Autore Topic: ESCLUSIVA - Ag. Nesta jr.  (Letto 531 volte)

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ESCLUSIVA - Ag. Nesta jr.
« : Sabato 11 Agosto 2018, 16:05:20 »
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                           C’è un Nesta che ha vinto tanto e che ora non gioca più ma allena il Perugia. È Alessandro ovviamente, mitico capitano della Lazio negli anni più splendenti dell’epoca Cragnotti. E quando si apprestava a vincere lo Scudetto nel maggio del 2000, suo nipote, Gian Marco, iniziava a conoscere il mondo da appena due mesi. È l’altro Nesta, molto più giovane, che sta iniziando ora, a 18 anni, ad affacciarsi nel calcio dei professionisti da attaccante della Ternana. Si vede che il talento è di famiglia perché così come lo zio, anche lui sembra davvero promettere bene. Per conoscerlo meglio la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva l’agente Francesca Alfieri che a 360 gradi ha presentato Gian Marco.



ROMA, LAZIO E TERNANA - “Lui veniva dalla Roma, poi l’hanno svincolato e l’ho portato a fare un provino con la Lazio dove però lo scartarono e non lo presero ai tempi in cui il settore giovanile era curato da Joop Lensen perché lo costrinsero a provare in un ruolo che non era il suo, dovuto al nome che portava. Con i giallorossi la diatriba era nata tra il padre di Gian Marco, Fernando, e Bruno Conti che non credeva nelle possibilità di crescita del ragazzo. Gian Marco è un esterno destro di attacco, è un’ala, ha un ruolo diverso dallo zio. Ad Alessandro è molto legato, anche per quello ci teneva a venire alla Lazio poi purtroppo non è andata a buon fine. Io allora parlai con la Ternana, con il responsabile del settore giovanile, per offrire il giocatore, scoperto tra l’altro da Volfango Patarca (storico Responsabile della Scuola calcio biancoceleste e scopritore anche di Alessandro Nesta, ndr). A Terni l’hanno visto, due anni fa era anche stato aggregato da Fabio Liverani in prima squadra e ora c’è stata l’affermazione tra i professionisti con la firma del primo contratto triennale. C’era stato pure un forte interessamento del Bologna, ma la Ternana ci ha creduto più di tutti perché è un giovane di talento, con un ottimo dribbling e un’alta capacità nel puntare e saltare l’uomo. Mi auguro possa arrivare, se lo merita”.



FEDE CALCISTICA - “È diviso tra Lazio e Milan, ma in realtà è più milanista che laziale. Però tifa anche i biancocelesti e qualche volta è andato allo stadio a vederli. Il tutto compatibilmente con gli impegni di campionato perché gioca la domenica”.



CHIAMARSI NESTA - “Gian Marco è un ragazzo umile, aiutava il papà, anche lui una persona genuina, a custodire le pecore quando non frequentava più la scuola. Non ha nessun privilegio per il cognome che ha, anzi. Si allena costantemente, è seguito molto dal padre, non è assolutamente un montato e se gli chiedi l’autografo si meraviglia. Poi loro vivono a Collevecchio, una realtà agreste”.



FUTURO - “In futuro zio e nipote insieme alla Lazio? Potrebbe essere, ma Alessandro è una persona anche lui molto umile e pure se segue spesso il nipote quando si allena e gioca lo fa sempre con assoluta discrezione, senza clamori. Non si è mosso per raccomandarlo, i fatti vanno dimostrati sul campo, il cognome non deve essere una scorciatoia: questo glielo hanno sempre ribadito. Per Gian Marco lo zio è un idolo, anche se il ruolo è diverso. Soprattutto a livello di professionalità durante gli allenamenti e fuori dal campo. Alessandro per lui è un esempio e c’è tra loro una bellissima unione, importante per la crescita. E chissà che in futuro non si possano sfidare l’uno contro l’altro”.

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