www.corrieredellosport.itSimone Inzaghi vara il turnover ma la sua squadra non si ferma e centra il quarto successo di fila salendo al terzo posto. Inutile per i friulani la perla di Nuytinck nel finaleUDINE - La Lazio cala il poker e grazie al quarto successo consecutivo (il quinto se si considera l'1-0 rifilato all'Apollon in Europa League) archivia definitivamente le sconfitte delle prime due giornate contro Napoli e Juventus, prendendosi così il terzo posto a tre giorni dall'attesissimo derby contro la Roma. Ad arrendersi alla squadra di Simone Inzaghi stavolta è l'Udinese di Julio Velazquez, che cade così per la prima volta al 'Friuli' pur confermando quanto di buono aveva fatto vedere nelle gare precedenti.
TURNOVER DA DERBY - Alla vigilia della sfida il tecnico biancoceleste - orfano del lungodegente
Lukaku e degli infortunati
Berisha e
Radu - aveva lasciato intendere di non pensare troppo alla stracittadina, ma alla fine cambia cinque giocatori rispetto al match vinto 4-1 all'
Olimpico contro il
Genoa. Restano così a riposo
Marusic e tre 'pezzi da 90' come Lucas
Leiva,
Milinkovic-Savic e
Immobile ma il modulo non cambia: sono cinque le novità nel 3-5-1-1 in cui si rivede il recuperato
Luiz Felipe in difesa mentre a centrocampo tocca a
Patric sulla destra e a
Badelj in regia,
Parolo fa gli straordinari e torna titolare
Luis Alberto nel ruolo di mezzala. In attacco invece, a supporto del rilanciato
Caicedo, tocca a 'El Tucu'
Correa che fa così il suo debutto da titolare. Sull'altro fronte il 36enne tecnico di casa
Julio Velazquez (pescato nella seconda divisione iberica, è il più giovane del campionato) non tocca la difesa ma presenta tre novità rispetto al match vinto 2-0 a
Verona contro il
Chievo: nel confermato 4-1-4-1 ci sono così
Machis e
Barak al posto dell'ex di turno
Behrami e di
Pussetto e in attacco
Lasagna rileva
Teodorczyk, mentre restano ancora in infermeria
Agyemang-Badu e
Ingelsson.
STALLO PROLUNGATO - In avvio gara bloccata, con la
Lazio che aspetta sulla propria trequarti l'Udinese lasciando liberta di palleggio ai difensori avversari per chiudere però ogni spazio nella zona nevralgica del campo. L'unico che prova a eludere il copione è
Correa, che comincia insistendo fin troppo e senza grande fortuna nell'azione personale al momento di ripartire. Per la prima emozione bisogna così aspettare il 18', quando
Wallace commette fallo su
Lasagna e dà a
De Paul la possibilità di scaldare i riflessi di
Strakosha: destro a giro dell'argentino e volo dell'albanese che si rifugia in angolo. Con il passare dei minuti
Luis Alberto inizia a scambiarsi la posizione con
Correa ed è proprio lo spagnolo a inserirsi in area al 28' su cross di
Parolo dalla destra, ma sul colpo di testa la mira è imprecisa come quella dello stesso
Parolo due minuti dopo, stavolta su cross di
Lulic dalla corsia opposta. Ora è l'
Udinese a chiudersi e a ripartire senza però andare al di là di due conclusioni inguardabili di
Fofana e del giallo sventolato in faccia a
Lulic per un fallo di
Machis.
L'UNO-DUE LETALE - Lo stallo regge così fino al 45' e si va al riposo sullo 0-0. Al rientro in campo non ci sono volti nuovi ed è subito
Udinese:
Barak centra basso, sponda di
Lasagna e destro di
Fofana respinto a mano aperta da
Strakosha. Inzaghi accelera così i tempi e dopo dieci minuti poi fa una doppia mossa: dentro
Immobile per
Caicedo - apparso stanco e poco incisivo alla sua terda consecutiva da titolare - e
Durmisi per il già ammonito
Lulic che lascia così la fascia da capitano a
Parolo. A provarci al 58' è però
Luis Alberto che non inquadra però lo specchio dal limite, ma propizia poi il vantaggio biancoceleste al 60': punizione conquistata da
Durmisi e scodellata in area dallo spagnolo,
Scuffet respinge sui piedi di
Acerbi che a porta spalancata non sbaglia e festeggia così il suo primo gol in maglia
Lazio. Lo stesso fa sei minuti dopo
Correa, forse ispirato dal difensore, che si prende la scena mettendo a sedere
Stryger Larsen prima di infilare di nuovo il portiere di casa. Ora sotto di due reti, prova a correre ai ripari
Julio Velazquez che getta nella mischia prima
Pussetto per
Machis (67') e poi
Teodorczyk per
Barak (72'), con Inzaghi che replica immediatamente con
Bastos al posto di un
Luiz Felipe tornato in campo dopo più di un mese di stop.
FINALE INFUOCATO - La reazione friulana è però affidata ancora al tiro di
Fofana, che ingaggia una sfida nella sfida con
Strakosha bravo però a chiudergli la porta ancora due volte (70' e 74'). La
Lazio sembra ormai in pieno controllo della partita ma all'83' la riapre
Nuytinck, che su punizione calciata da
De Paul si inventa una splendida sforbiciata e accorcia le distanze grazie anche alla complice devizione di Badelj con la testa mentre Immobile si prende il giallo per proteste. I friulani prendono coraggio, insistono e dopo l'errore di
Teodorczyk - che sfiora il palo su cross di
Larsen -
Velazquez si gioca l'ultima carta: dentro
Vizeu per
Lasagna. Il finale è incandescente:
Pussetto,
Bastos e
Durmisi finiscono sul taccuino dell'arbitro
Maresca che concede sei minuti di recupero mentre il '
Friuli' ora è una bolgia. Al 94' ultimo capitolo della sfida tra
Fofana e
Strakosha, vinta ancora dal portiere albanese che si prende poi l'ultimo giallo per perdita di tempo. C'è ancora tempo per un errore di
Correa, che non vede Immobile tutto solo e spreca un ghiottissimo contropiede, e per il salvataggio decisivo di
Parolo su
Vizeu in piena area. La
Lazio sale a 12 punti e si gode il terzo posto in attesa del derby di sabato, mentre i friulani restano fermi a quota 8 ma incassano comunque gli applausi del loro pubblico.