Autore Topic: Luiz Felipe  (Letto 1406 volte)

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Luiz Felipe
« : Mercoledì 5 Settembre 2018, 21:00:11 »
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                           Proprio non ci voleva l’infortunio. Luiz Felipe ha alzato bandiera bianca nella prima gara contro il Napoli lasciando il posto prima a Bastos e poi a Wallace, titolare nelle ultime due partite. Dovrà tornare in fretta, smaltire la lesione tra il primo e secondo grado al polpaccio per riprendersi il posto accanto ad Acerbi e Radu e completare la linea difensiva. L’idea è quella di fare sempre meglio rimanendo a lungo in biancoceleste, come confermato dallo stesso brasiliano ai microfoni di Lazio Style Channel: “Devo sempre ringraziare Dio per aver avuto l’opportunità di giocare nella Lazio. Voglio dare il massimo per questa maglia, sto vivendo un sogno, ma devo continuare a migliorare per giocare tanti anni qui a Roma. Provo delle emozioni uniche, solo mia madre sa quanto io sia felice di essere nella formazione biancoceleste”. Il difensore biancoceleste ha poi raccontato il suo passato: “Ho iniziato a giocare a calcio da bambino, avevo 8 anni. Giocavo con la squadra della mia città ed è da lì che è iniziato tutto. Sono rimasto lì fino a quando avevo 13 anni, poi è stata la volta dell’Ituano. All’inizio ero un terzino destro, poi il mister dell’Ituano mi ha spostato in difesa”.



ITUANO – “Sono arrivato all'Ituano nel 2012, ma non ho giocato perché avevo un problema con la scuola. Poi sono entrato a far parte dell’Under 15 e subito dopo dell’Under 17. Il mister in poco tempo ha deciso di spostarmi all’Under 20 e dopo due anni ero in prima squadra. Anche lì all’inizio non giocavo, ma mi allenavo tantissimo. Poi nel 2016 ho disputato il mio primo campionato. Il presidente del ha creduto tanto in me. Quando sono arrivato all’Ituano ha detto 'voglio vedere giocare questo ragazzo' e fece il possibile per vedermi in campo”.



IL CALCIO ITALIANO - "Quando ero nelle giovanili dell'Ituano andai in Inghilterra per alcuni provini con il Manchester United e in quell'occasione incontrai Nani. Poi provai con il City e lì Viera mi disse che il mio profilo era adatto al calcio italiano".



LA MAMMA “La mia famiglia mi è stata sempre molto vicina, soprattutto mia madre, è la mia roccia. Poi c’è mio fratello che mi imita sempre, tutto quello che faccio io lo fa anche lui. È la mia copia”.



LA SALERNITANA – “Quando sono arrivato alla Salernitana ho avuto la possibilità finalmente di conoscere il calcio italiano. Bollini decise di non farmi giocare, anche se ero sempre a disposizione della squadra, mi allenavo duramente tutti i giorni”.



UNA SORPRESA “È stata una fortuna arrivare alla Lazio. Venivo da un infortunio, avevo trascorso le vacanze in Brasile e lì mi ero allenato un po’. All’inizio non fu affatto semplice. Inzaghi però mi ha aiutato fin da subito e lo fa tutt’ora. Mi piace davvero sentire i consigli di chi è più grande di me”.



BRUCIARE LE TAPPE “Tutto nella mia vita è sempre andato veloce. Ho bruciato le tappe, non mi sarei mai aspettato di giocare così tanto. La sera della Supercoppa fu magica, non avevo mai vinto nulla e per questo è un giorno indimenticabile”.



L’EUROPA – “Fu una grande emozione. Giocare in Europa League mi ha messo i brividi, era una competizione che vedevo solo in tv”.



IL RIGORE SBAGLIATO IN COPPA ITALIA“L’ho superata in fretta quella delusione. I rigori li sbaglia chi li tira. Io cerco sempre di mantenere la calma, anche dopo gli errori. L’importante è restare tranquilli e tornare subito a lavorare per cercare di migliorare”.



UN SOGNO – “Adesso voglio lavorare per conquistare la Nazionale. È questo il mio obiettivo, ciò che desidero”.



IL CONTRATTO – “Sono felicissimo per il rinnovo del contratto e anche la mia famiglia è molto orgogliosa. Devo sempre essere riconoscente con la società per l’opportunità che mi ha dato di vestire questa maglia”.


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