www.LaLazioSiamoNoi.it Il
debito della
Lazio contro
Salvini. Un'assioma verificato oltre tredici anni fa e che torna d'attualità d'oggi. Sono giorni in cui i trend di Google e Facebook sono univoci. Non si fa che parlare del debito della Lega dopo la sentenza sulla truffa dei rimborsi elettorali 2008-2010, spalmato ora su quasi 80 anni. 49 milioni di euro. Oggi il segretario della
Lega, Matteo
Salvini, tira dunque un sospiro di sollievo alle disavventure del suo partito. Disavventure che, evidentemente, hanno un valore diverso rispetto a quelle della
Lazio nel lontano marzo 2005. Come riporta Repubblica.it, a quel tempo
Salvini (
già europarlamentare ndr) guidava la protesta della Lega Nord davanti alla sede della Lega Calcio, con tanto di striscioni. Non solo, faceva all'ANSA dichiarazioni di guerra:
"Lazio fallita, Padania salvata. I cittadini del Nord sono contrari a qualsiasi ipotesi di decreto spalmadebiti per le società di calcio, e anche a quelle norme che hanno consentito alla Lazio di Lotito di dilazionare i suoi debiti con il fisco. Le norme fiscali che prevedono sconti o dilazioni nei confronti del fisco - ha spiegato Salvini - vanno cancellate. Cancellate per tutti a prescindere dal calcio. Al piccolo imprenditore - ha aggiunto Salvini - i debiti fiscali non li toglie nessuno. Il calcio paghi tutti i suoi debiti, nessuno sconto ai signori del pallone''. A distanza di tredici anni da allora si scopre che alla
Lazio vennero addebitate corpose rate in soli
23 anni per un
debito quasi
triplo, alla
Lega oggi viene concessa una dilazione in
80 anni. Perché tutto cambia, tutto si trasforma, ma le
scuse, quelle, mai arrivano.
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