goran Erikson. Ma questa forse è un'altra storia...


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