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Spunta una nuova luce di speranza per il futuro del Flaminio. Lo storico stadio romano, da anni ormai abbandonato al degrado, potrebbe finalmente ricevere a breve una procedura di tutela. Come si evince dalla consueta rassegna stampa di Radiosei,
la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma ha riconosciuto l’alto valore architettonico dello stadio realizzato nel 1959 da Pier Luigi e Antonio Nervi,
promuovendo così l’opera che porterà ad un completo recupero in chiave moderna, rispettando comunque i criteri estetici e architettonici originari. Non è ancora chiara la tempistica dei lavori, ma le parole dell’assessore allo Sport Roma Capitale,
Daniele Frongia, lasciano ben sperare: “
Si sono concretizzate tutte le condizioni per procedere a un recupero trasparente e corretto della struttura sportiva. Restituiremo ai cittadini lo Stadio così come era stato disegnato per i Giochi Olimpici del ’60 ma innovandone la fruizione, rendendola moderna e polifunzionale”. Come più volte ribadito anche dal presidente Claudio Lotito, difficile ipotizzare un suo possibile impiego in chiave biancoceleste. Il patron laziale ha sempre negato con decisione ogni collegamento tra la Lazio e il Flaminio, preferendo ipotesi più “periferiche”. Al momento l’interesse più concreto resta quello della Federazione Italiana Rugby, che per circa tre decenni, a partire dal 1975, ha utilizzato l’impianto con regolarità.
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